L’ITALIA E’ CAMPIONE D’EUROPA

Gli europei li vinciamo noi. L’Italia sul tetto d’Europa con merito insegnando calcio a chi pensa di aver inventato il football. Giocare a pallone è datato ‘400 a Firenze, la storia dice questo. Una finale interminabile, ci sono voluti i calci di rigore per assegnare la coppa tanto sofferta, desiderata e vinta. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non fa una piega al vantaggio dopo appena due minuti dell’Inghilterra, sarà l’unico tiro effettuato con la difesa italiana che si fa trovare sguarnita. Palo e palla in rete nell’incredulità di Donnarumma. Ma lo sport più bello del mondo è fatto di tattica, bravura, ma anche di imprevedibilità. Man mano che salgono in cattedra i bronzi di Riace, il capitano Giorgio Chiellini e Leonardi Bonucci, l’università della difesa, la squadra si riprende e comincia a macinare quel gioco, il migliore, fatto vedere a questi europei. Dopo un primo tempo così così, la ripresa, grazie anche ai cambi che mister Roberto Mancini ha effettuato c’è stata la reazione azzurra ed è arrivata la rete del pari. Anche in area di rigore avversaria sono sempre loro, i bronzi di Riace, a finalizzare l’azione con Verratti che colpisce di testa a porta sguarnita, sulla respinta è Bonucci che insacca, dopo è solo Italia. Infatti, più volte per il gioco espresso meritavamo il raddoppio che, purtroppo, non è arrivato, anzi, al colpo ricevuto da Jorginho c’è stato sul finale quello di Federico Chiesa che ha dovuto lasciare il campo. Si va alla lotteria dei rigori, la supponenza britannica non mostra ancora nessun millimetro di cessione. Mattarella ha applaudito alla rete di Bonucci e lo farà anche ai rigori che incorona Donnarumma quale migliore giocatore del torneo, mentre Leonardo Bonucci risulterà “man match” della finale. Tanta tensione sino alla fine, non fanno centro dal dischetto Belotti che si è fatto parare il rigore e Jorginho che di solito fa centro come con la Spagna nel decisivo penalty. Manca all’appuntamento, mentre Berardi, Bonucci e Bernardeschi impallinano il portiere inglese. Sono tre gli errori britannici, quello decisivo è del 19enne Saka che viene parato da Donnarumma e si scatena l’apoteosi azzurra. Incredulo il portierone italiano che ha imparato bene da Buffon, che non aveva capito di aver vinto gli europei se non dopo l’abbraccio dei compagni che lo portano in trionfo. Finisce 4-3 per l’Italia che fa tinge d’azzurro il tetto d’Europa. Ci restano male i bianchi che appena ritirano la medaglia del secondo posto se la levano, proprio loro che hanno inventato il far play sportivo, una scena molto discutibile, segno che l’amarezza è tanta, ma la squadra più forte in campo e per tutti gli europei è stata indiscutibilmente l’Italia. Increduli gli avversari, specie il capitano Kean, che guarda attonito all’euforia ed entusiasmo azzurro che festeggiano la coppa che mancava da oltre mezzo secolo, mentre per gli inglesi, nonostante aver giocato a Wembley con tutto il pubblico a favore, la lettera della regina, i principini in tribuna e Boris Johnson con la maglietta bianca, tutti pronti a festeggiare, succede il contrario, se ne vanno via mestamente dallo stadio. Il tempio del calcio si svuota rapidamente, i bianchi inglesi si vedono sfilare la coppa che farà ritorno a Roma e lo stesso presidente Mattarella ha ricevuto in Campidoglio la compagine azzurra e lo stesso tennista Matteo Berrettini, primo italiano in 144 anni a disputare la finale di Wimbledon per complimentarsi a nome di tuti gli italiani. Una coppa inseguita e voluta sin dal primo momento con Roberto Mancini a crederci sin dall’inizio degli europei, per lui e Vialli che proprio su questo campo 39 anni fa con la Sampdoria hanno perso la Champions, in questa serata magica dell’11 luglio, data che ricorda la vittoria del mondiale ’82 della mitica squadra del CT Enzo Bearzot, si ripresenta la conquista europea. Chi crede nei numeri non è stata una casualità ed infatti l’incoraggiamento con una lettera pima della finale inglese ai ragazzi italiani dai giocatori di quella mitica formazione dell’82, non è stato solo un incoraggiamento, ma una profezia che si è avverata. A tifare Italia è stata tutta Europa, mentre la brexit e cioè l’Inghilterra non ha festeggiato il giorno dopo come promesso dai governanti e così Ceferin, presidente della UEFA, deve consegnare la coppa al capitano Chiellini che si porta nel gruppo