TANIA TROZZO GIOVANE SCRITTRICE ITALO AMERICANA, I GENITORI ORIGINARI DEL COSENTINO, NON DIMENTICA LE ORIGINI. NEI SUOI TESTI SI RACCONTA L’AMORE

Di prima generazione americana, ha vissuto in Italia per 10 anni, il papà di Mendicino, la mamma di Acri.  Lei si chiama Tania Trozzo, una giovane scrittrice che non ha dimenticato le origini, sia italiane che calabresi e cosentine. Nata a Philadelphia, a 14 anni si è trasferita con i genitori ad Acri dove ha, frequentato l’istituto tecnico commerciale, quindi un anno di università a Cosenza. Per Tania è stato un periodo bellissimo. Ma non finisce qui. Dopo una parentesi in America “sono ritornata in Italia, avevo nostalgia, a Verona dove ho passato tre anni e mezzo”. Si è sposata in Italia per trasferirsi in USA dopo la nascita del primo figlio, vive a Philadelphia col marito, oggi di figli ne ha tre. E’ una figlia di questa terra che, come tanti è dovuta emigrare e, come ogni buon calabrese, ritorna nella “sua” terra per raccontarne le bellezze, l’amore, il calore umano, le nostalgie: “nel mio futuro c’è una storia d’amore ambientata in Calabria”. Si, perché Tania predilige le storie d’amore, è una sognatrice, una romantica che ama “inventarsi” storie che comunque raccontano una realtà vera, un sogno che si avveri, un traguardo cui tendere.  I suoi libri infatti sono pregni di Amore, sia esso rivolto al padre ammalato che ai suoi figli sia, come nel suo nuovo libro, “Portafortuna”, ad una storia d’amore fra un ragazzo giocatore di basket e la sua migliore amica.  La storia raccontata regge anche nelle due lingue, resta quella di Roman, celebre giocatore di basket di origine francese e di Sophia, la sua responsabile di pubbliche relazioni: “I due si sono conosciuti al liceo e hanno subito fatto amicizia, diventando inseparabili”.  “Portafortuna” ha già avuto importanti riconoscimenti, fra questi “Approdi d’Autore 2022” della Regione Campania e comune di Serrara Fontana “per la forza dei valori di cui si fa portavoce”. Ora c’è attesa per il nuovo lavoro ambientato in Calabria, qui l’amore sarà sicuramente a 360 gradi, verso una terra amata e verso quei rapporti genuini dove l’amore è espressione di purezza, di bellezza, di spensieratezza, di libertà. Perché l’amore, diceva Giovanni Poalo II non è una cosa che si può insegnare, ma è la cosa più importante da imparare”. Alla luce di tutto ciò possiamo dire che la Trozzo, nel raccontare ci incoraggia a “perseguire l’amore, con la consapevolezza che nessuno ci potrà insegnare”.

                       Rino Giovinco