Regionalismo differenziato

Il regionalismo differenziato che il Governo leghista vuole varare con il consenso complice e silente dei 5stelle è tema da meritare la massima attenzione e il più dettagliato approfondimento, così come meritoriamente sta facendo il consigliere regionale del Pd Domenico Bevacqua e in maniera articolata tutto il fronte sindacale.
Il progetto smonta il principio costituzionale di equità orizzontale, strappando in due l’Italia.
Dopo la ratifica dell’accordo in Cdm, il Parlamento dovrà varare una legge ad hoc che consentirà alle tre Regioni del Nord di avere competenza rinforzata e maggiori risorse per tutte le 23 materie consentite dalla Costituzione.
Ma questo amplierebbe a dismisura il divario Nord-Sud che in economia ha già ricominciato ad ampliarsi, come la Svimez ci testimonia (per stare al solo dato degli occupati, il Nord ha recuperato i livelli pre crisi, mentre il Sud segna quasi 400mila occupati in meno del 2008: noi con un tasso di occupazione pari al 44% e nord pari al 66%)».
A preoccupare è anche il silenzio della politica che accompagna questo processo, in particolare quello degli esponenti 5stelle, che in tutto il Sud hanno costruito la loro fortuna elettorale e oggi sono incapaci di prendere una posizione di netta contrarietà.
 Per questo, per rompere il silenzio, per capire chi avrà il coraggio di contrastare questo scellerato intendimento del Governo, è necessario attivare tutte le iniziative pubbliche necessarie per aumentare la consapevolezza di tutti i cittadini e di chi ricopre incarichi istituzionali .
Nuove forme di regionalismo consapevole sono senza dubbio da tracciare e approfondire ma qui siamo di fronte a un federalismo spinto e quasi vessatorio e punitivo verso il Sud. Ed è paradossale che a idearlo sia un Governo che dal suo insediamento non fa che predicare una Europa più equilibrata e solidale. Concetti buoni solo per un po' di propaganda, perché i fatti portano da tutt'altra parte.
Giovanni Puccio responsabile organizzativo Pd Calabria