A partire dalle ore 17:30 di sabato 13 ottobre, presso la Sala Estemporanea del MACA, è stata inoltre presentata la mostra fotografica Dissesto di Salvatore De Vincenti, a cura di Massimo Garofalo, che propone una riflessione sul modo di vivere e abitare in relazione al lavoro, alla terra, alla natura e al paesaggio, a partire da un brandello di realtà oggi marginale e indifferente, un racconto dei luoghi senza più le persone. Si delinea così la rappresentazione di una percezione di periferia interna al tessuto urbano di Acri, che vive nella memoria dei luoghi stessi. La narrazione per immagini si snoda attraverso 30 scatti realizzati tra la fine del 2017 e la primavera del 2018. Da una panoramica sul crollo di diversi edifici e di tetti sfondati e cedimenti strutturali in diversi punti dell’area si finisce negli interni, in un’atmosfera rarefatta e cupa. Il titolo, oltre a riferirsi allo stato di degrado e alludere al fenomeno tipicamente meridionale del dissesto finanziario di numerosi comuni, dovuto spesso allo sperpero dei fondi pubblici, vuole essere una riflessione su un generale “squilibrio” e dissesto culturale prima che architettonico. Oltre alle trenta fotografie esposte sarà presentata una tiratura limitata di copie inedite in formato ridotto, stampate in una camera oscura allestita nei pressi delle case crollate. La mostra terminerà domenica 25 novembre. Salvatore De Vincenti (1989) ha frequentato il dipartimento di arti applicate dell’Accademia di Belle Arti di Roma conseguendo la laurea con un elaborato sperimentale. In seguito ha iniziato a fotografare in Calabria per poi esporre in diversi contesti. In concomitanza, presso la Sala Video del MACA, sono state ospitate le opere delle artiste:Valentina Aloe, Fatime Bajraktari, Maria Celso ed Elisabetta Feraco, nell’ambito della mostra estemporanea18, in collaborazione con l’associazione Padiasona.
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