San Demetrio Corone – Al via la raccolta delle firme per il referendum abrogativo della Legge sull’autonomia differenziata con la nascita di un Comitato Cittadino

Il 25 luglio 2024 si è costituito a San Demetrio Corone un Comitato cittadino per la raccolta delle firme per la richiesta del referendum abrogativo delle legge sull’autonomia differenziata.

Il Comitato cittadino si propone di attuare, attraverso il quesito referendario, l’abrogazione della legge sull’autonomia differenziata, che, come afferma il Comitato nazionale CGIL per la raccolta delle firme, spaccherà l’Italia in tante piccole patrie, condannando il Paese all’irrilevanza politica ed economica anche a livello europeo; aumenterà i divari territoriali; peggiorerà le già insopportabili disuguaglianze sociali a danno di tutta collettività e, in particolare, di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e donne; moltiplicherà la burocrazia, complicando la vita alle imprese.

Il Comitato cittadino nasce a supporto dei comitati nazionali già costituiti da associazioni e sindacati, si propone come trasversale ai partiti politici ed è aperto alle associazioni di cittadini ed a cittadini singoli.

In particolare aderiscono al Comitato cittadino l’ “Associazione Controcorrente”, l’ “Associazione Socialista Liberale” e il movimento “Insieme per San Demetrio”.

Il Comitato cittadino ha scelto un coordinamento interamente femminile, intendendo così riconoscere il grande e fattivo contributo che le donne hanno sempre dato con impegno e gioioso spirito di sacrificio per la crescita della nostra comunità, nonché l’importante ruolo svolto nella difesa dell’Unità d’Italia e nella sua crescita sociale e culturale.

Il coordinamento è composto da:

Carolina Casalnovo, presidente dell’Associazione Controcorrente; Sonia Gradilone, in rappresentanza dell’Associazione Socialista Liberale e Maria Teresa Sposato, in rappresentanza del movimento Insieme per San Demetrio.

Ha coadiuvato i lavori per la nascita del Comitato cittadino e curerà l’aspetto tecnico-legale della raccolta delle firme per la richiesta del referendum abrogativo Claudio Sposato, in rappresentanza della CGIL.

 Gennaro De Cicco

Recensione al volume “Don Luigi Nicoletti. L’uomo, il religioso, il letterato, il politico”

Ogni tempo ha le sue sfide e l'impegno sociale del credente dovrebbe essere accompagnato da una formazione permanente. È l'insegnamento che ci ha lasciato don Luigi Nicoletti, le cui vicende di vita e di pensiero sono analiticamente affrontate dal recente volume “Don Luigi Nicoletti. L’uomo, il religioso, il letterato, il politico”. Curato da Pia Tucci ed edito da Pubblisfera, il libro raccoglie gli atti del convegno dedicato alla figura del sacerdote, giornalista e politico originario di San Giovanni in Fiore tenutosi nella sua città natale il 19 gennaio 2023. Il volume porta le presentazioni di Salvatore Belcastro, Presidente della fondazione Heritage Calabria, e di Pia Tucci, curatrice del volume e giornalista, oltre all’introduzione di Vittorio Cappelli, già docente di Storia Contemporanea presso l’Università della Calabria. La relazione di Lorenzo Coscarella, storico e membro del direttivo dell’ICSAIC, approfondisce le varie fasi dell’impegno politico di Nicoletti, dagli anni della formazione ai contrasti con il regime e l’esperienza di Parola di Vita, fino agli anni della Dc. Mons. Leonardo Bonanno, vescovo emerito di San Marco Argentano, si è occupato del Luigi Nicoletti Sacerdote, mentre il giornalista Saverio Basile ha sottolineato gli aspetti dell’attività giornalistica di don Luigi. Del presidente dell’ICSAIC Paolo Palma, infine, è un ritratto di Luigi Nicoletti presentato in “quadrilatero” con la figura di don Carlo De Cardona a livello locale e di Romolo Murri e Luigi Sturzo a livello nazionale.

