SUL PODIO: MILAN INTER E ROMA

Con la finale della coppa di Conference Leaugue a Tirana, per le formazioni italiane si conclude la stagione 2021-222. Proprio per questo analizziamo il campionato che dopo 11 anni ha scudettato per la 19esima volta il Milan. L’andamento del campionato ha avuto momenti con Napoli, Milan ed Inter in lotta per il primo posto, alternandosi quale leader, poi c’è stata la flessione degli azzurri che hanno sbagliato le partite più importanti della stagione per restare in lotta sino alla fine in un campionato che, dicono in tanti, è stato il più bello, solo perché deciso all’ultima giornata. Senza nulla togliere alle emozioni dei nuovi campioni d’Italia che tranne una flessione per il resto è stato sempre competitivo, l’Inter ha mollato conquistando solo 7 punti su 21 disponibili e lì si è decisa la seconda stella. A dire il vero per i nerazzurri di Simone Inzaghi altri due momenti sono da ricordare: la partita vinta a Torino con la Juventus, immeritatamente, i bianconeri hanno dominato e sfiorato il gol più volte, ma la fortuna ha detto bene ai ragazzi di Marotta che hanno continuato a sperare per poi cadere a Bologna dove dovevano vincere a tutti i costi per mantenere la testa della classifica. Il risultato finale non fa una piega, scudetto al Milan, coppa Italia e supercoppa all’Inter sui rivali di sempre, la Juve dopo 11 anni non vince neppure un trofeo. L’ultimo atto è la terza coppa europea in cui è la Roma a portare a casa la coppa. Primo trofeo per i giallorossi e il ritorno a vincere in una competizione europea per le italiane, non succedeva con l’Inter di Josè Mourinho. Ancora il tecnico portoghese, abbastanza commosso, riporta un trofeo in Italia e questa la dice lunga sul fatto che era bollito. Quindi, sul podio più alto le milanesi, meglio il Milan che con un finale di stagione strepitoso cuce sul petto lo scudetto strappandolo ai cugini di Milano. I nerazzurri fanno felice Marotta che si prende la rivincita con Andrea Agnelli che l’ha allontanato dalla Continassa, spodestando dal primo posto la Juve in campionato lo scorso anno e vincendo ben due finali di coppa in questo. La Roma fa il resto e si prende le soddisfazioni più grandi battendo il Feyenoord in Albania e per la gente giallorossa è l’apoteosi. L’unica vera perdente è proprio la Juventus. In attesa di Allegri alla riscossa, il campionato subito in salita, con i bianconeri che non hanno espresso un buon calcio, anzi spesso in difficoltà si sono arresi più volte alle rivali di testa, ma anche a qualcuna meno quotata. Se è tempo di calcio mercato, con delle scelte drastiche per ripartire, tutto è ancora da costruire, mentre per la prima volta non vince il campionato la squadra con il migliore attacco e la difesa meno perforata. Il Milan fa eccezione. Pioli gongola e si prende una grande soddisfazione, durante l’anno non ha fatto tante parole ma molti fatti. E Calhanoğlu? Ha commesso l’errore di Donnarumma. Entrambi del Milan, il portiere ha preferito Parigi vincendo l’ennesimo scontato campionato, ma non quello di restare nella storia con i rossoneri; il turco scegliendo di andare all’Inter che proprio quest’anno cede lo scettro a Maldini e company. Due scelte sbagliate. Per il resto è da applaudire la salvezza della Salernitana che ha fatto male per gran parte del torneo, salvo poi recuperare, con il Cagliari che all’ultima partita non ha approfittato del tonfo dei campani tra le mura amiche con l’Udinese. Venezia e Genoa vanno in B e per i grifoni è un dramma, perché erano tanti anni che non scendevano in cadetteria e per giunta con i cugini della Sampdoria che restano in serie A. Davide Nicola fa il suo secondo miracolo, dopo Catanzaro questa volta a Salerno, eppure sarà difficile la conferma e si sta scegliendo un profilo diverso per il prossimo anno. La classifica, tenendo conto che alla fine vince sempre chi merita di più in tutti i sensi e che vantaggi e svantaggi si equivalgono, il Milan termina a 86 punti, una media bassa, segnando 69 reti ed incassandone 31 come il Napoli, solo che gli azzurri sono andati in porta ben 74 volte. L’Inter che ha segnato di più con 84 reti, incassando una rete in più del Milan e Napoli finisce seconda. Della Juve abbiamo detto, ha fatto solo il minimo sindacale risultando quarta per accedere alla prossima Champions, segnando poco ed incassando troppe reti. La Lazio di Sarri si qualifica al 5^ posto e con la Roma entra in Europa League, mentre la Fiorentina battendo gli acerrimi nemici bianconeri al Franchi, nell’ultimo match, ritornano in una competizione europea, quelle che ha appena vinto la Roma. Il tonfo dell’Atalanta che è fuori dalle coppe fa parlare tanto, resterà il suo allenatore? Verona, Torino, Sassuolo senza tanta gloria, mentre l’Udinese si salva onorevolmente dopo una stagione di alti e bassi, così come il Bologna. Empoli, Spezia e Sampdoria restano nella massima serie, con i blucerchiati spesso a rischiare. Annata fallimentare non solo per la Juventus, ma anche per il Cagliari. Del Venezia fanalino di coda solo alcune soddisfazioni e nulla più.  Tra lo scorso anno e quello attuale c’è l’ingresso in una delle coppe della Fiorentina e l’esclusione dell’Atalanta. Cosa succederà per la prossima competizione è ancora tutto da scrivere. Riuscirà la Vecchia Signora a far brillare la campagna acquisti come non è riuscita in questi ultimi anni privandosi di talenti poi sbocciati in altre squadre, non riuscendo a privarsi di alcuni giocatori ormai obsoleti in questo club? Si preannuncia, comunque, un mercato intenso per tutte le prossime formazioni di serie A, è l’organico a fare la differenza, il valzer delle panchine dovrebbe essere meno frenetico di quello dello scorso anno. Inzaghi confermato sino al 2024 dall’Inter, Pioli “is on fire” il vincente non si tocca, Massimiliano Allegri ha ancora tre anni da fare a Torino, ma sono tante le conferme sulla panca, meno per i giocatori che a parametro zero in cerca di sistemazione, come Dybala e Bernardeschi. Doveva essere l’anno del Napoli e questa volta non c’è neppure l’alibi di aver perduto lo scudetto in albergo, sono state sbagliate partite che alla fine pesano. Addio ad Insigne che se ne va in Canada, per il resto è tutto da annotare nei prossimi mesi prima che si possa ricominciare.

Ermanno Arcuri