SARA’ JUVENTATALANTA LA FINALE DI COPPA IL 19 MAGGIO

E’ sempre più interessante la Coppa Italia, che in questi anni passati ha visto primeggiare la Juventus, ma che sta diventando un titolo ambito per tutti e prestigioso. Le semifinali hanno messo a confronto l’Inter e la Juventus, del primo round abbiamo scritto, mentre sulla partita che si è disputata all’Allianz Stadium di Torino, i nerazzurri dovevano recuperare le due reti segnate dai bianconeri a Milano. La sfida è sempre tesa tra le due squadre e società, ancora di più lo è diventata con Marotta e Conte che da bianconeri sono diventati nerazzurri. Si è detto che i professionisti non devono guardare all’attaccamento alla maglia, ma a sentire il buon Stefano Cecchi, giornalista della Nazione che parla di un calcio nostalgico e appassionato, chi ha vestito una maglia per così tanto tempo e festeggiato tanti trofei diventa innaturale cambiare casacca. Succede che l’Inter deve recuperare e fare la partita perfetta come ha annunciato mister Antonio Conte per passare il turno. La Juve in attesa resta pronta a colpire in contropiede. Una scelta e delle mosse tattiche dovute al risultato dell’andata. Una difesa arcigna juventina in cui ha svettato Demiral, partita stupenda la sua e lo stesso de Light, hanno imbrigliato l’attacco avversario con Lukaku e Martinez, che non hanno mai impensierito Buffon che si è limitato a parate normalissime. Si è detto tanto degli errori commessi a Milano dell’Inter che hanno contribuito alla vittoria della Vecchia Signora, così come di un Ronaldo che ha vinto la partita, a sentire tanti opinionisti c’è da farsi tante risate. Resta il fatto che Cr7 è un giocatore della Juventus e un fuoriclasse assoluto, dovrebbe giocare a favore dell’avversario? Dopo questo 0-0, passa in finale Pirlo e i suoi ragazzi, elogi al mister che si sta cimentando in panchina per la prima volta su una panca che scotta molto, ora che ha registrato bene la formazione, con una difesa tornata ad essere la meno perforata del campionato le cose si sono messe molto bene. Le nitide occasioni a Torino le ha avuto la Juve con Ronaldo, la prima volta da facile posizione spara alto e altre due in cui Handanovich ha salvato il risultato con parate straordinarie e solo per questo Conte non esce sconfitto dall’Allianz. Anche i cambi effettuati da Pirlo sono risultati strategici, anche l’ingresso in campo di Chiellini al posto di Cuadrado non va inteso come difensivismo, perché a pochi minuti dalla fine cosa avrebbe dovuto fare una squadra che si sente già in finale? Ovviamente questa partita è più che mai sentita da sempre e dopo la schiacciante vittoria in campionato dei nerazzurri a Milano, si pensava che il gap era stato annullato fra le due formazioni. Così non è se ad andare in finale è la Juventus e l’Inter resta al palo così come è successo in Champions. Ma c’è di più, perché l’Internazionale da tutti riconosciuta come la migliore rosa del campionato non riesce a mettere dentro rincalzi efficienti ed efficaci. Cosa ha di colpa la Juve se è riuscita ad imbrigliare Hakimi annullando anche l’attacco interista? Il tecnico nerazzurro vanta che nel gioco complessivo delle due partite avrebbe meritato il passaggio del turno, sono tutte opinioni legittime, ma quante volte succede che si colpiscono pali e la palla non va mai in rete e l’altra squadra con un tiro fa il goal e vince l partita? Il calcio è bello proprio per questo non c’è nulla di scontato. E veniamo all’episodio che ha fatto traboccare l’acqua dal vaso. Sull’episodio di Lautaro che cade in area e l’arbitro, perfetto per tutta la partita, ha detto di andare avanti perché non era successo nulla. Bernardeschi si ferma ed è Lautaro che colpisce il piede dello juventino in area, le immagini alla moviola dimostrano che l’arbitro ha ragione. Intanto Conte nella sua area tecnica a bordo campo è imbestialito e lo stesso Bonucci ha detto verso l’ex juventino di avere rispetto dell’arbitro. Insomma una bagarre che è proseguita