A Luigi Nicoletti era molto legato il ministro Gennaro Cassiani, uno dei padri Costituenti, tra i maggiori artefici della fondazione della Democrazia Cristiana, che ne ha messo in pratica le idee ed i valori. Nicoletti e coloro che hanno cooperato in tante battaglie politiche e sociali ci hanno insegnato quanto i cattolici fedeli al Magistero debbano mettere in campo le loro competenze come preziosi strumenti per affrontare questioni cruciali di ogni tempo. I cristiani, affermava uno scrittore ecclesiastico dei primi secoli, “partecipano alla vita pubblica come cittadini". La Chiesa, attraverso l'impegno sociale dei fedeli, deve avere grande cura per lo sviluppo integrale della promozione umana, per la valorizzazione della cultura della vita e per la difesa dei poveri. Aggiungerebbe Giorgio La Pira che la politica è “un impegno di umanità e santità” che cerca di ispirare la “costruzione cristianamente ispirata dalla società in tutti i suoi ordinamenti”. Nicoletti ha combattuto il fascismo e si mosse concretamente con atti volti al riscatto dei lavoratori. Uomo poliedrico, oratore e scrittore insigne, aveva contribuito a fondare a Cosenza il Partito popolare già nel 1919 assumendo poi la direzione del periodico diocesano “Parola di Vita” nel 1935. Con Cassiani poi fu artefice dell'atto costitutivo della Democrazia cristiana a Cosenza. Sono stati con la loro vita e testimonianza degli evangelizzatori. Ed anche l'evangelizzazione del sociale richiede alcuni importanti: la formazione dell'intelligenza per sapere come agire; il rinnovamento del cuore per volerlo e farlo con costanza; la testimonianza, con opere e con parole, di tale impegno, sia personale sia collettivo; il desiderio di trasmettere ad altri gli stessi ideali di impegno sociale. Il vissuto di don Luigi Nicoletti ha aderito a questa funzione di richiamo. Il testo sta riscuotendo un discreto successo di pubblico e di critica.

 

Cesare De Rosis

FAI Cisl e Cisl FP regionali incontrano Rsa e lavoratori della sorveglianza idraulica, confronto su temi contrattuali.

Lamezia Terme (Cz), 25 luglio 2024 – Si è svolto nella giornata di ieri 24 luglio presso la sede della Cisl calabrese a Lamezia Terme un incontro sindacale informativo tra i dirigenti della della FAI Cisl Calabria e Cisl FP Calabria con i lavoratori e lavoratrici del comparto della sorveglianza idraulica dipendenti dell’azienda Calabria Verde. Alla riunione, oltre ai Segretari Generali Luciana Giordano e Michele Sapia, rispettivamente Segretari regionali della Cisl FP e FAI Cisl hanno partecipato anche i Segretari territoriali delle due Federazioni cisline.

Il tema principale dell’assemblea sindacale regionale è stato l’iter di modifica contrattuale avviato dall’azienda Calabria Verde e dall’attuale Giunta regionale che interessa circa 270 addetti della sorveglianza idraulica.

«Abbiamo inteso organizzare questo momento di confronto e ascolto – spiegano Giordano e Sapia – per discutere e approfondire assieme ai lavoratori e lavoratrici della sorveglianza idraulica alcune tematiche contrattuali, legislative e normative del settore pubblico e privato.

In una regione come la Calabria ricca di corsi d’acqua, prevalentemente montuosa e interessata dal dissesto idrogeologico, la sorveglianza idraulica svolge un ruolo fondamentale a sostegno del settore forestale regionale, e dovrà continuare ad essere protagonista per la salvaguardia dell’ambiente e per la sicurezza del territorio, partendo ad esempio dal progetto “Mare Pulito” che rappresenta un’idea ed esperienza lungimirante e che interessa la collettività calabrese.

È strategico valorizzare le professionalità degli addetti, sostenere il valore del presidio garantito da queste figure professionali, puntando su programmazione, contrattazione di secondo livello, formazione e tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

La manifestazione d’interesse dell’azienda Calabria Verde, la modifica della legge regionale in materia di forestazione e inquadramento del personale dipendente dell’8 luglio 2024 e successivi atti aziendali – concludono Giordano e Sapia - hanno delineato un nuovo percorso per il settore della sorveglianza idraulica calabrese, un risultato che è frutto di un lungo e proficuo confronto sindacale con l’Azienda e Assessorato regionale competente, ma ora sarà necessario garantire, a tutti i lavoratori e lavoratrici del settore (pubblico e privato), giuste retribuzioni e inquadramenti, nuove opportunità e ulteriori attività organizzative attraverso il confronto aziendale, valorizzando professionalità e competenze dell’intero personale dipendente e consolidando le potenzialità di questo servizio essenziale e di interesse sociale».

