CASALE GUZZARDI

Ci sono luoghi incantevoli, che si possono dichiarare magici, assumono un carisma tale che tutto ciò che si pensa e si attua diventano iniziative meravigliose ed esclusive. Mi viene in mente quel programma in cui si diceva “ai confini della realtà”, ebbene, questo luogo di cui voglio raccontare ai nostri lettori ha tutto ciò, si va oltre ogni confine e si tocca spesso un cielo azzurro che maestoso sovrasta ogni angolo. Del proprietario di Casale Guzzardi, ho scritto più volte, il professore Renato è più che mai un pigmalione, un sapiente dei nostri giorni che sa miscelare ironia e cultura come pochi. Ma è del casale che porta il suo cognome che voglio narrare, che diventa il rifugio dei folli, perché più d’una volta ci siamo imbattuti a vivere giornate stupende, in cui le emozioni diventano così amplificate da far diventare imbarazzante il momento del distacco. Questo casale racconta tante storie, ha mille segreti e nell’accorgerti di conoscerli tutti se ne presenta uno nuovo che affascina ancora di più. Sorge su una primitiva costruzione paterna, che ha subito una ristrutturazione seguendo la numerazione, delle leggi matematiche applicate con sapienza da chi è cultore delle scienze del benessere. Il primo impatto che si ha su questo tempio-casa è di grande pathos, colpiscono i molteplici caminetti sedi di folletti o cosiddetti Troll che popolano l’ambiente circostante. Le tegole hanno delle sporgenze volute per dare armonia agli spigoli e creare la sinuosità di un mondo aureo di cui si avverte un po’ dappertutto, sia se si osserva dall’esterno che se si visita l’interno. E’ sicuramente un luogo di cui innamorarsi, perché tutto ciò che avviene è magico e riempiono i ricordi di una vita anche se si resta in visita solo qualche ora. Un casale che ha due entrate. La prima è quella tipica di un tempio, l’arco a mattone disegna un imperioso portale di palazzi delle migliori famiglie ottocentesche che hanno costruito ville e strutture di insuperabile bellezza. Il Casale Guzzardi però non è una villa, è, appunto, un casale che sorge sui resti di una costruzione precedente che ha espresso vitalità per tanti anni, che ha forgiato l’amore per il territorio, che ha costruito una famiglia numerosa che si è sparsa in ogni dove, ma che ha mantenuto le proprie radici in questo luogo magico. La seconda entrata è detta “puttanesca”, un po’ peccaminosa se vogliamo, ma perché si chiama così? Perché chi accede su questa collina, dove un gradevole venticello accarezza il volto in estate e d’inverno sferza impetuoso e raffredda tutto il corpo, ma nulla gela, perché è tanto fascinoso il posto che scalda ugualmente i cuori. E’ puttanesca perché la gente quasi al 99% sceglie di entrare negli spazi interni proprio da questa parte incurante che non è l’ingresso principale. L’interno offre un arredo semplice ma essenziale, ogni cosa è al posto giusto, la cura del design testimonia l’intelligenza di chi ha progettato questa struttura e ne ha seguito la realizzazione. Ambienti che incantevolmente avvolgono i pensieri ti fanno volare sino al mondo orientale, sono così realistici da riuscire ad unire l’occidente con l’oriente. Ovviamente non mancano le comodità che la tecnologia di oggi impone, ma la scelta oculata è così scientifica che mette assieme angoli di memoria insuperabili in cui la fantasia spesso è superata dalla realtà. Dovrebbe essere il contrario, ma è proprio questa la magia del luogo, la realtà visiva supera i sogni e l’immaginazione, l’inventiva e la stessa creatività. E’ il luogo di un Genius Loci, un’entità naturale e soprannaturale, dove le genialità sono sempre nuove proposte, in cui non si sa bene se l’illusione fa parte di una visione di vita parallela oppure è quella quotidiana normale. Miraggio e utopia che diventano bizzarria e capriccio, il desiderio e l’aspirazione di aver espresso compiutamente con la voglia di realizzare uno schiribizzo per se e per tutti gli ospiti. C’è dell’esoterico, perché solcando il prato o le pietre piovute dal cielo, esse diventano medicina che cura l’ansia e “soppressata”, particolare salume riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale di cui si nutre un gigante che vive in questa zona. Un percorso ti porta a sedere su un trono in legno, attingendo dal sottosuolo energia positiva che trasforma il tuo pessimismo in ottimismo, che evolve e modifica in maggiore bellezza i figli che superano i genitori, ma che rinsaldano il senso della famiglia. Mi chiedo dove tutto questo è possibile se non al Casale Guzzardi. Ammaliato da queste mura e nutrito dalla storia, poco avvezzo come i giovani dalle acque in piscina, si resta stregato da una struttura che accoglie ed avvolge, che rende l’amicizia sacra e sincera. Un terrazzo attorniato da fiori diventa un grande schermo cinematografico che ti regala ogni dì un film diverso o un quadro nuovo i cui chiodi sono fissati al cielo e la pennellata dell’artista è opera della natura.

Ermanno Arcuri