Il mondo della Cultura perde una pietra miliare, papàs Bellusci.

Il mondo della Cultura perde una pietra miliare, papàs Bellusci.

Si è spento il protopapàs

Antonio Bellusci, classe 1934, sacerdote greco-cattolico, appartenente all’Eparchia di Lungro, istituita nel 1919 per gli italo-albanesi (arbëreshë) dell’Italia continentale. Come altri sacerdoti di rito bizantino, non è stato solo pastore e guida spirituale, ma ha contribuito alla conoscenza dell’identità arbëreshe, favorendo lo sviluppo culturale delle comunità di cui è stato parroco, soprattutto a Cosenza dove è stato per diversi anni anche docente.

Direttore del Centro di Ricerche Socio-Culturali "Giorgio Castriota Skanderbeg", è autore di diverse ricerche linguistiche ed etnografiche tra gli arbëreshë, in Albania in Grecia, interessandosi, in veste di antropologo, particolarmente ai canti di tradizione orale, specie per gli aspetti linguistici e letterari. Negli anni ha curato la pubblicazione di due riviste di argomento albanologico di notevole spessore culturale.

Le esequie, il 21 giugno nella Chiesa Madre di Frascineto, sono state officiate dal vescovo di Lungro Mons. Donato Oliverio che ha ringraziato il Signore per tutti i benefici che ha compiuto nella lunga e feconda vita di Zoti Antonio Bellusci, presbitero e studioso. Presenti molti sacerdoti non solo dell' Eparchia ma anche dalle altre realtà diocesane che, assieme alle associazioni del mondo delle cultura, hanno espresso il proprio cordoglio per la scomparsa di papàs Bellusci.

 

Cesare De Rosis