 

Francesca Rosito è il nuovo Presidente del Consiglio comunale di Morano «Sarò garante dei diritti e delle regole; l’assise dovrà essere luogo di confronto democratico»

L’avvocato Francesca Rosito, consigliere della compagine “Insieme per Morano”, è il nuovo Presidente del Consiglio comunale di Morano. Rosito è stata eletta ieri, mercoledì 24 luglio, con il suffragio della maggioranza e del gruppo di opposizione Morano Protagonista, per un totale di undici consensi. Non ha partecipato alla votazione il Partito Democratico, che, poco prima, in aperto dissenso riguardo al metodo seguito per l’individuazione del nome da proporre all’assise cittadina, aveva abbandonato l’aula. Come si ricorderà, il punto era stato rinviato in occasione dell’insediamento del nuovo organo legislativo sì da poter consentire e facilitare forme di dialogo utili per addivenire a una soluzione che fosse il più condivisa possibile. Ad ogni modo, i lavori dell’assemblea - dell’ultima come della precedente - con i vari dettagli e sviluppi, sono disponibili in rete, all’indirizzo: https://www.facebook.com/100063897649968/videos/501017522338232.

 

La seduta di cui oggi ci occupiamo, convocata in sessione ordinaria, presentava dodici argomenti di discussione, tra cui, abbastanza rilevanti e sui quali ha relazionato il sindaco Mario Donadio in veste di assessore al Bilancio: a) la ratifica di una variazione al bilancio di previsione 2024/2026, per somme in entrata, legata al bando per le attività culturali in favore degli Italo-Discendenti nel mondo, da attuare nell’ambito del progetto “2024 – Anno delle radici italiane”. Il punto è passato all’unanimità; b) l’assestamento generale di bilancio e salvaguardia degli equilibri relativi all’esercizio 2024: adempimento da soddisfare per legge entro il 31 luglio, e licenziato con i voti favorevoli della maggioranza, l’astensione di Morano Protagonista e la bocciatura del Pd.

 

Nella medesima occasione vi erano, inoltre, da nominare i membri di ben sette commissioni consiliari, di cui due a carattere speciale. Ognuna costituita di cinque elementi (tre di maggioranza e due di minoranza). I nomi dei soggetti designati per ogni singola Commissione: 1) Adeguamento statuto: Soave, Spina, Di Maria, Bruno, Lombardi; 2) Controllo e Garanzia: Donadio, Maradei, Feoli, Bruno, Lombardi; 3) Pari Opportunità: Donadio, Di Maria, Cacciaguerra, Bruno, Di Luca; 4) Bilancio: Maradei, Spina, Soave, Bruno, Lombardi; 5) Contributi L. 241/90: Maradei, Siliveri, Di Maria, Severino, Di Luca; 6) Speciale per la Toponomastica: Donadio, Maradei, Di Maria, Severino, Di Luca. Figure esperte esterne: Carmine Paternostro, Roberto Coscia, Luciano Mastrascusa; 7) Speciale Turismo, Cultura e Promozione borgo: Donadio, Cacciaguerra, Soave, Severino, Lombardi.

Ultimo tema in agenda, sul quale ha relazionato il sindaco, l’appello alle autorità competenti affinché procedano presto a indicare il Presidente del Parco Nazionale del Pollino. Come noto la carica è ormai vacante da oltre quindici mesi. Tutti d’accordo sull’urgenza di dotare l’area protetta della sua massima rappresentanza. Bipartisan il saluto e il ringraziamento all’On. Mimmo Pappaterra, alla guida dell’ente dal 2007 al 2023.

