BISIGNANO: DOPO L’INCIDENTE DI VENERDI’ RIESPLODE IL CASO DEL PONTE CHE ATTRAVERSA L’AREA INDUSTRIALE ABBANDONATO A SE STESSO COME L’INTERA AREA, LA PIU’ GRANDE A NORD DELLA CALABRIA.

L’incidente verificatosi venerdì scorso sul ponte che attraversa l’area industriale e che collega la città all’ingresso autostradale di Torano, rimette in discussione la sicurezza di quella infrastruttura, che presenta una serie di pericoli e che, nel tempo, è stata teatro di incidenti anche mortali. Un’arteria priva di adeguata segnaletica, di illuminazione, il guard rail a pezzi, con  i giunti di dilatazione ormai compromessi, la cui pericolosità viene indicata da segnali mobili che, per come sono posizionati, essi stessi costituiscono pericolo. Una zona umida, il ponte attraversa il Crati, dove la nebbia ne accresce la pericolosità. Ma è l’intera area industriale che mostra i segni di mancati interventi e di lavori mai completati, di promesse fatte e puntualmente disattese. A gestire fino a qualche anno addietro era l’ASI. Ora,  il riammodernamento infrastrutturale è oggetto di attenzione da parte del nuovo organismo che gestisce le aree industriali, il   CORAP che è il   Consorzio Regionale per lo Sviluppo delle Attività produttive della Regione Calabria.  Lo scorso mese di giugno la notizia che il Corap investe circa 300mila euro per ridare dignità ad un’area nata con speranze ed aspettative diverse dopo che, il terreno era stato sottratto all’attività agricola della zona. Un intervento che, seppure di modesta entità per i problemi mai risolti della zona, faceva ben sperare per il futuro. Ad oggi, però, nulla si è ancora concretamente mosso, il progetto “interessa in vario modo la viabilità esistente dell’agglomerato industriale, avendo come finalità il miglioramento della funzionalità delle arterie stradali, ritenendo tali infrastrutture di principale importanza”. Le opere prevedono il completamento e la sistemazione del manto stradale, la segnaletica orizzontale e verticale, il ripristino del corretto smaltimento delle acque superficiali. Inoltre, “lavori di riqualificazione del viadotto sul fiume Crati: Riparazione dei giunti di dilatazione che sono danneggiati;  Adeguamento/integrazione segnaletica esistente; Pulizia margini carreggiata stradale”.  Tutto questo in attesa che la burocrazia faccia il suo corso.

                                                                                                          Rino Giovinco