LA COSCHIGNANO NON CI STA A PASSARE PER “DESTITUITA”. IMPIETOSO IL GIUDIZIO POLITICO SUI SUOI “COMPAGNI” DI MAGGIORANZA

La Consigliera comunale, Francesca Coschignano, ex maggioranza, non ci sta a passare per “destituita” dopo che il sindaco Francesco Lo Giudice, con decreto del 29 maggio,  gli ha “revocato” le deleghe da lei stessa restituite oltre un mese prima  “a causa di una insanabile divergenza politica tra me e buona parte dell’attuale Amministrazione restia a porre in essere quei veri processi di rinnovamento di cui la nostra comunità ha bisogno”. La Coschignano spiega di essere stata “continuamente messa in discussione”, nonostante l’impegno profuso  quotidianamente anche  per la sua contrada, Cocozzello e per le associazioni presenti sul territorio alle quali va il plauso perché “mettono anima e cuore per lo sviluppo culturale , economico e sociale, nonostante ci sia in questo momento un problema nella continuità di garantire loro le sedi necessarie alle loro azioni”.    Impietoso il giudizio politico: “Essere maggioranza, far parte di un gruppo che nasce e cresce con l’idea ed un progetto politico per presentarsi alla propria comunità come forza per il cambiamento ed esaurire in così poco tempo l’energia e l’entusiasmo per cambiare un Paese che ci ha dato la sua fiducia è un fallimento per tutti. Nessuno escluso. Ovviamente è un fallimento azzerare dopo poco tempo un’intera giunta comunale, subito dopo togliere le deleghe a due assessori appena rinominati, fermare insomma il cambiamento possibile perché ostaggi di visioni e mire personali di alcuni in danno di altri”. Infine la denuncia visto che “si è preferito spezzare questa aspettativa mortificando un intero pezzo di elettorato che qualcuno vuole sostituire forse con un altro che ha votato contro questa maggioranza cercando di imbarcare uno o due consiglieri dell’opposizione. In realtà credo che oramai avete iniziato ad imbarcare acqua e quella che doveva essere una nave carica di speranze per il nostro comune l’avete trasformata in un canotto prossimo ad affondare”.  

                                                                                                          Rino Giovinco