LA LACA PRECISA

LA LACA PRECISA

La situazione disastrata dell’Ente, la carenza di organico ed il dissesto, non possono essere un alibi, e sicuramente non è colpa dei cittadini che pagano regolarmente le tasse. L’organizzazione degli uffici dipende dal PEG, quindi dall’amministrazione. Le compensazioni tra un esercizio finanziario e un altro, non solo sono possibili ma anche auspicabili, sarebbe assurdo vantare un credito di centinaia o migliaia di euro e dover continuare a pagare importi inferiori, figuriamoci fare causa al Comune!  L’art. 8 dello Statuto dei diritti del Contribuente: “L’obbligazione tributaria può essere estinta anche per compensazione”, mentre l’art. 1243 del C.C. prevede una forma legale di compensazione che si verifica quando coesistono due crediti tra loro omogenei, liquidi ed esigibili, fattispecie per i tributi. Il Comune può provvedere compensazione crediti/debiti, anche tra tributi di natura diverse tramite opportuno regolamento o disposizione interna. La quota fissa (manutenzione rete) non è dovuta, se non viene calcolata in base alla delibera all’Autorità per l’Energia Elettrica, Gas e Sistema Idrico N°664/2015, ovvero definisce le regole per “il computo dei costi ammessi al riconoscimento tariffario, nonché per l'individuazione dei parametri macroeconomici di riferimento e dei parametri legati alla ripartizione dei rischi nell'ambito della regolazione del settore idrico”. In altre parole definisce costi di manutenzione e tariffe, che, se non calcolati secondo questa direttiva, risultano illegittime. Per quanto concerne l’IVA agevolata (10%), essa si applica solo alle tariffe, e solo sui consumi REALI, ma non sull’eventuale canone di manutenzione (i famosi 26€).  Forti perplessità di legittimità rimangono sulla questione della doppia bollettazione (acconto e saldo), visto che le bollette di acconto prevedono l’applicazione dei consumi presunti. E’ il Comune a dover dimostrare il consumo reale, tramite lettura del contatore, assunto alla base di molteplici sentenze a favore di contribuenti. I costi di depurazione non sono dovuta, in quanto il Comune è stato condannato dalla Corte di Giustizia Europea nel 2012 e nel 2016 per non aver realizzato la costruzione.