Calligrafie

Calligrafie

Nella mia biblioteca conservo centinaia di libri di autori locali. Tutto questo è frutto delle continue partecipazioni a presentazioni di libri e ringrazio gli autori che me ne hanno fatto dono. Non è di me o della mia biblioteca fornita che voglio parlarvi, ma dello scrittore Rosario D’Alessandro e del suo libro “Calligrafie”. Cinque capitoli in cui sono raccolte ben duecentocinquanta poesie.Non è la prima pubblicazione dello storico e studioso bisignanese, che in passato ha scritto di santi, della sua esperienza da Dirigente Scolastico, oggi Preside Emerito, di ex sindaco della sua Città. “In Calligrafie si può godere dell’infinito impalpabile e imprendibile – scriveDante Maffia – qui non è soltanto il gioco del significante a imporsi, ma soprattutto quel significato che ha saputo coagulare sensi antichi e direi “visioni” di una realtà che si è andata arricchendo di stratificazioni che ad un certo punto sono diventate parola poetica”. Lo scrittore D’Alessandro con disinvoltura scava nei particolari, annota e descrive le sensazioni e le percezioni che in lui fermentano. Il poeta in Calligrafie fa conoscere ai lettori ombre e luci, entusiasmi e immagini, ci racconta di una vita trascorsa nel territorio di Serricella di Acri. Dalle gite parrocchiali alle escursioni scolastiche, è un camminoper dare a ogni nome la sua sistemazione. Ad ogni luogo il suo riferimento ad ogni amore la sua stagione. E ti resteranno nell’anima quei versi nell’“l’amor francese”…”E la tua voce era di miele se intonavi qualche nota lieve col cenno del pianista che mirava quelle tue mani bianche come neve”, poi scopri nel “Cappellino rosso” che “come fosse uscita dal quaderno completata la versione di latino passa la piazza di fretta minuta e vispa una ragazzetta felice del suo nuovo cappellino rosso”.

E’ la poesia dei sensi, che il poeta non reprime, ma che pubblica lasciando scoprire a chi va oltre il capirne la meraviglia.

Ermanno Arcuri