ALFIO MOCCIA MAESTRO DI EMOZIONI

ALFIO MOCCIA MAESTRO DI EMOZIONI

 

Ho tanto ritardato di scrivere questo pezzo perché la notizia devastante della perdita di un caro amico mi ha lasciato senza energia. Alfio Moccia ci fa emozionare sempre, anche con la sua dolce uscita di scena, ma per lui il sipario non si chiuderà mai perché lascia un patrimonio da grande artista non solo dell’Arberia ma della Calabria tutta. Non so più quanti anni mi legano a questa persona speciale che ho conosciuto nel suo paese a San Benedetto Ullano, mi aveva tanto appassionato la sua lezione di storia presso la Pro Loco che ho voluto approfondire e da quel momento è nata una vera e grande amicizia. Ma Alfio era amico di tutti, perché la sua disponibilità sempre impareggiabile rendeva la sua arte di alto livello ancora più impreziosita dai racconti e non solo dalle canzoni. Un cantautore che ha prodotto, scritto e musicato tante belle canzoni, un cantore dei nostri giorni. Tanti sono i ricordi che mi legano ad Alfio, così come moltissimi sono le iniziative prodotte assieme in cui lui era sempre un protagonista e non mollava mai la sua chitarra pronta in ogni dove ad intonare musica per non far disperdere le tradizioni calabresi e arbëreshe. Con grande tristezza giunge questa notizia che non avrei mai voluto ricevere. Il primo cittadino di San Benedetto, Rosaria Capparelli, scrive sui social: “Oggi è un giorno triste per tutta l’Arberia e per San Benedetto Ullano in particolare: ci ha lasciati il Professore Alfio Moccia, una delle personalità più importanti della nostra cultura. E’ una notizia che lascia attoniti e dolorosamente consapevoli che da oggi saremo tutti un po’ più poveri. Uomo colto, appassionato, innamorato della sua gente e delle sue radici, educatore di tante generazioni di studenti, ricorderemo tutti la sua ironia e la sua allegria, i suoi aneddoti, il suo essere sempre pronto a condividere il suo immenso sapere con semplicità e spontaneità, il suo impegno nella salvaguardia della nostra cultura. Ci piace ricordarlo con la chitarra a cantare le sue canzoni ed i canti della tradizione arbereshe: la sua voce risuonerà sempre nelle nostre comunità e la sua opera rimarrà in eredità a tutta l’Arberia. Riposa in pace professore, a noi rimangono tanti bei ricordi e la malinconia per questo addio”. Caro sindaco Capparelli, le sue parole incorniciano ottimamente la figura di uomo, studioso ed artista che è stato per tutta la vita un grande della nostra cultura, una voce che sapeva cantare gli stornelli e ti riempiva il cuore. Alfio, per l’Arberia è come Otello Profazio per la Calabria, una persona che resterà nei ricordi di tutti quelli che lo hanno conosciuto ed anche di chi ne ha solo sentito parlare. Sempre presente ai nostri raduni riusciva con il suo stile in punta di piedi ad avere lo spazio per intonare un racconto, perché le sue canzoni erano veri racconti di vita. Assieme abbiamo trascorso una giornata a Plataci che ricordo con grande affetto e nostalgia, in serata si è esibito in un concerto che ha avuto un grande successo. Ma lui il successo l’ha sempre toccato con mano, sia per le sue doti comunicative che per il coinvolgimento che animava la gente che l’ascoltava. Scrivere di Alfio che non è più con noi è una fitta al cuore insanabile. Ad ogni telefonata rispondeva: “Pronto? Tu sei pronto?”, questo prima di ricevere la comunicazione di un nuovo evento da organizzare in uno dei tanti paesi della provincia. Si raccomandava tanto che le cose fossero organizzate bene e di mantenere i tempi, per uno spettacolo importante è essenziale non andare oltre certi limiti, ma poi appena toccava a lui era un fiume di parole, di suoni, di canti. Don Cesare De Rosis, prete di Spezzano Albanese, che è parroco a Bisignano, esprime il suo rammarico per la perdita di una pietra miliare della cultura albanese che Alfio ha conservato, valorizzato e tramandato. Belle parole caro don Cesare, perché è tutto vero, potrei aggiungere una miniera di comunicati che riguardano Alfio, persona stimata ed apprezzata ovunque. Non solo a lui mi lega una sincera amicizia, ma anche la moglie e i figli, lo stesso Marco continua a ben rappresentare artisticamente ciò che il papà gli ha insegnato. Mancherà a tutti noi per la sua bontà, per le sue capacità, per la sua presenza mai ingombrante che ti faceva provare serenità. In quanti posti siamo stati assieme e quante iniziative ci hanno visto partecipi, ci vorrebbe un libro per raccontarle tutte, aneddoti che serviranno a descrivere ai giovani una persona che ha dato tanto al nostro territorio. Ripercorro tutti i momenti che ho sempre filmato, la chioma bianca accompagnata dalla sua barbetta si mostrava un vero e bravo comunicatore già dai lineamenti estetici. Un personaggio sicuramente. Il fraterno abbraccio ed un grazie per aver insegnato cosa significa la vera amicizia, come coltivarla, come mantenerla sempre viva, come rispettarla attraverso la generosità. Alfio uno di noi, il nostro gruppo de La Città del Crati non ti ricorderà solo a parole, ma lo faremo come tu sapevi fare, regalando al pubblico il ricordo della tua immensa arte.

Ermanno Arcuri