BISIGNANO: PER IL POLIAMBULATORIO SOLO PROMESSE  MA, A DISTANZA DI TRE ANNI DALL’INCENDIO, RESTA UNA INTERA ALA CHIUSA E LE FERITE MAI CURATE DI QUELLE FIAMME

BISIGNANO: PER IL POLIAMBULATORIO SOLO PROMESSE MA, A DISTANZA DI TRE ANNI DALL’INCENDIO, RESTA UNA INTERA ALA CHIUSA E LE FERITE MAI CURATE DI QUELLE FIAMME

Resta abbandonato a se sesso il poliambulatorio, struttura sanitaria che serve una vasta fetta di popolazione della valle del Crati. La gente ormai grida alla “vergogna”. Forse la mancanza di soldi,   la farraginosità della burocrazia, forse addirittura un giallo legato alla proprietà, impediscono che una intera ala, interessata da un incendio doloso nel giugno del 2016, venga messa in sicurezza e riaperta. Qualche mese addietro si è sopperito alla caduta di calcinacci dal lato “buono” mentre, la parte interessata dalle fiamme dopo i sopraluoghi, perizie e qualche incarico per verificarne lo stato, oggi risulta   solo puntellata ed archiviata nel dimenticatoio, nonostante lo stato di degrado sia sotto gli occhi di tutti. La struttura si trova sulla collina castello di fronte al Comune ed alle scuole, meta giornaliera per centinaia di persone. Praticamente, il poliambulatorio che già aveva spazi ridotti con l’intero stabile, da circa tre anni gestisce le visite specialistiche, il cup, le vaccinazioni, la guardia medica, nella sola ala   dichiarata agibile. L’incendio era stato appiccato a due auto del comune che erano custodite all’interno del garage e, nella stessa nottata, su due ambulanze parcheggiate proprio di fianco allo stabile. Il disagio doveva durare poco anche perché per il poliambulatorio c’erano progetti di ampliamento con la promessa di nuovi macchinari.   Infatti, qualche anno prima, nel corso di un vertice con i responsabili dell’Ente sanitario, si era concordata la spesa di ben 200mila euro sulla struttura bisignanese per l’acquisto di una Cabina Silenta per Audiometria, di un ecografo multidisciplinare ed addirittura di un Complesso radiogeno, apparecchiature per le radiografie, tomografie ed altro. Invece, ad oggi, non solo questa strumentazione resta  un sogno e la struttura manca di un’ala ma, i bisignanesi, anche per il cambio del medico devono andare a Montalto.

                                                                                                          Rino Giovinco