PROFESSIONE TEMPORANEA AL CONVENTO DI SANT’UMILE

PROFESSIONE TEMPORANEA AL CONVENTO DI SANT’UMILE

In un mondo in cui è l’immagine che predomina, dalla tecnologia avanzata che ci perseguita ovunque, dalle guerre, dalla disuguaglianza delle razze, dall’inquinamento del pianeta e dalle risorse che cominciano a scarseggiare, l’evangelizzazione resta un baluardo per la dignità umana. Nonostante i seminari attingono sempre più a generazioni di altre nazioni per la formazione, la Provincia dei Santi Martiri dei Frati Minori di Calabria, pur vivendo una grave crisi vocazionale, si prepara il prossimo ventidue settembre ad accogliere tre giovani fraticelli. La Professione Temporanea di fra Rosario C. Morgante, Emanuele A. Lontananza e Pierfrancesco Esposito. A conclusione dell’anno di noviziato o della prova, emetteranno la loro “Professione semplice”, nelle mani del M.R.P. Fabio Occhiuto, Ministro Provinciale dell’Ordine, promettendo di vivere in povertà, castità e obbedienza, per tre anni in vista di un impegno definitivo e per sempre che avverrà con la “Professione Definitiva”, detta anche “solenne” e per tutta la vita. Si tratta di un importante tappa vocazionale dei fratelli, si consegnano nelle braccia del Signore, nel desiderio di lasciarsi condurre e ispirare da Lui, vivendo il Vangelo sulle orme di san Francesco d’Assisi e di sant’Antonio di Padova e pronunceranno la formula della Professione Religiosa nelle mani del Ministro Provinciale abbracciando la vita francescana. Una tappa fondamentale del percorso di discernimento per diventare frate è certamente l’anno di noviziato, un periodo che segue il Postulato, della durata esatta di un anno. Il noviziato ha come unico fine quello di accendere nei novizi l’amore per Cristo e di confermare loro se essi siano davvero chiamati a seguirlo sulla via di San Francesco. Un cammino talvolta faticoso, ma sempre possibile perché retto e basato sulla grazia di Cristo e sul personale impegno di ciascuno. All’inizio del noviziato avviene la vestizione del saio o tonaca, i panni della prova. “La regola e di vita dei frati è questa, cioè osservare il santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio in castità”, il noviziato termina con l’emissione dei voti di povertà, castità e obbedienza. L’evento religioso si svolgerà presso il convento di sant’Umile da Bisignano. Due dei nuovi frati sono originari della cittadina del santo bisignanese. La città che fu sede vescovile, con un fornito seminario che formò tanti prelati, da più di cinquant’anni non esprimeva più un frate. I due giovani, Emanuele e Pierfrancesco, che per loro scelta sin da piccoli si sono avvicinati direttamente all’insegnamento di sant’Umile ed hanno risposto alla chiamata di Dio, potranno dare il loro apporto all’Ordine francescano dei Minimi, dopo aver effettuato un percorso religioso difficile e ricco di sacrifici, si consacreranno alla vita conventuale, una scelta fatta per vocazione. Sarà una grande festa non solo per le famiglie, ma per l’intera comunità. In un mondo così globalizzato, dove il peccato sembra non esserlo più, dove i valori cambiano a seconda della propria convenienza, la parola di Dio giunge nella comunità attraverso l’esempio di questi tre frati che sembrano andare contro corrente, ma che diventano baluardo e sostegno verso quei valori fondanti che restano alla base della convivenza pacifica, rispettosa, in cui l’umiltà non deve essere dimenticata nell’amore del prossimo.

                                                                                  Ermanno Arcuri

                                                                                  ermanno.arcuri@tiscali.it