BISIGNANO: PONTE SUL CRATI DOMANI SI RIAPRE. PER IL COMITATO SOLO  PASSERELLA POLITICA

BISIGNANO: PONTE SUL CRATI DOMANI SI RIAPRE. PER IL COMITATO SOLO PASSERELLA POLITICA

BISIGNANO

E’ prevista per domani mattina la riapertura del ponte sul Crati, siamo sulla provinciale 239, chiuso dallo scorso mese di febbraio. L’annuncio dato dalla locale amministrazione comunale, ha indotto il Comitato “Apriamo il Ponte”, costituitosi per tutelare gli interessi economici delle popolazioni penalizzate, ad intervenire contestando il modo ed i metodi che hanno portato alla chiusura del manufatto ed alla sua riapertura. Per il Comitato domani sarà solo una passerella politica visto che il problema non è stato sicuramente risolto in pochi giorni “hanno fatto i lavori di contenimento dell’acqua del fiume Crati, con la sabbia del Muccone e con alcuni blocchi di cemento presenti sotto il ponte, spostandoli dall’argine destro al centro-sinistra. Questo significa che, il ponte non necessitava della chiusura e che lavori seri non ne sono stati fatti”. Da qui l’accorata richiesta  affinchè, “dopo tutti gli accadimenti, per favore risparmiateci, almeno, questa ulteriore Farsa”. Secondo le previsioni fatte dal Comitato, “il ponte sarà richiuso alle prime piogge autunnali cosi porteranno altra sabbia dal Muccone e sposteranno nuovamente i blocchi in attesa che arrivino ingenti finanziamenti dalla Regione Calabria a placare tutti gli animi”. Duro l’appello rivolto ai politici ed agli amministratori “evitateci la vostra sgradita presenza, agite come avete fatto quando lo avete chiuso, mandate soltanto tecnici ed operai, con la buona pace di tutti. Cosi almeno penseremo che avete capito che qui nessuno è fesso”. La chiusura del ponte aveva provocato malumori e proteste, specialmente da parte degli operatori economici della zona di Mongrassano Scalo che si sono visti fortemente penalizzati anche sotto l’aspetto prettamente economico. Nell’immediato si è costituito il Comitato “Apriamo il Ponte” che, in questi cinque mesi ha tenuto alta l’attenzione con proteste ed incontri anche con i vertici della Provincia fino all’appello al Prefetto di qualche giorno addietro.                                                                                                                                               Rino Giovinco