A LATTARICO CON ANTONIO MUNGO

Il territorio si racconta in tour è ormai un mezzo, uno strumento fantastico di promozione della nostra terra. Un’idea che sta spopolando visto quanti ne richiedono il passaggio del pulmino che registra cultura e bellezza della Calabria. E’ il caso anche dell’ultima tappa dedicata a Lattarico in compagnia di Antonio Mungo. Il professore in quiescenza che preferisce farsi chiamare Antonio mettendo da parte i titoli scolastici. E’ però una simpatica persona dai modi educati che sa trasmettere la passione dell’insegnamento ancora oggi. Ne scopriamo il suo smisurato amore per la natia Lattarico, un po’ come la sua Itaca in cui per più di 20 anni ha soggiornato in estate. Vale anche per la più vicino Lattarico, paese in cui vorrebbe dimorare, dove è nato prigioniero di tanti ricordi da giovane e che ci racconta. Antonio Mungo, è un grecista, ama molto questa lingua che viene insegnata nei licei classici ed il suo ricordo del “Bernardino Telesio”, dove ha insegnato per molti anni, è sempre nitido. L’appuntamento è in piazza San Nicola, lì dove finisce la strada e si apre una balconata sulla Valle del Crati, una bella veduta su Santa Maria le Grotte e Rota Greca per poi spaziare sino a Bisignano, Luzzi, Rose sulla destra del Crati. La giornata assolata ci regala momenti emozionanti, il nostro personaggio del giorno è intervistato da Eugenio Maria Gallo e da Franco Veltri, mentre Roberto Rose si dedica alla lettura delle poesie dei libri “Frammenti di un’anima tra sconfitte e rivincite. La mia vita” e “Il cuore non cambia mai!”. Libri che rispecchiano tantissimo la sensibilità e la disponibilità dell’uomo di cultura. Nelle pagine si scopre, soprattutto, tanta malinconia per aver lasciato, quasi fuggendo, il paesello al quale si sente legato ancora oggi. Infatti, per conoscere meglio Antonio si percorrono i vicoli di Lattarico, specie via dell’Orologio, che l’ha visto giovanetto interessarsi ai giochi, i suoi ricordi sono un po’ anche i nostri, perché ognuno ha vissuto tra mura amiche la propria gioventù, anche i momenti più tristi diventano meravigliosi dopo tanti anni. E così vaghiamo per vicoli stretti in prossimità della casa dove è nato Antonio Mungo. In questa strada ha poi comprato e rivenduto dopo qualche anno l’abitazione che pensava fosse quella definitiva, e si lascia a una serie di narrazioni che ci fanno scoprire la personalità un po’ fragile sotto l’aspetto emotivo, però molto lucida e sicura del percorso di vita. Attualmente è più che mai un protagonista con i suoi libri e ricordare gli anni a Lattarico ne traccia un’immagine di questa cittadina del passato ma anche del presente. Lattarico ha tante contrade e quindi ci spostiamo a Piretto, Regina, a Palazzello, per poi concludere con un maestoso e ottimo pranzo a Forestella. L’agriturismo ci accoglie stupendo dopo la ristrutturazione, il verde attorno si addice a scenografia per l’ultima intervista prima di salutarci. Gallo e Mungo hanno condiviso parte della loro vita scolastica da studenti, i lori ricordi fanno aumentare la nostalgia, ci trasferiscono le esperienze che riaffiorano e per questo invitiamo a seguire sul canale tv, che ormai voi lettori conoscete bene, il filmato che ci racconterà di una storia stupenda in cui palpita il cuore per il papà e la sua Lattarico. Antonio Mungo non ha misteri, il papà, Lattarico e poi il resto della famiglia sono in primo piano sempre. Ci domandiamo: ma Lattarico sa quanto amore quest’uomo sente nel suo cuore per questi vicoli in cui ogni tanto si affacciava dall’uscio una signora a chiederci cosa stavamo facendo? Ogni appuntamento ci convince sempre più dell’opera meritoria che stiamo facendo attraverso la cultura per scoprire paesi che sono scrigni di storia e così fantastici da farci sentire fieri di essere calabresi.

Ermanno Arcuri