 

Inutile sottolinearlo, ma ciò che ieri ha maggiormente catalizzato l’attenzione è stata senza dubbio l’elezione del Presidente. In occasione della quale, con accenti piuttosto marcati, sono emerse differenze di natura politica e di impostazione nella gestione complessiva della vicenda, soprattutto tra i due gruppi di opposizione (Morano Protagonista e Pd) e tra il Pd e la maggioranza. In ogni caso, superati gli scogli, il sindaco ha ceduto il testimone alla persona prescelta dal parlamentino, avendo per essa parole di stima e apprezzamento. «Sono felice e orgoglioso di cedere a una donna la carica di Presidente» ha dichiarato Mario Donadio. Francesca Rosito è una professionista seria, onesta e competente, un membro della nostra squadra estremamente affidabile e preparato, che saprà essere garante dei diritti e dei doveri di tutto l’emiciclo, continuando a servire, la comunità con la passione e l’amore che caratterizza le sue azioni, seppur rinunciando, per onestà intellettuale e opportunità politica, alle deleghe affidategli in un primo momento. A lei gli auguri di un proficuo cammino».

 

Sin dal prologo si è capito che la neopresidente vorrà tenere salda nelle sue mani la barra delle regole e ne pretenderà il rispetto da parte di tutti. La Rosito ha ringraziato i consiglieri definendo un «momento di alta democrazia» quello che ha portato alla sua elezione. «Un onore e un onere» ha detto la seconda carica della municipalità locale. «Mi assumo una grande responsabilità; interpretare il ruolo che mi è stato assegnato significherà per me non solo avere un osservatorio privilegiato, ma poter affinare e accrescere il senso di responsabilità e riguardo verso le istituzioni in generale. Nelle mie decisioni terrò ben presente quali siano i doveri e i diritti di ciascun consigliere, soprattutto nei rapporti con il sindaco, l’esecutivo e la comunità: lo stato di diritto sarà il faro del nostro percorso insieme. L’Assise» ha osservato Francesca Rosito «dovrà diventare luogo cardine del confronto democratico e delle proposte, e non soltanto lo spazio delle interrogazioni e delle mozioni che spesso rimangono un mero esercizio politico o accademico. Esigerò che venga puntigliosamente ossequiata la legge e siano sempre utilizzati toni pacati, moderando i termini; il dibattito, per quanto serrato, dovrà svolgersi nel rispetto reciproco, con lealtà e serietà, anteponendo agli interessi di bottega il bene comune».

 

 

PER IL SENATORE IRTO "STRUMENTALE L'ATTACCO AL SINDACO DI PALMI"

«Mi spiace che il collega parlamentare Domenico Furgiuele abbia utilizzato una sua interrogazione ai ministri dell’Ambiente e dell’Interno per attaccare in maniera strumentale il sindaco di Palmi, a fronte di un recente incendio che lì ha interessato un deposito di rifiuti e imballaggi». È quanto, in una nota, afferma il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria, che esprime solidarietà al sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, e a tutta la comunità locale, cui conferma la propria «vicinanza incondizionata», precisa lo stesso Irto. «In Parlamento – prosegue l’esponente dem – tutti sappiano benissimo che la competenza sugli incendi non è dei Comuni e che i sindaci non possono al riguardo provvedere con ordinanze contingibili e urgenti, molto limitate dalla legge. Al di là delle appartenenze politiche, noi parlamentari dobbiamo sforzarci per aiutare i sindaci e i Comuni calabresi. Non porta alcuna utilità, invece, puntare l’indice contro i nostri territori e i loro rappresentanti, che – conclude Irto – ricevono trasferimenti ridotti dallo Stato e che, purtroppo, ne avranno pochissimi, ancora di meno, a causa dell’autonomia differenziata».

 

Fusione dei Comuni, Tavernise (M5S): forzatura del centrodestra Col mio voto di astensione voglio bocciare il metodo

COSENZA - Sono sbagliati i tempi e i modi di questa fusione che coinvolge le città di Cosenza, Rende e Castrolibero. Si tratta dell’ennesima forzatura istituzionale del centrodestra regionale che continua a portare avanti un modus operandi inaccettabile.

Basti pensare che su questa legge, approvata di notte e dai soli consiglieri di maggioranza nel calderone di una legge omnibus, insieme al collega Lo Schiavo abbiamo presentato una proposta di legge che non è stata neanche presa in considerazione. A dimostrazione del senso che questo esecutivo ha del concetto di democrazia.

Ed è proprio sul concetto più profondo di democrazia partecipata, quale espressione del voto popolare, che si basava la nostra proposta di legge, partendo proprio dalla richiesta di modifica del referendum che tenesse in considerazione i voti dei cittadini dei singoli comuni e non consultivo sul totale degli abitanti coinvolti.

