FRANCO DIONISALVI UN POETA, UN GIORNALISTA, UN AMICO

Apprendere la notizia della dipartita dell’amico Franco Dionisalvi, mi ha lasciato senza parole, trovare sui social questa brutta notizia ha angosciato il mio animo. Le belle parole spese dal sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ricordando una tra le più belle figure del nostro capoluogo, ha rigenerato quei ricordi che ogni tanto riaffioravano incontrando il poeta, lo scrittore, il collega giornalista, ma, soprattutto, l’ideatore di una rivoluzione copernicana in quel di Cosenza riguardo alla cultura e allo spettacolo. Ne avevo apprezzato le sue capacità organizzative, nonostante sembrava un mite personaggio, dalla voce sottile dai toni bassi, era un abile maestro con la penna e per le idee innovative che ha portato a Cosenza, ha contribuito anche nel fare quotidiano nei paesi. Infatti, anche a lui mi sono ispirato per alcune iniziative che nei primi anni 2000 prendevano forma a Bisignano. Ricordo perfettamente la telefonata per invitarlo a fare da giurato alla seconda edizione di Miss Valle Crati che nel settembre del 2003 si è svolta al Grill Taverna nella scenografica ed ampia sala. Quell’edizione resterà nella storia, perché assieme a Franco Dionisalvi c’era in giuria anche Paride Leporace, una firma del giornalismo calabrese e non solo, non serve aggiungere altro tanto è conosciuto. Se con Leporace mi ha sempre legato la frequentazione formativa avvenuta al Bernardino Telesio e poi al Quotidiano della Calabria di allora ed oggi del Sud, con Franco, invece, era diventato il personaggio di riferimento ogni qualvolta inventavo una manifestazione. La risposta a quella prima telefonata è servita a farmi conoscere meglio un intellettuale che è stato convinto dalla motivazione di promuovere il territorio ed è sceso in campo con i suoi modi gentili, con il suo stile che lo contraddistingueva. Doveva votare la bellezza e non solo quella, perché le ragazze in concorso mostravano il loro portamento ma anche le qualità del proprio comune di appartenenza. Valutazioni che lo spingevano ad essere meno riservato da ciò che mostrava in pubblico. Eppure le sue valutazioni sono state sempre ottime in tutti i sensi, così come si sono dimostrati utili i consigli per migliorare ciò che avevamo appena iniziato e cioè un percorso di eventi per costruire ponti di amicizia e solidarietà ed abbattere i muri che dividono comuni anche vicini. In modo scherzoso mi diceva “se lo sa mia moglie che devo votare queste ragazze”, si era sposato da poco ed era simpaticissimo con un aplomb personale che come pochi riusciva a mettere assieme parole e modo di fare. L’avevo frequentato nel periodo in cui ha portato la rivoluzione a Cosenza per il modo di promuovere la cultura, poi l’ho incontrato altre volte per la presentazione di libri e si finiva sempre nel ricordare l’esperienza in giuria e la vittoria nel 2003 della ragazza Stefania Puterio fasciata ed incoronata dal sindaco Rosario D’Alessandro, anche lui uomo di cultura ed illuminato intellettuale. Infatti i due si stimavano proprio perché era la cultura a tessere la ragnatela dell’amicizia. Ma Dionisalvi era amico di tutti, proprio per questo e troppo presto ci ha lasciato una persona che in Calabria ha fatto realmente la differenza. L’ha fatto con la penna scrivendo, l’ha fatto con le idee innovative, l’ha fatto riuscendo ad organizzare e renderle reali non tradendo la fiducia riposta in lui dal sindaco Giacomo Mancini. Le parole scritte dal sindaco di Cosenza Caruso, che in quegli anni, 2001/2003, era assessore allo sport e spettacolo della Provincia di Cosenza, restano scolpite in tutti i cuori di chi ha conosciuto e voluto bene una persona capace, che si faceva apprezzare non per l’immagine ma rendendo concreto ogni suo pensiero. Franco Dionesalvi non resterà un ricordo solo per i cosentini, ma a continuare a volergli bene saranno tantissime altre persone che sono sparpagliate in molti comuni e che non lo dimenticheranno. Alle attestazioni di cordoglio e stima del sindaco di Rende, Marcello Manna, che lo ricorda come uomo per bene, a lui si deve la nascita del Polo museale di Rende con la fondazione del Museo del Presente; ci sono anche quelle del presidente della Calabria, Roberto Occhiuto, che ne conserva memoria come un grande uomo di cultura, poeta e scrittore sopraffino. Ne ricorda l’entusiasmo, la sua arguta ironia, la sua creatività, concludendo con “ci ha lasciato un interprete autentico e unico del nostro tempo”.

Ermanno Arcuri