LA FINALE DI CHAMPIONS SARA’ LIVERPOOL-TOTTENHAM

A noi piace chiamarla coppa dei campioni, anche se è cambiata molto e possono partecipare altre squadre di nazionalità e non solo chi vince il proprio campionato. E’ il caso di quella che sarà la prossima finale fissata per il 1 giugno a Madrid. Cosa è successo nelle due semifinali. A Londra di scena il Barcellona forte di un 3-0 in casa e sicuro di passare il turno, anche se la trasferta era tra le più rischiose, ma con la doppietta di Messi, un goal su punizione battuta magistralmente, tutto faceva presupporre una partita infuocata ma da passare il turno. Il calcio è una scienza ma non esatta, infatti, succede l’incredibile. I titoloni dei giornali parlano di miracolo. Il Liverpool, seppur privo di due titolari e che titolari, Salah e Firmino, copiano pari pari la remuntada spagnola e ne fanno quattro al Barcellona che va in bambola e in finale ci vanno i reds. Dopo il primo goal Messi poteva pareggiare, ma non c’è riuscito, quindi, con proverbiale capacità, volontà, convinzione di farcela il Liverpool segna quel che basta per capovolgere le possibilità. Finisce 4-0 e annulla il 3-0 di Barcellona, catalani che ritornano in patria, dove viene contestato addirittura Leon Messi. Al Barcellona era capitato anche lo scorso anno, dopo il 4-1 alla Roma all’Olimpico i giallorossi hanno recuperato e con un 3-0 dicono ciao a Messi e compagni, anche se il fuoriclasse argentino in quella partita non ha giocato per infortunio. Recidivo il Barcellona che si arrende alle furie rosse, impresa che esalta non solo la società, ma rendono la champions vibrante, esaltante, dove tutto può succedere. Ai festeggiamenti del Liverpool, fa specchio la faccia mesta di Messi e Suarez, un Barcellona che non arriva in finale da quasi 5 anni e che non vince la coppa dalle orecchie d’elefante. Non c’è una logica se non quella che a ragione mister Allegri, queste di champions sono partite che basta poco per cambiare tutto. In finale arriva anche una seconda squadra inglese e questa è il Tottenham di Puchetino, che parlare d’impresa è veramente poca cosa. Basta pensare che lo scorso anno il Tottenham è stato eliminato dalla Juventus, quest’anno è riuscito per il rotto della cuffia a passare la fase preliminare a girone grazie all’Inter che non ha saputo spuntarla sul Feyenord, ma poi si rifà alla grande superando il grande Manchester City di Guardiola indicato come vincitore della coppa. Impresa dopo impresa, il Tottenham ne fa una incredibilmente insuperabile ad Amsterdam. Che l’Ajax gioca meglio in trasferta è risaputo, ha superato il Real Madrid in casa loro ribaltando la vittoria dei madrileni in Olanda, così ha fatto a Torino con la Juventus, i ragazzi monelli sempre più lanciati a disputare la finale, alla fine stremati sul campo piangeranno, mentre gli inglesi piangeranno ugualmente ma di gioia. L’Ajax forte della vittoria in trasferta per 1-0 nella partita di ritorno tra le mura amiche segna due belle reti nei primi 45 minuti e tutto fa pensare alla qualificazione per la finale dopo circa 21 anni. La ripresa, invece, con alcuni cambi azzeccati fatti da Pochetino, tutto cambia e in cinque minuti il Tottenham si porta sul due pari. La passione, la forza e il dinamismo fanno il resto, perché l’Ajax, mai visto prima così in difficoltà, si chiude in difesa, difesa che traballa e becca anche la rete che decide incontro e qualificazione al 96 minuto. Se l’Ajax ha festeggiato a Torino ad Amsterdam ora piange disperatamente per aver buttato una finale in cui credano di vincerla. In questo susseguirsi di emozioni forti tutta la bellezza di una coppa che quest’anno è diventata della rimonta, come anche la Juve è riuscita con l’Atletico Madrid. E così sarà finale tra inglesi, nazione che potrà dire di aver vinto la coppa con qualsiasi risultato, nessuno avrebbe mai scommesso sul Tottenham, che nonostante le defezioni di validi giocatori, come il capitano Kean, è riuscito a ribaltare il tutto con un gioco spumeggiante, intenso, fisico e in alcuni momenti anche geniale, che ha meritato di vincere per le tante occasioni prodotte e per aver trovato il Lucas il goleador della serata con la sua tripletta. Non resta che seguire la finale, che altre sorprese sorprenderanno gli appassionati di calcio, resta il fatto che l’edizione di quest’anno della coppa ha premiato il collettivo anzichè i fuoriclasse in squadra, cosa succederà a Madrid? E’ una pagina che va ancora scritta, ma quelle già fatte sono state veramente appassionante sia se si è vinto o perso. Dimostrazione è che un Tottenham che lo scorso anno non ha fatto mercato, nonostante la differenza con le altre compagini è riuscito ad arrivare sino alla finale e non è poco, segno che destino, fortuna e bravura, uomini pronti al momento opportuno, fanno la differenza. E mentre in Europa le due finali di coppa, compresa l’Europa League la decidono tutte squadre inglesi, alla faccia della brexit, si affronteranno l’Arsenal ed il Chelsea di Sarri, che ha l’opportunità di vincere un primo trofeo alla sua prima esperienza in premier league, dopo aver sofferto e battuto solo ai calci di rigore l’Eintracht di Francoforte, in Italia ci si consola con il valzer degli allenatori, Allegri resta alla Juve o va via?

                        Ermanno Arcuri