BISIGNANO: VILLA ROMANA I RISULTATI PRELIMINARI

BISIGNANO: VILLA ROMANA I RISULTATI PRELIMINARI

Presso la sala consiliare la conferenza stampa sui risultati preliminari della campagna di indagini archeologiche condotte nello scorso mese di giugno in località Squarcio. Che i dintorni di Bisignano sono ricchi di reperti archelogici è risaputo da tempo, come attestano scavi effettuati, il territorio bisignanese è stato crocevia di civiltà antiche. Nel terreno di Lucia Nicoletti, proprietaria che vive in Germania, sono stati rinvenuti dei resti antichi. Terreno vincolato dai Beni Culturali, che a sua volta ha effettuato due giorni di ricerche per capirne di più. La Geonedia & Engineering srl, specializzata nell’esecuzione di prospezioni geologiche-strutturali, supportata dal Comune di Bisignano e coordinata da Giovanna Verbicaro, Giovanni Piccolo e i funzionari della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, ha eseguito e reso note le indagini. Il sindaco, Francesco Lo Giudice e l’assessore alla cultura, Ornella Gallo, hanno ringraziato quanti si sono prodigati in questa indagine, sottolineando che servono fondi per ulteriori scavi, finanziamenti che dovrebbero arrivare attraverso quelli Europei, ma anche Regionali. Ad illustrare la storia del territorio ci ha pensato il Soprintendente, Mario Pagano, che ha parlato anche di attività svolte in questa villa romana, perché una parte era adibita a lavorare il vino e l’olio. La dottoressa Verbicaro, nella sua articolazione, ha parlato di un muro, di vasellame, probabile l’esistenza in loco di una fornace. Secondo questi primi studi vale la pena approntare scavi che risulterebbero molto interessanti per ciò che si preannuncia ci sarà sotto terra, mentre per gli scavi già fatti è importante salvaguardare per tutelarli. In linea d’aria sono poche centinaia di metri che dividono questo luogo con Cozzo Rotondo, dove si pensa si possa trovare la tomba di Alarico. Questa parte di territorio bisignanese sembra essere ricco di storia antica che necessita di venire alla luce. Hanno collaborato alle indagini georadar e rilievo GPS, anche i geologi Carmine Nigro e Francesca Cristina Lucieri che è consigliere comunale. L’obiettivo dell’indagine è stato la ricerca di strutture archeologiche sepolte, con la superficie del sito interessata da attività agricola. Sono state eseguite sei piste livellate e di misura variabile per l’esecuzione di strisciate radar longitudinali e trasversali. L’approfondimento con scavi diretti, a cura della Soprintendenza Archeologica, ha interessato le piste con anomalie significative. Nei profili eseguiti al radar, la superficie è fortemente condizionata da anomalie di origine antropica. L’avvio delle indagini si deve alla pronta segnalazione della presenza di materiale archeologico all’interno del terreno, effettuata dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Cultura di Cosenza, a sua volta attivato dai Carabinieri della locale stazione del Maresciallo Giuseppe Motta. Dell’edificio emerso non si conoscono con precisione l’estensione e lo sviluppo planimetrico, ma dai materiali rinvenuti si tratta del periodo compreso tra il II secolo a. C. e il II secolo d. C., si ipotizzano ambienti residenziali di pregio con ambienti termali. Sono stati documentati quattro ambienti, anche con decorazioni pittoriche, pertinenti al settore abitativo della villa.

Ermanno Arcuri

ermanno.arcuri@tiscali.it