Abbiamo anche chiesto il coinvolgimento dei Consigli dei tre Comuni nell’esprimere un parere sulla legge regionale attraverso una delibera ad hoc e la realizzazione di uno Studio di fattibilità degno di questo nome, considerando quello commissionato dalla sola maggioranza come un documento che non dà risposte.

Detto questo è bene chiarire perché domani in Consiglio non voterò contro questa legge, ma esprimerò un voto di astensione. Primariamente e politicamente come Movimento 5 Stelle non siamo contrari alle fusioni dei comuni. Anzi, con alcuni presupposti che riguardano la prossimità, siamo assolutamente favorevoli a questo tipo di matrimonio. Nel caso specifico gli abitanti delle città di Cosenza, Rende e Castrolibero formano già oggi una grande comunità, il cui territorio offre opportunità e servizi non solo alla provincia ma anche alla regione tutta. Ma per portare a termine le fusioni devono essere rispettati alcuni requisiti, devono essere programmati alcuni passaggi pratici e burocratici e, soprattutto, deve essere coinvolta la popolazione perché la trasformazione urbana non può essere vissuta come un’annessione di una realtà sull’altra, ma come una opportunità di crescita non solo economica ma anche storica, culturale, identitaria. Passaggi preliminari che in questo caso non sono stati attuati e che mi porteranno al voto di astensione per bocciare un metodo che reputo sbagliato e pericoloso per la democrazia.

In ultimo, ma non per importanza, mi asterrò per mettere in evidenza anche l’incoerenza del centrodestra sul tema dei referendum: da una parte ha fretta di indire questo referendum sulla fusione, dall’altra si oppone e fa ostruzionismo sulla richiesta di referendum sull’autonomia differenziata.

ACCORDO ASP BFF BANK

Sull’accordo di 39 milioni di euro che l’Asp di Cosenza siglò con la Bff Bank di Milano nel dicembre scorso, i senatori del Pd Nicola Irto e Vincenza Rando hanno interrogato i ministri della Salute e dell’Economia, chiedendo verifiche, approfondimenti e determinazioni nel merito, alla luce delle gravi ricostruzioni dei fatti da parte della stampa, che sollevò pesanti dubbi, anche ricordando un’inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Milano, sul presunto utilizzo di documenti privi di effettiva esigibilità nell’ambito della transazione allora sottoscritta. «Se l’Asp di Cosenza deliberò una transazione sbagliata, deve anzitutto intervenire – precisa il senatore Irto – il commissario alla Sanità calabrese, Roberto Occhiuto, che, giova ricordare, ha il potere e il compito specifico di rimuovere, tra gli altri, i provvedimenti delle aziende sanitarie che siano di ostacolo alla piena attuazione del piano di rientro». «Sono troppe – rammenta Irto – le anomalie di quella vicenda. Con quei 39 milioni pattuiti, in teoria si potrebbero assumere i tanti medici che mancano nel territorio cosentino, si potrebbe velocizzare lo scorrimento delle liste di attesa e potrebbero essere ridotti i tempi per esami e visite nelle strutture pubbliche, che in alcuni casi sono biblici. Ci auguriamo, pertanto, che il governo stavolta non faccia orecchio da mercante e che – conclude lo stesso senatore, segretario del Partito democratico della Calabria – il commissario alla Sanità calabrese si attivi subito, dica una parola di verità e provveda al più presto sulla base delle carte».

 

