IL CONSIGLIERE REGIONALE GIANLUCA GALLO SCRIVE AL PRESIDENTE OLIVERIO PER RICHIEDERE INTERVENTI URGENTI PER LA RIAPERTURA AL CULTO DELLA CHIESA DI SANT’UMILE

IL CONSIGLIERE REGIONALE GIANLUCA GALLO SCRIVE AL PRESIDENTE OLIVERIO PER RICHIEDERE INTERVENTI URGENTI PER LA RIAPERTURA AL CULTO DELLA CHIESA DI SANT’UMILE

Il consigliere regionale Gianluca Gallo, capogruppo della Cdl,  ha rivolto una interpellanza al presidente della Regione, Mario Oliverio, per sollecitare il governatore ad assumere impegni precisi per la ristrutturazione e la riapertura al culto della chiesa di Sant’Umile. Un impegno che Gallo aveva assunto con la città già nel mese di Agosto, dopo aver visitato il complesso monastico. Nell’interpellanza, Gallo, dopo aver ripercorso la storia del luogo di santità “Sempre massima è stata l’attenzione dei frati francescani e dell’Ordine di appartenenza alla cura e custodia dei luoghi, spesso con interventi anche considerevoli da un punto di vista di finanziario, per garantirne la salvaguardia”, sottolinea come “la Chiesa in particolare necessita di interventi e adeguamenti strutturali che la rendano pienamente ed universalmente accessibile”. Gallo informa Oliverio come parte delle opere necessarie “saranno realizzate attraverso un mutuo di circa 400 mila euro già acceso dall’Ordine Francescano, con l’obiettivo, nello specifico, di provvedere al recupero, al restauro ed al miglioramento sismico della Chiesa ed all’adeguamento dei suoi impianti. Tuttavia, restano al momento senza copertura altri interventi pure indispensabili, quali ad esempio il recupero della cripta, del sepolcro di sant’Umile e degli affreschi del maestro Juso da Rose, oltre che della biblioteca e del museo conventuali”. Da qui l’esigenza di interventi urgenti “sulla base della vigente legge regionale in materia di edilizia di culto e sui finanziamenti nel recente passato concessi in favore di altre realtà, da ultimo finanziati anche attraverso la legge di stabilità regionale 2018”, tenuto conto che l’importanza “del convento-santuario bisignanese   è evidente e credo sia riconosciuta da tutti. Auspico e chiedo che in considerazione della sua rilevanza storica e religiosa, oltre che del suo essere annualmente meta di fiumi di fedeli e visitatori, si intervenga per assicurarne la tutela e la piena fruibilità”. La chiesta è stata chiusa a seguito di uno smottamento nel febbraio del 2010 e riaperta, ma non al culto,  dopo opere di consolidamento il 23 agosto 2016.   Ora necessità di urgenti ed improrogabili interventi al suo interno per la riapertura al culto.

                                                                                                                      Rino Giovinco