ACRI: …VERSO IL PREMIO NAZIONALE VINCENZO PADULA

2023-10-16 10:39

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Letteratura,

ACRI: …VERSO IL PREMIO NAZIONALE VINCENZO PADULA

La Fondazione VincenzoPadula organizza la quattordicesima edizione del Premio Nazionale VincenzoPadula,

La Fondazione Vincenzo Padula organizza la quattordicesima edizione del Premio Nazionale Vincenzo Padula, noto scrittore e prete acrese che era anche giornalista e per alcuni aspetti un rivoluzionario del tempo in cui ha vissuto. Aveva studiato al seminario della diocesi di Bisignano, il parroco ha lasciato molti scritti e non è solo rinomato nella cittadina di Sant’Angelo, grazie alla pubblicazione “Il Bruzio”, periodico bisettimanale, è l’opera nella quale ha profuso la sua intensa passione, per i temi e notizie trattate in cui rivolge critiche al governo unitario dal quale si aspetta un rinnovamento che tarda a manifestarsi. E’ vissuto ad Acri, nato nel 1819 è morto nel 1893, poeta e patriota italiano, don Vincenzo Padula, trova posto anche nel dizionario Treccani, in qualità di scrittore e prete liberale. La personale storia di Padula che scelse il seminario all’Università di Napoli, tentò di rinunciare a causa di uno sfortunato tormento amoroso ma poi tornò sui suoi passi: una vicenda che anticipò la biografia spesso sregolata e controversa. Ha studiato i classici e pone l’attenzione al dilagante romanticismo europeo. Iniziò subito a scrivere poesie e prose, senza abbandonare la Chiesa. Nelle sue composizioni giovanili sono presenti le linee della lunga attività di poeta erotico popolare, interessato alle tradizioni e alla cultura calabrese, e di intellettuale colto, impegnato sul versante politico-civile e nello studio della letteratura antica e moderna. Padula diventò un appassionato giornalista: partecipò alla esperienza del “Calabrese” e, soprattutto, alla fondazione a Napoli de “Il Viaggiatore”. Nel 1844 fu testimone della rivolta di Cosenza e della fallimentare spedizione dei fratelli Bandiera. Proprio perché di Vincenzo Padula si possono scrivere pagine e pagine, la fondazione a lui intitolata da anni lo ricorda con il premio a tiratura nazionale che richiama nella cittadina silana numerosi scrittori italiani. Verso il Premio Padula 2023, in questi giorni a palazzo Sanseverino-Falcone sono stati ospitati i finalisti di narrativa e saggistica, che hanno incontrato la giuria di selezione. Tra i finalisti in narrativa: Nicola H. Cosentino con “Le tracce fantasma”, Eleonora Mazzoni “Il cuore è un guazzabuglio”, Dario Ferrari “La ricreazione è finita”. Per la sezione Saggistica in finale il libro di Giuseppe Lupo dal titolo “La modernità malintesa” e Miguel Gotor con “Generazione Settanta”, ha dialogato con l’autore Filippo Veltri. Mi soffermo in sintesi su quest’ultimo libro che ho seguito particolarmente in cui si racconta la storia italiana di un decennio più lungo del secolo breve 1966-1982. Incalzato dall’interlocutore, Miguel Gotor, ha raccontato gli anni turbinosi di un’Italia ove i nodi di una modernizzazione non risolta vengono al pettine. Ha parlato delle Brigate rosse, di Potere operaio, della bomba di Bologna, ma anche degli “angeli del fango” con tanti giovani che accorrono a Firenze invasa dall’Arno e finisce nel 1982 con il trionfo ai mondiali di calcio. Un bel libro pubblicato dalla casa editrice Feltrinelli, pur mancando all’appello Franco Piperno che degli anni di piombo è stato una figura non secondaria, che avrebbe dialogato con l’autore e molto citato nel volume stesso. La presentazione è stata interessante soprattutto per i temi trattati. Solo una precisazione da fare sul fatto che non è stato condonato Paolo Rossi, come afferma Miguel Gotor, per la squalifica per due anni che ha vissuto pienamente accusato di aver concordato il pareggio dell’incontro Avellino-Perugia, il bomber finì di scontare la sospensione decisa dal tribunale sportivo, era già stato assolto dal tribunale ordinario e fu assolto anche agli occhi dei posteri con la tripletta contro il Brasile, con la vittoria finale la Figc decise di condonare 2 anni di sospensione agli altri giocatori squalificati. Con il calcio scommesse di questi giorni ritorna quel periodo delle partite truccate, ma non ci sono elementi di similitudine, perché oggi si parla solo di scommesse vietate, di gioco d’azzardo, che pur coscienti si sentono costretti a giocare anche se il gioco è dannoso, non hanno il potere di fermarsi, sono affetti da patologia detta ludopatia.


Ermanno Arcuri      



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