La Zes unica si rivela un fallimento gigante

«Con un credito d’imposta tra il 7 e il 10 per cento sull’investimento agevolabile in Calabria, la Zes unica si rivela un fallimento gigante, una brutta operazione di potere del governo Meloni, ancora una volta a danno del Sud». Lo dice senza mezzi termini il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria, che rincara la dose: «Che cosa farà il presidente Roberto Occhiuto, che sapeva ma si è prestato al solito gioco del silenzio? Avevamo sconfessato il governo già da tempo, anche con un’interrogazione dello scorso 12 marzo, in cui chiedevamo conto del credito d’imposta nella Zes unica. Ora che l’Agenzia delle Entrate ne ha fissato la percentuale, più di qualcuno dovrebbe nascondersi per la vergogna, per aver gettato fumo negli occhi ai potenziali investitori e ai cittadini del Sud, che avevano riposto fiducia nell’accorpamento delle Zone economiche speciali a causa delle prospettive e delle promesse sbandierate dal governo». «Questi fatti rendono vane anche le parole pronunciate dal ministro Antonio Tajani, in occasione del recente G7 del Commercio, sul ruolo strategico del porto di Gioia Tauro. Bisognava salvaguardare le Zes esistenti, rinunciare alla tentazione dell’accentramento tipica delle destre e – conclude il senatore Irto – costruire con gli attori locali, a partire dai sindaci, lo sviluppo dei territori ricadenti nelle Zone economiche speciali già esistenti».

 

Città di Acri C5, ancora un prestigioso arrivo

Dopo la conferma del Bomber Antonio Gerbasi e del giovane talento Giuseppe Frassetti, nell’ottica della costruzione di una squadra che possa dare soddisfazioni ai propri tifosi, il Città di Acri C5 annuncia con grande entusiasmo l’arrivo di Mario Pagliuso, uno dei talenti più brillanti nel panorama del calcio a 5 nazionale. Dopo una carriera costellata di successi e traguardi prestigiosi, oggi Pagliuso sposa il progetto dei rossoneri, pronto a mettere la sua esperienza e il suo talento al servizio della squadra. Mario è stato Campione d’Italia con la rappresentativa calabrese nel 2017, vincitore del campionato di Serie B con la Magic Crati Bisignano nel 2019, nonchè trionfatore in Serie A2 con la Pirossigeno Cosenza nel 2023. Quest’ultimo successo gli ha aperto le porte della Serie A1.
Ora, dopo aver dimostrato il suo valore ai massimi livelli del calcio a 5, Pagliuso è pronto per questa nuova intrigante avventura.
Il Città di Acri C5 è felice di accogliere Mario Pagliuso, con la certezza che il suo arrivo segnerà l’inizio di un capitolo esaltante per la squadra e per tutti i tifosi. Siamo pronti a sognare e a lottare insieme per raggiungere nuovi prestigiosi traguadi.
Franco 

Domani presentazione de “I Canti di Mariantonia Braile (1894 – 1917), poetessa arbëreshe”  a cura di Francesco Perri e Gennaro De Cicco, Progetto Editoriale FAA

Domani nel chiostro del Collegio Sant'Adriano a San Demetrio Corone, alle ore 18,30, sarà presentato un volumetto con i Canti che Mariantonia Braile ha recitato al fratello Salvatore, poco prima del suo decesso nel 1917.

Questi canti furono stampati da Salvatore qualche settimana dopo la morte della sorella gravemente ammalata e furono la prima raccolta poetica data alle stampe dal nostro Poeta. Si tratta di una ristampa “aggiornata” del libriccino, molto raro, che, dopo 107 anni, è servito a conservare la memoria letteraria di quella che in tanti oggi definiscono la prima donna poetessa arbëreshe. La ristampa attuale è stata curata da Francesco Perri e Gennaro De Cicco, che sono stati gli ideatori e i curatori grazie ad un improvviso lampo di genio. Questi Canti, per l’intensità dei versi e per la particolare condizione psicologica di Mariantonia, sono poesia autentica che riesce a suscitare emozioni e sentimenti rari, profondi in ogni lettore. Nella presentazione del testo, che mi è stata richiesta dagli amici curatori, ho scritto che questa pubblicazione, che porta la firma del Progetto Editoriale FAA, ci inorgoglisce per almeno tre motivi:

a) Finalmente si possono leggere i sei componimenti di Mariantonia di cui rarissime persone avevano preso visione.

In questo modo rendiamo merito al fratello Salvatore che pubblicandoli ci ha messo nelle condizioni di rivivere la potente umanità del dramma vissuto dalla sorella. Lo consideriamo un dono che facciamo alla comunità di Shën Mitri, per come voleva il fratello.

 b) Siamo orgogliosi di ripetere a distanza di sette anni un’esperienza editoriale che altre istituzioni culturali, pedagogiche e didattiche avrebbero dovuto realizzare.

