UNIVERSITAS VIVARIENSIS COMPIE 24 ANNI

Gli studi formativi universitari hanno fatto pendere la decisione di iniziare un laborioso lavoro all’insegna dell’editoria. Pubblicare libri e non darsi all’insegnamento, soprattutto approfondire gli aspetti religiosi che hanno da sempre attratto Demetrio Guzzardi, che con la sua casa editrice Progetto 2000 ha dato spazio a tanti autori che hanno trattato di spiritualità. Lo dimostrano le numerose pubblicazioni che hanno conseguito un valido successo. L’idea geniale del “libraio” Guzzardi è stata istituire l’Universitas Vivariensis per promuovere la politica sociale, la cultura calabrese, con iniziative a confronto, la storia locale, le tradizioni, un mondo che va scoperto ad ogni appuntamento di spessore che lo stesso Guzzardi propone a quanti lo seguono quotidianamente. Proprio oggi l’Universitas Vivariensis compie 24 anni di presenza culturale e significativa sul territorio calabrese, sempre più è un istituto di riferimento per quanti intendono appassionarsi nel seguire manifestazioni in cui fanno tanto discutere in positivo. Undici i soci fondatori che hanno costituito la fondazione di studi e dopo 24 anni si possono ritenere orgogliosi della crescita in ambito sociale e di essere strumento anche per la storia locale. Quanti sanno o conoscono la storia del re Italo? Proprio da questo sovrano figlio di Telegono e di Penelope, secondo una versione della leggenda avrebbe fondato Tuscolo e Preneste. Τηλέγονος, mitico figlio di Ulisse e di Circe. Giunto, nella ricerca del padre, a Itaca, uccise Ulisse senza riconoscerlo; poi sposò Penelope mentre Telemaco sposò Circe. Italo, eroe eponimo dell’Italia che avrebbe regnato sul popolo degli Enotri o dei Siculi. Gli Enotri erano un popolo antico dell’Italia meridionale precedente la seconda colonizzazione greca in un territorio di notevoli dimensioni, che da questi prese il nome. Seguendo gli appuntamenti storici dell’Universitas Vivariensis, tante cose risulteranno meno ombrose e più chiare, come Pandosia Bruzia, la capitale del regno probabilmente da identificare con l’odierna Acri nella Sila greca. Da questo luogo parte la prima unione dello Stivale ad opera di Italo che ha fondato l’Italia non solo con le armi ma con la persuasione dei popoli annessi, arrivando a dominare sino in Liguria. Sono solo alcune pillole di storia che però pochi conoscono e che l’opera intensa formativa di studi prodotta da chi divulga le nostre origini copre le lacune scolastiche. Da re Italo deriverebbe il nome Italia dato prima alla regione corrispondente al suo regno: la Calabria. Non basta un libro per raccontare la quantità di iniziative organizzate, come la promozione di una messa di suffragio per Maria Fida Moro, madre dello statista democristiano Aldo Moro. La famiglia di Aldo Moro aveva profondi legami con la città dei Bruzi; la mamma dello statista, Fida Stanchi era una cosentina. Alle numerose pubblicazioni in cui trovano la propria dimensione molti autori locali, l’Universitas Vivaeriensis si distingue per essere un istituto moderno al passo dei tempi, non tralascia la qualità dell’informazione e persegue principi culturali dove attingere per saperne di più. E lo fa anche con viaggi come a Salerno per celebrare i 200 anni di nascita dell’arcivescovo di Cosenza mons. Camillo Sorgente nato nella città Campana. L’evento promosso dalla Federazione Banche di comunità Credito Cooperative Campania e Calabria, ha fatto proprio il progetto Comunità della memoria proposto dall’Universitas Vivariensis di Cosenza e dal Club giovani soci della BCC “Mediocrati” per approfondire la figura di un vescovo definito “angelo di carità” e “padre dei poveri”. A Cosenza la prima festa del libro Pentecostale promossa sempre dall’Universitas Vivariensis ed ospitata nei locali della biblioteca Amici Lidia Ciccone Giovannini del complesso polifunzionale Bethel di Cosenza, una opportunità per cogliere compiutamente il messaggio evangelico di una tra le celebrazioni più solenni dell’anno liturgico. Concludo, questo piccolo excursus, per meglio scoprire il valore ed il pregio dei programmi che anno dopo anno si arricchiscono di contenuti portandoli a compimento, con i tre vescovi calabresi ospiti dell’iniziativa inserita nel cartellone di Cosenza capitale del volontariato 2023 e voluta proprio dall’Universitas Vivariensis. I nostri auguri e il grazie per questo certosino lavoro indispensabile, come già scritto, per una crescita culturale senza limiti.

Ermanno Arcuri