PARTE IL CAMPIONATO DI TERZA CATEGORIA

Domenica 11 Novembre i due gironi di terza categoria ripartono per un nuovo campionato di calcio. Quanti ricordi del passato in cui giovani ci siamo cimentati un po’ tutti ai vari tornei di cui il calcio resta lo sport preferito. Oggi come ieri ci sono i campionissimi, quei mostri sacri che resteranno nella nostra mente quali riferimento di grandissime emozioni. Le stesse emozioni, che non sono solo cercate nei Ronaldo di oggi, ma che anche nelle categorie dilettanti si possono provare. Sembrerà assurdo, ma è così e per dimostrarlo vi invito a seguire il mio ragionamento in vista, appunto, del girone B, che vede ai nastri di partenza la Fcd Calcio Bisignano e che seguiremo in tutto il suo cammino. Pochi soldi, anzi, quasi nulla, nel 2018/19 si gioca ancora con lo spirito di un tempo, la passione che travolge giovani talentuosi che hanno il pallone nel sangue, che soffrono, si impegnano e schiumano sudore su campi imperfetti, dove il tappeto verde è una meteora, un sogno che, forse, mai si realizzerà. Questa è la realtà nostra, di un territorio, dove persino una doccia dopo una dura partita diventa un lusso. I campetti che in altre realtà europee esistono sono per noi in Calabria solo su internet. Ma nonostante tutto nulla priva gli atleti a seguire un mister, una dirigenza che con altrettanta passione ed impegno cercano di garantire il meglio, di trovare sponsor, di farsì che l’annata possa diventare vincente. Così diventa una festa anche consegnare le nuove divise e il luccichio degli occhi nei ragazzi è lo stesso di un tempo, di quel passato in cui noi tutti ci riconosciamo e a vittoria raggiunta eravamo premiati con delle caramelle. La storia scrive il presente, lo stesso presente diventa storia e scriverà il futuro. L’invito a seguirci nel ragionamento non è causale ma voluto, perché ogni trasferta è un problema da superare, ogni sconfitta una tragedia da dimenticare ed una vittoria da ricordare. Eppure ci sono anche esempi longevi, di chi non si arrende ad appendere le scarpette al chiodo e continua a giocare su quei campi dribblando anche le buche, ma proprio non ci sta ad arrendersi neppure al fiatone che avanza. Quanti esempi di grande calcio, quanti esempi da imitare, quanti ricordi da trasmettere alle nuove generazioni. Non si hanno privilegi alcuno, bisogna ritagliarsi ore serali per un allenamento, il lavoro giornaliero pregiudica ogni altro impegno e per questo è d’ammirare la forza di volontà che i ragazzi mettono in campo ed ogni seduta atletica diventa una gioia da vivere. E chi li osserva dalla panchina indirizzandoli in campo, al di là del 4-4-2 o del 3-4-3 ecc. fa capire che non ci sono moduli fissi, ma tanti sogni da realizzare. Anche per i dirigenti è la stessa cosa, ci guadagnano la soddisfazione di impegnarsi nel sociale e così anche l’integrazione diventa un contributo a stare bene insieme. Ma c’è anche chi all’ultimo momento giunge con un mezzo di fortuna, anche quell’atleta è un grande, a lui si chiede, con lo sguardo, lo stesso che sa dare Cr7 in ogni partita. Sono emozioni che non si possono dimenticare e che hanno bisogno di essere vissute giorno per giorno, anno per anno. Il Calcio Bisignano nella prima di campionato ospiterà il Casalini e saremo tutti a tifare per i propri colori, il bianco verde, ma lo sport vero, al di là dello spirito è il gesto singolo di un calciatore che ti regala la gioia dell’abbraccio, di quel sorriso di cui abbiamo necessità per vivere meglio e più felice la nostra vita. Se si pensa che quasi tutti i calciatori una volta arrivati non vogliono smettere mai e non si arrendono all’età, scendono di categoria pur di continuare a vivere emozioni indimenticabili, in queste figure che anche a Bisignano esistono, che hanno fatto la storia di questo meraviglioso sport è opportuno fare riferimento, perché attraverso loro tutto continua, anche se i campi di gioco non sono diventati la prateria da cavalcare. Il sentimento emozionale che ho cercato di trasmettere a tutti voi lettori, con le stesse emozioni, forti, sincere, che solo questo sport meraviglioso sa dare, senza dimensione e senza categorie di sorta ne fanno la continuità anche dopo di noi. L’applauso vibrante è lo stesso per una giocata di Cristiano Ronaldo in champions, come di Ivan Tripudio che fa impazzire tutti dalla gioia, con i compagni che allo stesso modo lo festeggiano per raccontare gesti sportivi che indelebili rimarranno un marchio che sanno coinvolgere anche le famiglie. Quel percorso da seguire finisce qui o forse non finirà mai, in bocca a lupo a chi vive lo sport a queste dimensioni, per noi sarà immensa gioia stringersi assieme ad ogni goal, a quei colori in cui crediamo e che amiamo.

                                                                                  Ermanno Arcuri