CAMBIAMENTO TERMINE ABUSATO

Ultimamente una delle parole più usate (o forse sarebbe meglio dire abusate) è la parola cambiamento. Così, anche la coalizione che ha portato alla formazione del nuovo governo è stata bollata come “coalizione del cambiamento”. Questo sostantivo, rievoca alla mente qualcosa di migliore rispetto ad un dato status quo che in un futuro potrebbe naturalizzarsi. E, probabilmente, la pensava così anche il capo politico del movimento 5stelle, Luigi Di Maio, quando strinse la mano al leader della Lega, Salvini, portando a Palazzo Chigi il professor Giuseppe Conte dando così vita all’ormai famoso governo giallo-verde.

Questa premessa mi è doverosa per riallacciarmi ad un evento accaduto la notte scorsa: una ragazza, nera, italiana, famosa per essere campionessa della nazione italiana di atletica, è stata colpita in pieno volto da un lancio di uova scagliate con violenza da un’auto in corsa. La ragazza, Daisy Osakue, 23 anni, nata a Torino da genitori senegalesi, ha riportato una brutta frattura all’occhio. Il motivo di questa strana vicenda non è dato sapersi; con molta probabilità i campioni di questa nuova disciplina olimpica (lancio di uova in corsa), volevano rendere più competitivo il campionato europeo che la giovane atleta italiana  dovrà disputare tra pochi giorni, sempre che questo “incidente” le consenta ancora di partecipare. Già perché i nostri eroi, campioni di lancio delle uova, con la loro bravata hanno messo seriamente a rischio la partecipazione di Daisy all’europeo.

Ma ovviamente la vera motivazione che ha spinto questi idioti, bianchi e italiania scaraventare le uova contro la povera Daisy è il razzismo.

Ora, un governo che si dice del cambiamento, nel significato che ho indicato sopra, dovrebbe quanto meno esprimere solidarietà alla giovane italiana vittima di questo brutto episodio di razzismo. Invece tutto tace, ma soprattutto, tace Palazzo Chigi. Chi non tace, invece, è il Ministro degli Interni che prima si lascia andare in tristi motti riconducibili ad un altrettanto triste ventennio e poi si spinge addirittura nel dire che non esiste alcuna emergenza razzismo in Italia. Tutto ciò è avvenuto in concomitanza di un altro simpatico (pietoso) evento che ha visto protagonista (pensate un po’) un Sindaco veneto, che in una pubblica cerimonia, si è rifiutata di stringere la mano ad una (purtroppo) ragazza solo perché nera. Cioè siamo davvero all’assurdo, ma questa volta nessun cinque stelle ha esposto la costituzione contro questa specie di Sindaco.

Ma quando pensi di aver proprio toccato il fondo, dal quale è già di per sé difficile risalire, ecco che spunta il genio assoluto, il sig. Ministro Di Maio. Il titolare del ministero del Lavoro e dello sviluppo economico, con il suo volto da bravo ragazzo la spara grossa e parla di razzismo come pretesto per attaccare il suo collega Salvini. Tirando le somme per non farla più lunga, verrebbe da pensare che più che di governo del cambiamento ci troviamo di fronte al governo del peggioramento. Con buona pace delle opposizioni che, tra un festino e l’altro, dorme beata.

 

Rosario Perri