MOVIMENTO DELLE AGENDE ROSSE A BISIGNANO

MOVIMENTO DELLE AGENDE ROSSE A BISIGNANO

Quattro ragazze scrivono una delle più importanti e belle pagine della comunità bisignanese. Federica Giovinco, Mariarosaria Groccia, Federica Paterno e Dorotea Alfano, a loro si deve una serata dalle luci su fatti e situazioni tragiche che ha vissuto l’Italia e che porta in ogni strato sociale strascici di una criminalità sempre più organizzata ed evoluta che opera senza sosta su tutto il territorio. A queste donne di Bisignano che hanno fatto nascere il “Movimento delle Agende Rosse di Giovanni falcone e Paolo Borsellino”, si deve il coraggio, la solidarietà, la passione, l’amore per l’umanità e la netta scelta di stare dalla parte della legalità. A presentare la conferenza di presentazione del movimento, il moderatore giornalista Enzo Baffa Trasci, che ha fatto intervenire le stesse protagoniste, una alla volta hanno spiegato il perché della scelta e la necessità di sensibilizzare la gente iniziando dal proprio paese per prendere coscienza di una situazione che penalizza il sud e la stessa Italia. A questa intensa presentazione, hanno partecipato Savino Percolo attivista e giornalista di Antimafia Duemila e Fabrizio Montanaro, fratello di Antonio, caposcorta di Giovanni Falcone. Percolo che è anche tutor del movimento bisignanese affiliato a quello nazionale, particolarmente commosso ha ricordato le stragi dei magistrati Falcone e Borsellino. A concludere l’incontro molto partecipato da una folta platea attenta, Fabrizio Montanaro, che ha raccontato della sua scelta a sensibilizzare ad una riflessione sulle vere cause che armano in tutti i sensi la criminalità. Ai racconti e alle testimonianze, anche i video che hanno fatto rivivere tragici momenti della storia italiana. Sin dalla nascita questo movimento si prefigge di organizzare iniziative a sostegno di chi è vittima della ‘ndrangheta. Cento passi per spiegare che la malavita organizzata non è lontana da tutti noi, opera spesso nel buio per ingrossare i propri interessi e se occorre eliminare magistrati integerrimi che combattono con le leggi l’illegalità. E’ intervenuto anche Franco Sergio, consigliere regionale e presidente della prima commissione affari istituzionali, segretario della commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria, che ha plaudito all’iniziativa, sottolineando il coraggio e la determinazione delle giovanissime, generazione che dovrà sanare gli errori del passato che hanno portato ad un presente così difficile ed inquinato. Negli occhi di queste quattro ragazze, motivate e convinte, che aprono il movimento ad altre adesioni, l’entusiasmo di portare avanti un progetto o meglio una missione che ha nell’agenda rossa mai ritrovata che testimonia quanto intreccio esiste tra malavita, politica, istituzioni e frange deviate dei servii dello Stato, che tante pagine di quotidiani e libri ne raccontano i tanti nomi di chi ha perso la vita per difendere la democrazia, la legalità, la dignità di un popolo che non accetta la malavita organizzata, ma che ne subisce la forza e le strategie. Creare una sensibilità per coinvolgere più persone a lottare ed eliminare definitamene tutti i tentacoli che si espandono attraverso la corruzione in ogni direzione di una società che da debole deve diventare forte, perché il male sta nell’indifferenza.

                                              Ermanno Arcuri