Nel 2017 abbiamo tolto dall’obblio del silenzio secolare uno dei tre grandi testi del Settecento calabro-albanese, la “Risposta di Filalete alla relazione di Monsignor Cardamone Arcivescovo di Rossano al Delegato della Real Giurisdizione contra l’arciprete albanese di S. Giorgio”.  

Quest’anno togliamo la polvere accumulata per oltre un secolo sui Canti di Mariantonia Braile, che sembra essere stata la prima poetessa popolare arbëreshe.

c) Infine, con questa edizione, arricchita dal contributo attento e critico del poeta Dante Maffia, di cui siamo onorati avere vicino come socio nella FAA, di quello del professor Giuseppe Gradilone pubblicato nel 1958 sulla rivista Shejzat con Salvatore Braile ancora in vita, di Vincenzo Tieri nella rivista “Il Popolano” del giugno 1917 e di Mario Gaudio, nostro socio e grande estimatore della poesia di Federazione Associazioni Arbëreshe – Federata e Shaqateve Arbëreshe - Spezzano albanese, diamo la possibilità di conoscere il dolore, espresso in versi, di  una giovane donna che sa di essere prossima alla morte, che ama la vita che le sta sfuggendo e, disperatamente, spera che ciò non accada.

Abbiamo tolto la polvere dell’obblio su questi Canti che fanno parte di diritto del patrimonio poetico degli Arbëreshë e della Comunità di S. Demetrio Corone. Siamo molto orgogliosi di questo lavoro. Anzi siamo convinti che tra le case di Shën Mitri o nei paesi circostanti, a cominciare da Maqi, sono stati conservati documenti letterari di importanti personalità nate e/o ospiti del nostro comune, che hanno vissuto il primo ventennio del secolo scorso come una grande opportunità per la crescita culturale del paese grazie alla laicizzazione statale del Collegio Sant’Adriano. Se ci sono questi documenti – anche tre semplici versi- rendeteli pubblici, divulgateli come volete; vi saremmo grati se voleste farlo con noi. In quegli anni insieme a Salvatore e Mariantonia Braile, in Shën Mitri visse zoti Loricchio Elia, cugino di entrambi e più giovane di appena sette mesi di Salvatore, purtroppo anch’egli morto a pochi mesi di distanza dalla cugina. Salvatore si rivolgeva al cugino sacerdote per consultarsi sui suoi scritti e tradusse in italiano una cantica a san Demetrio, patrono del paese. Sembra scomparso il testo arbëresh di zoti Lliuci. Se c’è in qualche libreria rendetelo pubblico. Sarebbe un omaggio a questo intellettuale sandemetrese di cui si parla ancora. Amici e amiche di San Demetrio, Vi rivolgiamo un appello accorato, togliete dalla polvere i loro scritti. Sono importanti per ricostruire l’identità di questa importante comunità nel Novecento.

Tornando all’evento di giovedì, ribadisco che il merito di questa “improvvisata ed inaspettata pubblicazione”, come già scritto è merito di Franco Perri e Gennaro De Cicco. Ci hanno messo mano direttamente nel testo e se il volume non presenta lacune il merito è tutto loro. Ringrazio l’Amministrazione comunale di San Demetrio, in particolare nella persona del Sindaco Ernesto Madeo e dell’Avv. Emanuele D’Amico, consigliere delegato alla cultura, che hanno patrocinato e fatto propria questa giornata.

Che altro dirvi, amiche e amici di Shën Mitri, se non invitarvi a partecipare alla presentazione dei Canti che terremo nel Chiostro di Sant’Adriano alle ore 18:30. Amici di altri paesi ci hanno annunciato la loro partecipazione e riceviamo già prenotazioni del libro.

Abbiamo stampato solo cento copie per esigenze di tempo, ma ne possiamo stampare molte altre se i sandemetresi lo desiderano. Facciamo rivivere Mariantonia nella nostra memoria! Mariantonia fu vittima della cultura maschilista dei tempi, che non seppe comprendere il suo dramma umano e la capacità creativa di trasferirlo in sei Canti. È nostra grande soddisfazione rompere il silenzio del passato per valorizzare la sua umanità distrutta da un morbo inesorabile ad appena ventitré anni. Amiche, amici, Vi aspettiamo Domani!

 

Damiano Guagliardi