“UTOPIA LEGGERA” DI LORENZO COTRONEO E STANISLAO DONADIO

“UTOPIA LEGGERA” DI LORENZO COTRONEO E STANISLAO DONADIO

Per essere una “utopia”, Radio Popolare Bisignanese” è stata una realtà, peraltro ben testimoniata dai ricordi dei protagonisti. “Utopia Leggera” è il titolo che Lorenzo Cotroneo e Stanislao Donadio hanno voluto dare al racconto di una storia che ha inciso pesantemente e positivamente in una realtà “paesana” che in quegli anni, poteva vantare una serie di reali iniziative socio-culturali”, giovani “politicizzati” con la capacità del confronto  basato su valori e su idee in cui si credeva fermamente.  Così, anche se Radio Popolare nasce come Radio di Partito, coltiva una “politica” di aggregazione che va oltre,  pur perseguendo  idee di sinistra, pur credendo in uomini che, con ogni probabilità, alla fine non hanno creduto in loro. Centoventicinque pagine, edito da Apollo Edizioni, prezzo di copertina quindici euro, il libro concretizza ancora una “utopia”: quella di dare sfogo ad un racconto vissuto; testimoniare, come scrive Cotroneo, come quella Radio fosse “un centro di aggregazione per i giovani ed i ragazzi del luogo”, accomunati da una idea e da quella “trasgressione”, anche musicale, di “trasmettere musica cosiddetta “alternativa” che portasse dei messaggi diversi alla gente e nella fattispecie ai giovani”. E’ bello percepire anche nello scritto dell’assessore “d’altri tempi”, Lorenzo Cotroneo, quella genuina emozione “felici perché avevamo realizzato un sogno”, arrivando a dire: “è stata quasi una piccola rivoluzione culturale che ha interessato una popolazione intera”. A Cotroneo fa eco il “compagno” Stanislao Donadio: “E’ stato il sogno di un intero popolo”. Il lettore attento, farà attenzione anche ai termini usati, quelli di una ideologia  che è anch’essa un sogno. Infatti Donadio puntualizza: “Si, popolo, a quel tempo ancora esisteva nella sua accezione più profonda e significativa, coagulo di generazioni che lottavano insieme e che credeva di poter cambiare il proprio status”. In altra parte del suo scritto, Donadio aggiungerà: “senza guadagnare un soldo”. Purtroppo, l’epilogo, racchiuso in quello sfogo amaro di Donadio: “la Grande Illusione si è Spenta, sepolta in qualche angolo buio dei nostri cimiteri di un tempo”. E’ un libro genuino fatto di testimonianze, ricordi, foto e documenti. Uno di quei libri “veri” da dove traspaiono emozioni ed un vissuto che non potrà mai essere sepolto “in qualche angolo buio dei nostri cimiteri di un tempo” perché, banalmente, è già Storia.    

                                                                                                          Rino Giovinco