BISIGNANO RICORDA IL MIRACOLO DI SAN FRANCESCO DI PAOLA

Per chi segue anche ai tempi di estrema digitalizzazione ciò che rappresenta la devozione storica per un santo, il più conosciuto in tutto il mondo, San Francesco di Paola, avrà migliorato di tanto il proprio sapere sulla figura religiosa, patrono della Calabria ma anche di Bisignano. Ad associare al rito religioso, lo scorso 14 luglio, mentre a Parigi si festeggia sin dal 1789, la più importante, in assoluto, la famosa “presa della Bastiglia”, la caduta della monarchia e la nascita della Repubblica, nella lontanissima Bisignano, ma a noi tanto vicina, si celebra la festa votiva per ringraziare il santo in occasione del terremoto del 1767. I due aspetti storici non sono slegati fra loro, anzi, c’è molta vicinanza in quanto lo stesso santo paolano durante il suo soggiorno in Francia lì vi mori, quindi, anche secoli fa si viaggiava così lontano con il mondo che non era ancora globalizzato. A questa ricorrenza la popolazione di Bisignano tiene molto e per volere di don Cesare De Rosis, parroco di Bisignano centro, si è voluto organizzare un convegno molto interessante con una serata culturale e spirituale in omaggio al taumaturgo San Francesco, in collaborazione con la Città del Crati, Apollo Edizioni e l’Amministrazione Comunale. L’occasione della festa votiva, ricorda il miracolo risalente al 14 luglio 1767 in cui Bisignano venne salvato dal terremoto per intercessione di San Francesco di Paola. L’occasione di parlare di questo gigante della spiritualità, San Francesco di Paola, santo calabrese, patrono della Calabria e delle “Genti di Mare”, venerato in tutto il mondo, ha arricchito di concetti storico-biblici dopo gli interventi di Eugenio Maria Gallo, poeta, scrittore, critico letterario, saggista che ha parlato del libro “Verso Paola” dell’autrice Francesca Sanvitale, giornalista Rai; Carmelino Cputo, terziario dei Minimi, già sindaco del comune di Paterno Calabro, cittadina del Savuto che vanta un convento edificato proprio da Francesco e che spesso lo tesso Caputo fa da cicerone raccontando i tanti miracoli come quello della trave che sovrasta l’entrata in chiesa. Un patrimonio di conoscenza unico, portato con entusiasmo a Bisignano, consapevole che non si finisce mai di parlare di San Francesco. Il sindaco di Bisignano, Francesco Fucile, studioso della storia locale, da sempre si occupa della valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale e antropologico della città e dell’hinterland. E’ autore di prefazioni, recensioni, saggi, poesie e di numerose pubblicazioni. San Francesco nei documenti della chiesa del tempo è presentato come un faro, una luce, una guida, inviato dalla Provvidenza di Dio in un momento difficile della storia per diradare le tenebre, così dense sull’umanità di allora e condurre gli uomini sulla strada del Vangelo. La caratteristica dominante di questa sua personalità è stata la coerenza di vita nella radicalità delle scelte fatte. La bolla di canonizzazione di Leone X dice: Nella fanciullezza, nell’adolescenza, nella gioventù e nella più tarda età ha conservato lo stesso stile di vita. Il moderatore del convegno, Franco Veltri, ha mostrato la sua particolare emozione che deriva dal fatto che essendo di San Marco Argentano, il culto del santo è molto sentito per aver avuto la presenza di San Francesco all’età di 13 anni. Infatti in adiacenza alla grotta dove il santo si recava a pregare e meditare è stata eretta una cappella chiamata Benedetta - luogo e chiesetta che adesso risultano incorporati nella villa comunale, diventati spirituali per questa importante presenza. Un approfondimento ulteriore l’ha dato il parroco don Cesare nella chiesa ritenuta tra le più belle di Bisignano edificata in onore del santo. Il sindaco Fucile ha sottolineato: “Il rapporto con la gente, con la terra, con il mondo calabrese, ha fatto sì che diventasse il grande santo che è. Sono tantissime le chiese nel mondo dedicate a San Francesco di Paola, oggi siamo qui a festeggiare perché il popolo di Bisignano si è rivolto al santo in occasione del terremoto. Ringrazio don Cesare per essere molto attento e penso di interpretare il sentimento della comunità”. La grandezza del santo, Francesco Fucile, la sintetizza in ciò che ha scritto Giovanni Paolo II nella sua venuta in Calabria: “venendo in Calabria ho pensato che forse Reggio Calabria, forse Catanzaro, forse Cosenza, il luogo più importante è dove si trova San Francesco di Paola”.

Ermanno Arcuri