CASTROVILLARI UN GRAN SUCCESSO

E’ stato un vero successo di pubblico lo spettacolo "Na Famigghja arras' a Vrascera",curato dalla compagnia teatrale del Centro Sociale Anziani municipale "Varcasia" di Castrovillari (non nuovo nel mettersi in gioco  in queste performance)  tenuto la sera di  sabato 18 maggio al Teatro Syibaris del Protoconvento francescano, nel rione Civita.

A sottolineare il nuovo evento il Sindaco, la Vice e l’Assessore ai Servizi Sociali, rispettivamente, Domenico Lo Polito, Francesca Dorato e Pino Russo che , insieme al presidente del Centro , Carlo Sangineti, al primo cittadino di Bisignano, gradito ospite, Francesco Lo Giudice, moderati da Pasquale Pandolfi, hanno affermato la validità dell'iniziativa e capacità culturale dell’Associazione, espressione di cosa vuol dire, significa,  crea e può fare, in questi coinvolgimenti,  il lavoro relazionale per la persona, la sua crescita, il rapportarsi e partecipare allo sviluppo del bene comune, di cui gli anziani sono parte considerevole per trasmettere valori e identitarietà.

La commedia in vernacolo,  in due atti, tra fattori di vita della Castrovillari dei tempi andati, è stata concepita, scritta e diretta da Giuseppe Crescente che nella rappresentazione veste i panni di “Battista- Micuzzu 'u picuraru”. In scena, con passione e grande dedizione: Rosetta Infante (nella parte di Jduzza), Vincenza Pace (Richetta), Giuliana Sangineti ( Tiresina- Mariedda), Agnese Di Gaetani (Linocedda), Maria Fernanda La Falce ( Rosetta 'a mamma) Antonio Pugliese (Luiggiu 'u patru- Don Pascalu 'u farmacista), Carmela Martino  (nella parte della prima cummara), Angela Saraceni ('a sicunna cummara- Rusulina), Lucia Guaglianone (Carmaledda 'a ntrichera), Mariangela Milione ( Nina),Carmela Aversa ( 'a nanna), Rosanna Giorgio ( 'Ntonettedda), Francesco Mastrota ( ' u nonnu), Franco Pirrera ( nella parte de ' U marasciallu), personaggio virtuale ( 'Ntoniu), Stefania Saba ( in qualità di voce narrante).

Le interpretazioni hanno richiamato sentimenti, umanità e caratterialità della nostra gente tra temperamentalità non scevre da ciò che segna ciascuno, anche con i propri limiti, parte di quella Bellezza che rende , afferma e configura la persona portatrice di un Mistero che abbraccia e fa palpitare ma , soprattutto, guardare l’altro con un Cuore tenero e spesso impacciato che affascina nelle singolarità e come l’opera ha richiamato senza pretese.

E’ in questo quadro che si è mossa la commedia, raccordata sapientemente in colloqui semplici ed piacevoli nei quali i rapporti  sono il centro di ogni azione nella diversità dei sentimenti che si alternano sulla scena ben guidati dalla disinvoltura degli attori per amore della propria Terra.