Vite spezzate

I pezzi del relitto fluttuano ancora sulle onde della spiaggia di Cutro. Sono impregnati di gasolio e puzzano di morte. Il mare fatica a depositarli sulla battigia. Poco più in là una scarpa di tela galleggia nella risacca. Un biberon, ancora mezzo pieno, ricorda che in quel vecchio barcone maledetto vi erano anche bambini. l più piccolo, chiuso in una minuscola bara bianca ora ha perso la sua mamma, la vita e persino il nome. Sarà per sempre KR M 26 0. Avrà le iniziali della spiaggia su cui è naufragata ogni speranza, sappiamo solo che è Maschio ed è il ventiseiesimo corpo ritrovato, 0 come nessuna identità. Una vita ridotta a cifre minime. Sono morti, svaniti senza avere avuto nemmeno la possibilità di assaporare la vita.
Merce in scadenza, per i trafficanti di esseri umani. Sciacalli che vendono a caro prezzo i posti nelle stive di vecchi barconi nei quali si è così in tanti che persino respirare diventa un lusso, e per non morire si è costretti a prendere aria a turno.
In questa nostra umanità, anche essa sempre più alla deriva, la povertà e la disperazione sono diventate una colpa. L’ineffabile Piantedosi dalla comoda poltrona di Ministro ha dichiarato: “anche se fossi disperato non partirei”. Del resto con la stessa delicatezza, in passato, aveva parlato di “carico residuale” riferendosi a una parte di migranti non lasciati sbarcare in Sicilia.
Ci sono politici che grondano ipocrisia quando si dicono addolorati e promettono che le cose cambieranno. Non cambierà mai nulla, almeno fino a che mostrare i muscoli con i deboli porterà voti. Così il mare continuerà ad essere il cimitero per molti disperati, in fuga da fame, guerre o persecuzioni. Eppure ci professiamo cristiani, andiamo in chiesa, in casa abbiamo il Crocefisso. Lo portiamo persino appeso al collo con le catenine. Poi però non siamo capaci di mostrare solidarietà, compassione e carità. Forse, un giorno ci verrà chiesto conto di tutto questo. Forse dovremmo spiegare perché non abbiamo mosso neanche un dito davanti a queste vite spezzate, uccise due volte, dai trafficanti e dal mare….. d’indifferenza
Franco Bifano