L' ARBERIA GRECO-BIZANTINA RICEVUTA IN UDIENZA SPECIALE DAL PAPA

Al suo ingresso nell'Aula Paolo VI, poco dopo mezzogiorno, papa Francesco è stato accolto dai consueti lunghi e scroscianti applausi, dai gioiosi consensi dei fedeli (oltre tremila), e dopo aver percorso a piedi il corridoio centrale ha salutato la folla con l'abituale viso sorridente, elargendo strette di mano ai fortunati che hanno avuto il privilegio di vederlo passare da vicino o anche di toccargli per un attimo la mano, tra centinaia di video-telefonini impugnati per immortalare l'irripetibile momento. Il tutto accompagnato dal suggestivo canto in greco Christòs anesti (Cristo è risorto) intonato dai fedeli. Per tutti loro, molti anche i bambini e gli adolescenti, quella di sabato scorso è stata una esperienza indimenticabile, che ha appagato le fatiche del viaggio intrapreso da tutta l'Arberia dell'Italia continentale a Roma, con undici pullman e con mezzi propri, nonché da tante altre città per partecipare alla udienza speciale concessa sabato 25 dal papa in occasione dell'importante anniversario del centenario della istituzione dell'Eparchia cattolica-bizantina di Lungro, voluta il 13 febbraio 1919 dal papa Benedetto XV per unire in un unico corpo ecclesiale e giuridico i discendenti degli esuli albanesi e greci giunti in Italia in diverse ondate dal XV al XVIII secolo. E' stato il vescovo di Lungro, monsignore Donato Oliverio, a intervenire per primo e a ringraziare il pontefice per avere concesso l'udienza, per la benevola attenzione verso l' eparchia da lui guidata e per "la amorosa e costante cura" mostrata dalla Santa Sede verso l'istituzione religiosa arbëreshe nell'arco di cento anni di presenza in Calabria; ricordando anche come la sua diocesi sia da tempo coinvolta nella "grande questione della ricomposizione dell'unità dei cristiani", tanto che i suoi fedeli sono a pieno titolo da considerare "precursori del moderno ecumenismo", e ribadendo la loro piena fedeltà alla Chiesa cattolica e al papa.  Dal canto suo, il pontefice "lieto" di accoglierli, ha ringraziato i numerosi fedeli presenti per essere giunti accompagnati dal loro pastore spirituale e per la testimonianza di fede mostrata, e li ha invitati a guardare questo incontro "non come un traguardo ma come un generoso slancio nell'impegno umano e nel percorso cristiano", raccomandandoli di accompagnare i giovani nella spinta educativa e di tramandare loro il proprio patrimonio spirituale. Parole di ringraziamento da parte di papa Francesco sono state rivolte anche ai cinquanta parroci, alle religiose, ai diaconi, alle autorità civili e militari presenti.  L’udienza di sabato scorso ha avuto un “prologo” il pomeriggio del giorno precedente nell' altare della imponente cattedra di San Pietro, nell' omonima basilica, dove davanti a un migliaio di pellegrini giunti dalle parrocchie della eparchia, il vescovo Oliverio ha celebrato la Divina Liturgia in rito bizantino assieme al confratello della eparchia di Piana degli Albanesi (PA), monsignore Giorgio Gallaro, presente anche il cardinale albanese Ernest Simoni. Dopo la suggestiva funzione, il corteo di sacerdoti ha raggiunto le grotte vaticane per una breve visita al sepolcro di papa Benedetto XV e per raccogliersi in preghiera in suffragio del fondatore della eparchia di Lungro.

                                                                                                                             Adriano Mazziotti