BISIGNANO: ALARICO RE DEI GOTI SAREBBE SEPPELLITO IN LOCALITA’ SQUARCIO A POCO MENO DI UN CHILOMETRO DA COZZO ROTONDO.
Alarico Re dei Goti, sarebbe sepolto in località Squarcio di Bisignano, a poco meno di un chilometro dall’ormai famoso Cozzo Rotondo di località Grifone, siamo nella vasta area di Soverano. Così come annunciato, lo storico e studioso Francesco Fucile, insieme al Professor Rosalbino Turco che sin dal 1986 segue gli studi che vengono fatti sulla collina di Cozzo Rotondo, hanno tenuto un conferenza stampa, proprio nella zona dove dovrebbe “riposare” il famoso condottiero. Gli studi che sono stati fatti sul tumulo di Cozzo Rotondo hanno riguardato principalmente le caratteristiche geologiche e morfologiche della "collina", invece Fucile ha seguito “un percorso disciplinare diverso rispetto a quelli effettuati finora, concentrandomi sulla toponomastica del luogo e più precisamente sullo studio etimologico e semantico del toponimo “Squarcio” che indica, più verosimilmente, un punto (un'area) in cui si crea uno spazio, si allarga una parte di terreno”. Per Fucile, sarebbe una accezione plausibile, “apertura di terreno”, visto che “ci troviamo in una zona pianeggiante del territorio, ben circoscritta, lambita dal Fiume Crati, vicino alla Via Annia-Popilia e confinante con la Contrada "Grifone" dove sorge "Cozzo Rotondo", luogo ideale anche per disporre un accampamento dell’esercito”. Fucile ha quindi ritenuto fondamentale, nel formulare l’ipotesi, “anche lo studio scientifico dei nomi delle zone del territorio Bisignanese in cui si trova Cozzo Rotondo”. Da qui la domanda: “Squarcio. Perché una contrada denominata con questo toponimo? La mia indagine parte da questa intuizione, è aperta a qualsiasi ulteriore contributo e potrà essere confutata e giudicata sulla capacità che ha di essere più verosimile e più probabile di quelle che sono state avanzate finora”. Il professore Turco che, negli anni ottanta da assessore e da studioso ha seguito l’ipotesi “Cozzo Rotondo”, nel richiamare gli studi fatti finora, nessuno dei quali ha preso in considerazione il toponimo “Squarcio”, conferma l’ipotesi che Cozzo Rotondo sia “un tumulo artificiale”, avallando l'ipotesi che si tratta di un “cenotafio che non contiene resti umani, né oggetti, ma un punto di riferimento di una sepoltura posta nelle vicinanze, un simbolo-monumento per segnalare la presenza della sepoltura”. Dunque vi sono una serie di avvenimenti che possono avere una relazione fra di loro e che meritano di essere approfonditi, considerato anche che le recenti indagini effettuate a Cosenza e in alcune zone limitrofe non hanno ancora sortito esiti positivi. Infine c’è da riportare un altro aspetto curioso reso noto da Fucile: “riguarda la leggenda della sepoltura di Alarico è che il fiume fu fatto deviare da alcuni schiavi, così da seppellire il corpo e il tesoro di Alarico; poi il corso del fiume venne ripristinato e gli schiavi furono barbaramente uccisi per mantenere segreto il luogo della sepoltura. Ciò, a lume di logica, escluderebbe l'ipotesi che il luogo della sepoltura fosse nelle immediate vicinanze di un centro abitato o di un qualcosa di anomalo (magari una vistosa apertura, una collina artificiale) rispetto al contesto circostante che avrebbe potuto dare all'occhio”. Ebbene, commenta Fucile, “lo storico Leopoldo Pagano, nella Monografia su Bisignano, nel capitolo in cui parla dell'archeologia antica di Bisignano, cita il Fiume Duglia, affluente del Crati che dista pochi chilometri dalla Contrada Squarcio, come fiume degli schiavi. Questa chiosa potrebbe avere qualche attinenza con la leggenda dell'uccisione degli schiavi che hanno deviato il fiume e tumulato del re dei Visigoti?” Suggestiva l’ipotesi che ora va sostenuta ed avallata.
Rino Giovinco