“CASTROVILLARI/CULTURA. PRESENTATO NELLA SALA CONSILIARE IL LIBRO-DIARIO-TESTIMONIANZA DI MIRELLA DONATO “C’ERA UNA VOLTA UN’OMBRA” PER AFFERMARE LA BELLEZZA DELLA  DIGNITA’ UMANA ANCHE NELLA MALATTIA”

“CASTROVILLARI/CULTURA. PRESENTATO NELLA SALA CONSILIARE IL LIBRO-DIARIO-TESTIMONIANZA DI MIRELLA DONATO “C’ERA UNA VOLTA UN’OMBRA” PER AFFERMARE LA BELLEZZA DELLA DIGNITA’ UMANA ANCHE NELLA MALATTIA”

Una provocazione buona alla vita di ciascuno e, soprattutto, una sferzata di umanità, intrisa di dignità, per affermare, a gran voce, che la malattia del secolo, il cancro, pur essendo un’esperienza devastante, responsabile di paure enormi per familiari, amici e individui in genere, non può soffocare il desiderio della persona di essere e  fare in ogni ambito dell’esistenza, combattendo la propria “battaglia” con una fondamentale trama di rapporti e senza perdere di vista il significato e proprio valore assoluto.

Difficilissimo a dire e a farlo ma, Mirella Donato, mamma originaria di Castrovillari, residente a Castelluccio, che lavora a Laino, vivendo in prima persona e sulla propria pelle (come tantissimi) questo conflitto e lotta, l’ha posto con forza e senza veli, presentando la sera di giovedì 24 gennaio, pure nella sala consiliare del palazzo di città del capoluogo del Pollino, il suo libro-diario testimonianza “C’era una volta un’ombra” della Falco Editore- con l’aiuto, tra l’altro, di un bel video e della lettura di alcuni passi del suo “quaderno” da parte di Mena Ferraro- grazie al patrocinio del Comune ed all’organizzazione dell’Associazione culturale “Kontatto”, in collaborazione con quella di volontariato “Prevenzione e Alleanze Terapeutiche in Oncologia” nata  per volontà della stessa Mirella in seguito alla sua vicenda e per dichiarare pubblicamente , con forza, alla collettività, l’importanza che tale sofferenza si può affrontare solo con una compagnia umanamente attenta e competente.

A sostenere l’autrice in questo assunto accorato, struggente e delicato, quanto indispensabile, e, dunque, nell’esigenza di dare man forte alla prevenzione, all’informazione, alla sensibilizzazione ed alla vicinanza sostanziale a chi vive e deve  contrastare l’insorgenza di un tumore, il Sindaco, Domenico Lo Polito, e il consigliere regionale, Gianluca Gallo, che, nell’indirizzo di saluto hanno rilanciato, in più modi, l’essenzialità di questi presupposti suscitati per sostenere colui o colei che ha un grave problema di salute e che , per tali motivi, non può prescindere da quell’abbraccio di affetti e di coinvolgimenti  specialistici, e di associazioni, che rendono abbordabile un cammino difficoltoso, irto, pesante, faticoso e assolutamente non facile per un corpo provato o minato.

Dunque, una riflessione seria e approfondita sulla cultura di valorizzazione di ogni persona nella malattia, per ciò che implica ed include come- moderati dal responsabile delle attività culturali di “Kontatto”, Pasquale Pandolfi, che ha pure introdotto- hanno palesato Maria Salvaggio e Francesco Provenzano, per le Associazioni Non più Soli e Malati Oncologici, con altri cittadini in sala, e tutti  centrati, attraverso proprie esperienze, sul rispetto della vita umana la quale  non può fare a meno- come sostenuto dai responsabili istituzionali in apertura- del ruolo determinante della sanità e dell’efficienza di quei servizi che rispondono ai bisogni essenziali di un ambito che necessita sempre di fattiva responsabilità comune.

La semplice testimonianza di Mirella, “emozionante- come giudicata da lei stessa- ed importante per metabolizzare (come i disegni del suo libro esplicitano parimenti), sempre più, questo “corpo a corpo con il male”, è stata il Cuore dell’incontro nella presentazione del libro che , come ha spiegato, pone un monito per la vita, per gli specialisti: per tutti. E’ la costante che accompagna Mirella in tutte le presentazioni. Queste rimandano la gente alla portata deflagrante di questo “male” per la persona e per quanti le vivono intorno.

Un fatto che non può che interrogarci su come guardarsi e guardare continuamente l’altro. Un bene. Un esercizio da fare sempre per comprendere- e non solo e semplicemente nei casi limiti- ciò che ci è stato messo a fianco come compagnia al nostro destino. Questa la vertigine, il contraccolpo e l’urto che ha vissuto la serata con una intensità eclatante trasmessa ed impressa, spontaneamente, pure dal sorriso  tenero e disarmante di Mirella Donato, portavoce  combattiva di una condizione difficile ma non impossibile.

L’Ufficio Stampa del Comune di Castrovillari

(g.br.)