all’intervallo con un dito medio di Conte all’indirizzo della tribuna visto che non ci sono spettatori. A fine gare sbotta il presidente Andrea Agnelli che redarguisce con una parolaccia l’allenatore dell’Inter, che all’intervista dichiara solo che c’è bisogno di rispetto. La ruggine fra i due è datata anni fa, con Conte che ha lasciato la squadra ad inizio preparazione per andare ad allenare la nazionale, dopo aver vinto tre scudetti consecutivi e formato ed affermato da mister sulla panchina bianconera. In tanti si ricorderanno le 10 mila lire del ristorante, facendo intendere che la dirigenza non comprava giocatori di un certo calibro. Agnelli di Conte non ne vuol sapere e la bagarre era nell’aria, ecco spiegato come il giornalista Cecchi ha ragione da vendere, chi ha indossato per tanti anni una maglia, con quella ha vinto, ha fatto il capitano e poi l’ha anche allenata non può tradire. E’ un aspetto calcistico passionale che fa grande questo sport così seguito. Ora più che mai l’Inter giocherà meno partite e si può concentrare sul campionato, è fuori da tutte le altre competizioni e sistemando la situazione economica che sembra abbastanza tragica, Conte e Marotta per non fallire hanno solo questo obiettivo. Da considerare che Conte guadagna 15 milioni all’anno ed ha un contratto di tre, uno e mezzo è trascorso, mentre Pirlo ne percepisce solo un milione e ottocento mila euro, questi numeri dicono molto, se il tecnico juventino alla suo primo anno da allenatore ha già vinto la Supercoppa, è andato in finale di Coppa Italia, ha superato la prima fase di Champions al primo posto nel girone ed è ancora in corsa per lo scudetto dopo le prime giornate altalenanti, avrà anche un motivo sottolineare che ci vogliono quasi sette Pirlo per fare un Conte a soldi, mentre in risultato è tutto il contrario. Le polemiche non si placheranno e si alimenteranno, anche questo fa parte del calcio giocato e se a causare disagio sono figli della stessa mamma c’è ingratitudine bella e buona. Dopo questo casino i tifosi interisti possono dire di avere un allenatore attaccato ai colori nerazzurri, bontà loro. L’abbraccio di Pirlo e Ronaldo a fine partita è la sintesi di questi 180 minuti. Intanto a Bergamo si gioca e consuma la seconda semifinale. Primo quarto d’ora e il Napoli è già sotto di due reti. Segnano Zapata e Pessina e per Gattuso è buio pesto. Una prima frazione di gioco in cui gli azzurri sono stati a guardare e la Dea ha fatto il suo gioco con Giampiero Gasperini che sorride già alla finale. Poi i secondi 45 minuti la musica cambia. Il Napoli comincia a giocare e mette in crisi la formazione di casa. Segna Hirving Lozano caparbiamente e guida i compagni alla rimonta. Il nigeriano Hosimen sbaglia sotto porta la rete del pari ed è ancora Lozano a scompigliare le cose in area atalantina. Mentre si profilava il pari, l’Atalanta colpisce di contropiede ancora con Pessina e si porta a casa la finale festeggiando a fine partita. Insigne non ha inciso, il capitano dopo il rigore sbagliato con la Juve ha difficoltà e sabato in campionato ci sarà di scena allo stadio Diego Armando Maradona i bianconeri. La nota della partita di Bergamo segnala il presidente Aurelio De Laurentiis che lascia la tribuna dopo il primo tempo e lancia ulteriore messaggio al suo allenatore e alla squadra. Ormai siamo ai titoli di coda e sembra che certe persone non cambiano mai. Ci riferiamo allo stesso presidente che si lascia sempre in malo modo con i suoi tecnici e così anche Antonio Conte che se ne va o è mandato via dalle società in cui opera sempre con problematiche e sembra un paradosso come proprio lui sia rimasto solo a difendere i colori nerazzurri con il presidente cinese in difficoltà economica. Un ex bianconero che ha diverbio con Agnelli e i tifosi che fanno una petizione per togliere la stella allo stadio di Conte. Il progetto si è interrotto da agosto, come ha detto Conte e con Marotta sperano in un proprietario più solido della società.

Ermanno Arcuri