ed alza al cielo il trofeo, mentre lo stadio si tinge di tricolore. I pochi tifosi italiani festeggiano con gli azzurri che si portano tra il pubblico, quella medaglia la tengono stretta al collo, mentre gli inglesi se la tolgono subito. Ha vinto la squadra più forte, ha vinto Mancini e il suo staff, l’Italia subentra al Portogallo e porta a casa quel trofeo che volevano francesi, tedeschi, belgi, eppure tutti hanno applaudito e tifato azzurri. Ancora una volta l’Inghilterra è stata buggerata in casa, la delusione è cocente, resta il torpedone della gente lungo le strade al passaggio dei pullman della propria squadra prima della partita e la RAF che sorvola lo stadio, poi cala la desertificazione che neppure Covid e variante delta sono riusciti a tenere a casa gli inglesi come questa cocente sconfitta che resterà un marchio sportivo in negativo. Ma come si dice dalle nostre parti si fanno i conti dopo e non prima che si va al mulino. Vergogna totale per gli inglesi, pubblico che non ha assistito alla premiazione e ultras che hanno inseguito gli italiani sino in aeroporto per malmenarli.  Dopo l’esclusione dal mondiale in Russia, sono gli azzurri a riprendersi la rivincita, emblema sono quei bronzi di Riace che hanno pianto allora e sorridono oggi. Siamo i più forti d’Europa e l’abbiamo dimostrato in campo, questa squadra porta a casa, a Roma, la coppa e nelle piazze di tutta Italia è un delirio di gioia, di felicità. Nonostante la pandemia che da qualche anno sta mettendo a dura prova il mondo intero, questa nazionale dimostra di essere la più forte ed in campo a festeggiare c’è anche Spinazzola che seppur con le stampelle non è mancato all’appuntamento finale, questa coppa è anche sua per quello che ha espresso in campo. Abbracci continui fra tutti i componenti dello staff italiano con i giocatori, questi ragazzi diventano leggenda e resteranno nella storia non solo dello sport italiano, ma mondiale, difatti, anche in Parlamento Europeo si applaude all’Italia. Così come l’Argentina di Messi e company ha vinto in Brasile la coppa America, l’Italia li imita a Londra. Hanno tifato Italia gli stesi belgi e spagnoli eliminati dagli azzurri, ma anche i danesi che per un rigore inventato si sono visti precludere la finale, nel coro ci sono anche gli scozzesi che invocano Braveheart in Mancini per salvarli dalla spocchia inglese che in caso di vittoria sarebbe diventato un vanto per 50 anni, il Mancho fa il suo dovere ed ora la Scozia può ritenersi libera. Un Europeo itinerante, che però ha fatto disputare tutte le partite, tranne una, dell’Inghilterra in casa compresa la finale, non basta tutto questo ad assegnare la coppa a chi sui giornali ha messo l’ananas su una pizza per offenderci, ma Bonucci risponde in campo a fine partita invitando gli inglesi a mangiare tanta pasta asciutta prima di riuscire a vincere qualcosa. E’ una grande festa tricolore che gli azzurri dedicano agli italiani che ne avevano tanto bisogno e per la Comunità Europea è una rivincita sul Regno Unito che non ne fa più parte. Dopo i rigori i ragazzi italiani su tutti i giornali in prima pagina con i giornalisti dello Stivale a prendersi la rivincita su quelli oltre Manica. Non c’è soddisfazione migliore, godimento così alto, che vincere a Wembley dimostrando chi è il più forte. Ci vorranno altri 50 anni perché l’Inghilterra possa riprendersi da questo smacco, dopo aver preparato i festeggiamenti, ma a festeggiare e tanto saranno gli italiani che vivono e lavorano a Londra e nel mondo, i ristoranti italiani sono pronti a preparare pasta fresca per tutti ed anche la pizza, senza ananas al centro, ma con una coppa che resterà nella storia gastronomica. Viva l’Italia e viva gli azzurri, il bagno di folla con il giro in bus scoperto riporta nelle strade tantissima gente, dopo che Chiello e tutti i compagni sono stati ricevuti al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e palazzo Chigi dal premier Mario Draghi. Due postille, la prima riguarda l’abbraccio che resterà scolpito nella mente di tutti tra mancini e Vialli, le loro lacrime di gioia e l’amicizia che si è cementata, come la loro, in tutto il gruppo; la seconda è rivolta a chi non vedeva di buon occhio i “vecchietti” Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci, dei monumenti, dimenticando che sono i veri “Bronzi di Riace” che non hanno tempo, una volta ritrovati restano a vita!

Ermanno Arcuri