ROSARIO D’ALESSANDRO STORICO SCRITTORE E POETA
Bisignano. Scrivere di uno storico, studioso, autore di testi, poeta, conduttore di alcuni programmi televisivi, il tutto intriso in una persona di vasta cultura, non è proprio impresa facile. Sintetizzare le doti di Rosario D’Alessandro, diventa ancora più difficile, tenendo conto del suo interesse in tante proposte costruttive per migliorare la nostra società, guardando ad un passato di fasti e valori che non bisogna mai dimenticare. Il profilo che ci interessa, è evidenziare il suo impegno a vari livelli, ad iniziare dal fatto che è scrittore di importanti libri su santi diocesani, come Sant’Umile e il Beato Proclo da Bisignano, su chiese e strutture religiose diocesane, pubblicò i Sinodi diocesani di Bisignano e una Visita Apostolica del XVII secolo. Fu Presidente della Commissione cultura, una delle tante istituite in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II° in Calabria nell’ottobre del 1984. Ha ricoperto la carica di Presidente della sezione cosentina dell’UCIIM, aderente al MEIC, e successe al prof. Pedranghelu nella direzione dell’Università della Terza età di Cosenza. Ma perché interessarci del prof. Rosario D’Alessandro, due lauree, Dirigente scolastico? Perchè fu per molti anni un uomo di punta dell’intellighentia cattolica diocesana, ricoprendo svariati incarichi negli organismi associativi e rappresentativi della chiesa locale. Fu, all’epoca, corrispondente di Segno sette, supplemento settimanale di Avvenire e collaboratore di Parola di Vita, nonché di tante altre riviste parrocchiali e delle diocesi vicine. Da Presidente diocesano dell’Azione cattolica di Bisignano ebbe un ruolo importante nella fase di passaggio della diocesi da S.Marco all’unione con Cosenza, prima in persona Episcopi e poi definitivamente anche come territorio. In quegli anni collaborò molto con Mons. Enea Selis, che lo ebbe molto caro, e di cui ne diventò intimo, facendogli, negli ultimi due anni di sua permanenza alla guida dell’Arcidiocesi di Cosenza, praticamente da autista e segretario. A seguito dell’unione delle due diocesi e dell’unificazione delle strutture pastorali volute da Mons. Trabalzini aderì alla proposta di fusione dell’Azione cattolica diocesana con quella di Cosenza e fino alla elezione dei nuovi incarichi associativi ne fu co-presidente con il prof. Luigi Intrieri. Poi ricoprì la carica di Presidente del settore Adulti, carica che lasciò per andare a ricoprire il ruolo di Consigliere comunale di Bisignano, città di cui diventerà Sindaco nella legislatura 2001/2006. Una figura di primo piano nel territorio cratense che ci obbliga, in qualità di cronista, di trattare su queste pagine di illustri personaggi. Nel suo curriculum troviamo che fu componente del Consiglio Pastorale diocesano e membro del Consiglio diocesano dei Laici, frequentò l’Azione cattolica regionale e partecipò come delegato a due Assemblee elettive nazionali. In questo ruolo fondò, insieme con la prof.ssa Angela Castellano, Presidente regionale pro-tempore, il premio “Mimmo Scordo”, per promuovere studi storici sulla Chiesa e Società in Calabria. Partecipò, in qualità di delegato o di componente, a diversi importanti convegni ecclesiali regionali e nazionali, come il I° Convegno Ecclesiale Regionale tenuto a Paola dal 28 ottobre all’1 nov. 1978 e al II° tenuto nella stessa città nel 1991, in cui presentò un’indagine sulla realtà ecclesiale in provincia di Cosenza, quale contributo dell’Azione cattolica provinciale al convegno. E fu anche delegato al Convegno della Chiesa italiana su Riconciliazione Cristiana e Comunità degli Uomini, tenuto a Loreto dal 9 al 13 aprile 1985, insieme a una folta delegazione della Chiesa calabrese. Membro di una commissione sinodale del Sinodo diocesano svoltosi dal 1990 al 1994, promosso da Mons. Trabalzini, per cui curò in appendice sulla santità diocesana del Novecento le figure di Francesco Maria Greco e di Suor M.R. De Vincenti, è stato anche Presidente della Commissione cultura, una delle tante istituite in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II° in Calabria nell’ottobre del 1984.
Ermanno Arcuri
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