AGENDE ROSSE PROMUOVE L’INIZIATIVA PER RICORDARE GIOVANNI FALCONE

In questo periodo molto particolare, dove si vive in una società che ha paura del virus, non possiamo dimenticare di contrastare la ‘ndrangheta e tutte le altre associazioni mafiose che minano alla base la società italiana. Nonostante le ristrettezze, il gruppo delle Agende Rosse, mettono in campo un modo singolare per ricordare la figura del magistrato che più di altri ha combattuto la mafia rimettendoci la vita. Assieme a Giovanni Falcone in quella strage anche la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Tutti nomi che resteranno nella storia che hanno combattuto l’illegalità. Lo fanno anche da morti, difatti il gruppo di Bisignano intitolato a Falcone e Borsellino, che annovera giovane donne molto determinate, per ricordare proprio la strage di Capaci a 28 anni, propongono l’idea del flashmob. Il 23 di maggio, l’idea del Movimento delle Agende Rosse nazionale e dei gruppi dislocati nelle varie regioni italiane, sono più che mai attivi, superando anche il coronavirus. “Se non possiamo scendere in piazza e andare nelle scuole – afferma il gruppo bisignanese – allora saremo sui balconi ad onorare la memoria di Giovanni Falcone e portare avanti le sue idee”. L’iniziativa dal titolo “23 Maggio sui balconi”, avrà una sua sequenza. C’è da appendere un lenzuolo con una scritta dedicata a Falcone, va bene anche un foglio o uno striscione, oppure semplicemente un lenzuolo bianco, espressione di purezza d’animo. Alle ore 17.57, ora in cui si è verificato l’attentato dinamitardo che fece saltare in aria le auto di Giovanni Falcone e della sua scorta, partirà la canzone “Pensa” di Fabrizio Moro. “Le loro idee camminano sulle nostre gambe”, lo afferma Federica Giovinco, presidente del gruppo delle Agende Rosse di Bisignano, che sin dalla costituzione si è cercato di coinvolgere più giovani possibili intervenendo nelle scuole per coinvolgere gli studenti a dire un basta convinto a tutte le mafie. Parte da queste giovanissime la richiesta di legalità, si apprezza il loro contributo a cercare di risolvere il problema di simile portata, pensando che al tempo della strage qualcuna di loro aveva appena qualche anno o addirittura non erano ancora nata. Ecco perché ognuno deve contribuire a sostenere le ragazze che non solo a Bisignano, ma che nel tempo si sono arricchite di adesioni di altre persone di comuni vicini, mostrando coraggio e decisione.

Ermanno Arcuri