SPARATORIA A NICOTERA: POTREBBE ESSERE VENDETTA MAFIOSA

SPARATORIA A NICOTERA: POTREBBE ESSERE VENDETTA MAFIOSA

Ancora terrore a Nicotera, cittadina calabrese in provincia di Vibo Valentia, scenario di vendette e regolamento di conti tra clan. La vittima è Francesco Timpano, un uomo di 43 anni ucciso a colpi di pistola mentre era in vacanza nei pressi di un lido di Marina di Nicotera. Il killer, incurante della folla, è entrato nel camping a volto scoperto per portare a termine il delitto e darsi alla fuga. La vittima è morta sul colpo. Sul posto i carabinieri della Compagnia di Tropea, per un caso che finirà, sicuramente, nelle mani del Procuratore Nicola Gratteri. Infatti, la vittima era coinvolta nel traffico di droga e probabilmente vicino ad ambienti mafiosi. L’omicidio si è consumato in una zona controllata dal clan Mancuso di Limbadi e, questo insieme ai recenti fatti di cronaca, ci riportano ad un'altra pagina nera del vibonese, il raid punitivo di Francesco Olivieri del maggio scorso, peraltro vicino ai Mancuso, attualmente in carcere dopo essersi costituito. I fatti delittuosi sembrano incrociarsi per via dei nomi delle vittime e di quelle che sarebbero potute diventare vittime nella lista nera di Olivieri. Quest’ultimo aveva un preciso obiettivo: vendicare la morte del fratello Mario Olivieri avvenuta nel settembre 1997 per mano di un killer a sangue freddo. Mario Olivieri aveva 25 anni e, all’epoca dei fatti, Francesco Olivieri ne aveva solo 10. Disse ai magistrati che voleva punire i colpevoli della morte del fratello, così si recò da Giuseppina Mollese e Michele Valerioti, che ritenevano Mario assassino del figlio della Mollese e che, quindi, secondo Olivieri, avrebbero fatto giustizia da soli eliminando suo fratello. Nella sua sete di vendetta, Francesco Olivieri si recò in un bar dove sapeva di trovare i fratelli Timpano, Pantaleone e Vincenzo, colpevoli, insieme all’altro fratello nonché vittima dell’omicidio di ieri, Francesco Timpano, di voler parlare di cose illecite con soggetti esponenti di altri ambienti criminali. Come già detto, Francesco Olivieri è detenuto, quindi non può essere ritenuto direttamente coinvolto nell’omicidio Timpano, ma sembra molto concreta la possibilità che il Timpano sia morto per una vendetta mafiosa, come stile di esecuzione e per tutti questi intrecci di vicende risalenti addirittura al 1997. Per il momento resta una pista da non trascurare, visto che, per dirla con le parole di Giovanni Falcone: “Non si cessa mai di essere preti. Né mafiosi”, si entra per scelta e si esce solo con la morte.

               Federica Giovinco