A BISIGNANO: (NON) PECCARE DI RAZZISMO

A BISIGNANO: (NON) PECCARE DI RAZZISMO

E’ di grande attualità parlare e soprattutto essere o non essere razzista. Non lo si fa solo in Italia a livello governativo, ma anche nei piccoli centri, come Bisignano. Pochi sanno che la cittadina di sant’Umile ospita un centro di accoglienza, che cerca di integrare tanti giovani che vengono mandati qui. dopo aver trovato la loro salvezza in mare. Convegno organizzato per sensibilizzare le coscienze, per prendere atto di cosa significa accogliere, quindi, conoscere direttamente come vanno le cose, un esempio è proprio la Cooperativa Sociale Xenia che opera sul territorio comunale. “(non) peccare di razzismo”, è il titolo che si è voluto dare all’incontro, che ha moderato la giornalista di Rai 3 Calabria, Erika Crispo. Hanno partecipato l’autore, ricercatore e attivista Maurizio Alfano e padre Mussei Zerai, da più di 30 anni in Italia, che ha vissuto sei anni in Svizzera, che si occupa di giovani. Alla discussione, anche i contributi di don Luciano Fiorentino, parroco della comunità di San Tommaso Apostolo e padre Antonio Martella, guardiano del convento di sant’Umile. I saluti istituzionali sono stati affidati al sindaco, Francesco Lo Giudice e al suo vice, Graziano Fusaro. Ad esporre la situazione, la presidente della cooperativa, Carmelina Acciardi e Giulia D’Ippolito del Centro Sociale Xenia. Seppur emerge che Bisignano non mostra in alcun modo di essere razzista, anche perché alcuni giovani ospiti del centro sono stati assunti da aziende private che operano sul territorio ed altri lo saranno a breve, l’argomento è più che mai attuale, che determina uno scontro sociale, visto ciò che emerge a livello nazionale. L’esperienza bisignanese risulta positiva, sia dalla testimonianza degli stessi giovani di differente nazionalità, sia dagli operatori della cooperativa che espleta un lavoro in cui in tredici trovano impegno quotidiano, ma anche gli imprenditori locali sottolineano la capacità e l’educazione che i ragazzi chiamati a lavorare dimostrano. Si studia anche l’italiano al centro Xenia, mentre padre Mussei, racconta l’esperienza di chi scappa dalla guerra, attraversa il deserto e poi si imbarca con la speranza di trovare un futuro in Europa. Indicibili le umiliazioni da superare in questo percorso, che fanno dire ai giovani, attualmente una sessantina presso la cooperativa, che si sono integrati bene e che hanno trovato nella nostra città una famiglia. In queste giornate di festa dedicate a sant’Umile, tutti i giovani della Xenia sono stati condotti al convento, anche loro hanno vissuto momenti di preghiera e poi ospitati a pranzo dai frati francescani, dove i ragazzi della Gifra di Bisignano, hanno cucinato per loro. Nei loro occhi la curiosità di vedere adolescenti che indossavano gli abitini del santo e poi la marcia notturna di pellegrinaggio che ha portato tanti fedeli al santuario. Una fotografia assieme ai frati e al santo patrono di Bisognano, sintetizza anche da parte di chi non è credente, come è stato possibile trovare accoglienza ed un sorriso amico, per continuare a sperare in un mondo migliore.

                                                                                  Ermanno Arcuri  

                                                                                  Ermanno.arcuri@tiscali.it