IL CLUB DEI PROF IN CAMMINO AL SANTUARIO DI SAN FRANCESCO DI PAOLA

2025-11-12 11:49

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IL CLUB DEI PROF IN CAMMINO AL SANTUARIO DI SAN FRANCESCO DI PAOLA

Continuano gli intrepidi itineranti, che per fede seguono un cammino spirituale che li porta in giro per la Calabria, nelle località più suggestive

Continuano gli intrepidi itineranti, che per fede seguono un cammino spirituale che li porta in giro per la Calabria, nelle località più suggestive ma che possiedono un patrimonio inestimabile di edifici religiosi. La quinta tappa ha riguardato il santuario di San Francesco di Paola, il santo taumaturgo più conosciuto al mondo e patrono di Calabria. Il gruppo dei prof in questo itinerario era composto dall’imprenditore Pino Scalzo, dai giornalisti Enzo Baffa Trasci, Armando Nesi e Ermanno Arcuri, dallo scrittore e bibliotecario Michele Chiodo, dal poeta Cesare Reda, dal biblico Antonio Strigari e da padre Casimiro Maio dell’Ordine dei Minimi. I prof in pensione hanno scelto di fare questa esperienza spirituale organizzando e pianificando visite ed incontri con autorità locali, come in questa occasione con i massimi vertici ecclesiali del santuario. Infatti, a ricevere il gruppo dei prof è stato il nuovo Correttore provinciale del santuario, padre Antonio Bottino, paolano di nascita, esorcista e già parroco a Rossano e Paterno Calabro, oggi anche Consigliere del Rinnovamento nello Spirito Santo della comunità del Santuario di Paola. Il Provinciale ha condiviso l’energia e la fede del gruppo in cammino, ha avuto parole di sacralità e di identificazione del santuario che è al centro e all’attenzione regionale. Qui, i fedeli giungono da ogni parte del mondo, difatti, lo stesso padre Casimiro più volte incontra gente proveniente da oltre oceano, come una coppia che dagli Stati Uniti d’America visitava il luogo sacro calabrese. Molto divertente interloquire in inglese, si è riusciti grazie al valido apporto di Armando Nesi, la sua vita professionale di comunicatore ed informatore l’ha portato in oltre 35 nazioni e proprio per questo ha dimestichezza con le lingue. L’incontro proficuo con il Provinciale Antonio Bottino, dopo il rito della foto sul sagrato del santuario, è continuato con il Vicario padre Domenico Crupi, che ha colloquiato con gli ultra settantenni riguardo ai percorsi spirituali, approvando pienamente il cammino dei “baldi giovani” che si sono prefissati di incontrare le comunità attraverso visite mirate. Padre Domenico, ha raccontato, brevemente, come è nata la sua vocazione. Nato a Bovalino, è oggi un intellettuale della spiritualità e con grande gioia ha accettato la croce che produce le mani dell’artista Cesare Reda, costituita da pietre o conchiglie, al cento una proveniente da Medugorje. Una croce anche per il provinciale Bottino in un clima di serena conversazione su argomenti di fede. Il santuario regionale di San Francesco di Paola sorge a 178 metri sul livello del mare nella parte alta e collinare della cittadina di Paola, località di nascita di san Francesco, in una valle costeggiata dal torrente Isca e ricca di vegetazione. Territorio di proprietà della famiglia del santo, qui si è ritirato il giovane Francesco, come sapientemente ha spiegato padre Casimiro, che ama profondamente parlare del taumaturgo che dispensa miracoli, che ha scavato con le nude mani per costruire delle grotte dove ritirarsi a pregare. Una giornata meravigliosa e profonda, che ha visto nella seconda parte registrare la puntata del cenacolo con argomenti di alta spiritualità, affrontando i temi attuali della Chiesa come il Giubileo e naturalmente la figura di san Francesco. Il gruppo dei prof sempre più coeso, al quale fanno parte anche altri esponenti fondatori, ha vissuto un raro momento di preghiera che ha ridato forza e coraggio a chi non guarda l’età, ma con tanto entusiasmo vive queste ulteriori esperienze di vita con infinita emozione. L’abbraccio di padre Casimiro a quel gruppo al quale fa parte, facendo gli onori di casa, ha sancito un ulteriore sacro rapporto tra tutti i componenti che progettano altri itinerari, ma che il percorso paolano era una tappa imprescindibile. Esperienza che coltiva l’orto della conoscenza attraverso la fede, ricostruendo un rapporto sincero con Gesù e Dio stesso. Il sorriso dei frati, l’accoglienza anche degli agenti di vigilanza, è stato un insieme di connessioni che ha messo in relazione legami che matureranno nel tempo. In questo luogo in cui si registra un pellegrinaggio continuo, anche la conoscenza di gente in pullman proveniente da Terracina che faceva tappa proprio al santuario. Segno che ogni giorno qui si vive di spiritualità, si apprezza l’armonia con la natura, si respira aria di santità. Un santuario tra i più conosciuti al mondo, come il santo che lo ha edificato, testimonianza che ha portato il fuscaldese novantaduenne, Armando Nesi, che ha scritto articoli pubblicati su giornali e riviste in occasione delle reliquie portate in Argentina, un racconto che ha generato una maggiore e migliore visione della figura carismatica di san Francesco, così come la narrazione ha riguardato anche il tempietto dove il santo è stato sepolto in Francia. Un insieme di notizie che hanno arricchito l’anima di ognuno, tutto questo si è potuto notare dalle espressioni di padre Casimiro che possiamo sintetizzare nella sua tipica: “che meraviglia”.

Ermanno Arcuri             

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