BISIGNANO: LA VERTENZA DEI DIPENDENTI COMUNALI DISCUSSA IN PREFETTURA. L’AMMINISTRAZIONE ASSUME IMPEGNI E SOTTOSCRIVE SCADENZE. IL SINDACATO REVOCA LO STATO DI AGITAZIONE

BISIGNANO: LA VERTENZA DEI DIPENDENTI COMUNALI DISCUSSA IN PREFETTURA. L’AMMINISTRAZIONE ASSUME IMPEGNI E SOTTOSCRIVE SCADENZE. IL SINDACATO REVOCA LO STATO DI AGITAZIONE

Si avvia a soluzione la vertenza dei dipendenti comunali che, attraverso i loro sindacati,  Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl, ad inizio novembre, avevano proclamato lo stato di agitazione rivendicando i loro diritti contrattuali. Al Prefetto i segretari provinciali Gagliardi, Lanciano e  Scarpino chiedevano di “procedere alla consultazione delle parti per il raffreddamento del conflitto per come previsto dalla normativa vigente”. Il Prefetto, accogliendo la richiesta, aveva convocato le parti per il   12 dicembre scorso. Un difetto di  comunicazione all’interno del comune aveva fatto slittare l’incontro ad ieri. Così, dopo  ampia discussione, è stato raggiunto un accordo per cui si ritiene  “di poter procedere alla revoca dello stato di agitazione”. Nell’accordo fra l’altro si legge che “entro fine gennaio 2019 l’amministrazione si impegna a predisporre gli atti per il pagamento delle “code contrattuali” del  2014; Convocare entro il 15 gennaio la delegazione trattante per gli accordi relativi agli anni 2015, 2016, 2017 e 2018; Per quanto riguarda il ticket la parte pubblica si impegna a dare risposta non appena si avranno chiarimenti al riguardo”. Infine, l’Amministrazione “si impegna a dare preventiva informazione su eventuali variazioni del fabbisogno del personale triennale”. Da qui la decisione di revocare lo stato di agitazione e verificare le scadenze e gli impegni assunti. I dipendenti reclamano la “mancata corresponsione del salario accessorio relativo all'accordo decentrato 2014 regolarmente sottoscritto, oggetto anche di pronunciamenti a favore dei dipendenti appellanti da parte del Giudice del lavoro; mancata convocazione della delegazione trattante per la stipula degli accordi decentrati relativi al salario accessorio degli anni 2015, 2016, 2017 e 2018;  mancata liquidazione dei buoni pasto dall'anno 2015 in poi nonostante le prestazioni rese settimanalmente su 5gg lavorativi con rientri; mancata informazione preventiva relativa ai fabbisogni e all'utilizzo delle capacità assunzionali per l'anno in corso e successivo biennio”.

                                                                                                                      Rino Giovinco