LA SQUADRA DI CALCIO BISIGNANO NON SI PRESENTA

LA SQUADRA DI CALCIO BISIGNANO NON SI PRESENTA

La terza categoria di calcio bisignanese vive un momento di grande sconforto sportivo. Nonostante i tanti sacrifici c'è la presa di posizione netta da parte del presidente Luciano Migliuri che lo scorso sabato 27 decide di non far scendere in campo la formazione che avrebbe dovuto affrontare il Cerisano alle ore 16:00 per la decima giornata del girone B. il motivo di questa decisione così drastica da parte del presidente è per dare un messaggio forte e concreto ai vertici del calcio regionale e provinciale elencando una serie di motivazioni che non hanno tutelato in nssun modo la propria società. “Il Calcio Bisignano – afferma il presidente Luciano Migliuri – non è sceso in campo per la 23^ giornata del campionato di terza categoria Cosenza girone B, per protesta contro la LND e AIA. Non è possibile andare a giocare a calcio sapendo che non si è tutelati dalla massima figura che dovrebbe mantenere il controllo della partita. In più occasioni – chiarisce il presidente Migliuri – siamo stati penalizzati con sanzioni disciplinari ingiustificabile incomprensibili, la più palese l'espulsione per tre mesi di un giocatore che ha chiesto all'arbitro il motivo del perchè era stato assegnato un calcio di rigore, che poi è stato sbagliato volutamente dalla squadra avversaria per correttezza. Di questi episodi si può anche non parlare vista la categoria, ma non posso accettare che i miei giocatori debbano farsi male perché qualcuno non sa come mantenere il controllo della gara. Nell’ultima di campionato disputata a Rogliano è successo qualcosa di veramente aberrante che mi ha fatto prendere la decisione di non scendere in campo con il Cerisano. Il nostro giocatore che esce dal campo per infortunio, soccorso personalmente dal sottoscritto, lo possono testimoniare i carabinieri di Rogliano, non è stato messo a verbale dal direttore di gara che non si è accorto nemmeno che io in qualità di guardalinee, per non mettere in pericolo la salute del giocatore, ho lasciato il ruolo durante la partita per soccorrere il ragazzo. Questa – sottolinea molto amareggiato Luciano Migliuri – è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma ne potrei citare tante da scriverci un libro. Chi pretende solo i soldi dell’iscrizione e delle multe, dovrebbe fare una seria formazione ai direttori di gara, l’errore ci può stare, ma andare a giocare sapendo di mettere a rischio l’incolumità della propria vita non è una cosa bella. Io ho sempre tutelato i miei giocatori come dei figli e spero che qualcuno ci ascolti e faccia in modo che l’anno prossimo prevalga più professionalità per quelle squadre che decidono di iscriversi al campionato”. Luciano Migliuri alquanto dispiaciuto ed amareggiato protesta pur sapendo di avere a tavolino la partita persa perché la squadra non si è presentata a disputarla, ma lancia anche un grido d’aiuto per tutte le società che investono per assicurare credibilità ad un calcio minore di puro e semplice divertimento.

                                              Ermanno Arcuri

 

 

Il presidente Migliuri nella foto è quello in basso il primo sulla destra