PRESENTAZIONE LIBRO “DIALOGHI DI UN GIORNALISTA AI TEMPI DEL COVID-19” A MORANO CALABRO

Continua il tour nei comuni della Calabria per presentare il libro “Dialoghi di un giornalista ai tempi del Covid-19”. Un volume corposo che sta avendo molto successo tra i lettori che partecipano a questi appuntamenti culturali che riaprono le porte alla speranza di ritornare alla normalità. Uno strumento, il libro, che ha per tema un argomento che ha interessato e che continua ad essere al centro dell’attenzione su tutte le prime pagine dei giornali e che si arricchisce sempre più di elementi, notizie nuove che aggiornano lo sviluppo della ricerca, ma anche dei contagi e purtroppo dei decessi. Nel chiostro splendido di San Bernardino a Morano Calabro, patrocinato dell’amministrazione comunale, lo scorso 5 settembre è stato presentato il libro che parla del lockdown, che raccoglie informazioni ed interviste nei tre mesi trascorsi da tutti gli italiani nelle proprie case. Il docente di Filosofia, Rosalbino Turco, che ha curato la prefazione del libro, definisce l’autore e così l’opera “storia del presente”, un racconto a più voci dell’esperienza, delle emozioni, dell’ansia, della paura e della speranza nel combattere un mostro invisibile che ha colpito duramente l’umanità e che stenta a riprendere il normale corso. Tutto è cambiato dalla scoperta del Covid-19, lo è tangibilmente anche in questi momenti di presentazione in cui ci si riunisce senza abbracci, rispettando la distanza sociale e l’uso delle mascherine di protezione. Un modo totalmente nuovo di concepire incontri di promozione e discussione. Nonostante queste restrizioni si cerca di ritrovare il bandolo della matassa, vincere le paure e le fobie, non farsi ingabbiare dalla psicosi che colpisce i più deboli anche emotivamente. L’esperienza moranese tra le più belle, perché si è parlato di turismo, come cambia e come si evolve in tempi in cui la gente ha preferito trascorrere la stagione estiva in visita ai siti italiani e riscoprire l’arte, il paesaggio e la cultura della Magna Grecia e non solo mare e monti. In questa direzione vanno gli interventi delle guide turistiche di Mariella Rose e Franca Piluso, che nel corso del lockdown non hanno fatto mancare i loro racconti virtuali delle zone più interessanti della nostra regione, proponendo una visione di conforto a tanti che tappati in casa desideravano evadere e tornare a muoversi liberamente. Un contributo di notevole interesse, che il giornalista e moderatore, Rino Giovinco, ha saputo sapientemente e professionalmente cadenzare invitando l’uditorio a partecipare attivamente nel raccontare ciò che personalmente è stato vissuto e continua ad essere un problema ancora irrisolto. Infatti, hanno contribuito a rendere la serata gradevole intellettualmente non solo il libro di ben 611 pagine, ma la voce di chi ha voluto dire il proprio parere, come l’imprenditrice Teresa Maradei, l’esperto in enogastronomia Mario Reda, che ha puntualizzato come il comparto produttivo alimentare è stato quello che ha retto meglio una situazione che ha messo in ginocchio l’economia mondiale. Non è mancato neppure il contributo dello studioso Pasquale Pandolfi, che da tempo si prodiga ad organizzare momenti culturali e di promozione del territorio attraverso eventi importanti. A livello istituzionale di pregevole fattura gli interventi dell’assessore Mario Donadio del Comune di Morano Calabro, borgo tra i più suggestivi della penisola, che ha voluto ribadire l’importanza di parlare per esorcizzare un vissuto che ci preoccupa tanto. Ma anche Francesco Lo Giudice, sindaco di Bisignano, ha portato un notevole contributo alla discussione, proponendo un post-covid di ripresa che deve partire dal sud, elencando alcuni esempi di primaria importanza sia in Calabria che in Basilicata. Per la classe medico-scientifica, Carmine Paternostro, specialista gastroenterologo, ha moderatamente sensibilizzato a credere che il virus non sparirà così velocemente come crediamo, ma che infetterà ma ci saranno meno decessi. Un barlume di speranza anche per chi vede tutto nero anche in questo periodo di ripresa con l’Italia che cerca di rialzarsi. Il ricercatore prof. Giuseppe Abbruzzo, che ha curato la postfazione del libro, ha dato spunto ad una serie di interventi prestigiosi nel contenuto, elaborando e sviscerando dei concetti che mettono al centro l’uomo con le sue fragilità. L’approfittatore che anche in situazioni così complicate e difficili non si risparmia. Questo libro così concepito sta portando buoni risultati alla casa editrice “Apollo Edizioni” che, come ha asserito la titolare Antonietta Meringola, stanno nascendo nuovi progetti sia nel mondo scolastico che nel planetario donna. Inoltre, Rosalbino Turco, ha evidenziato le problematiche legate alla scuola che a giorni riapre non senza timori ed incertezze, ma che la didattica a distanza non potrà mai superare l’emotività che si vive in classe e proprio per questo i tanti mesi lontano dai propri studenti ha lasciato un vuoto formativo da colmare. Una magia ambientale che ha pervaso tutti, che ha lasciato entusiasta chi ha partecipato, chi ha voluto personalizzare attraverso questo triste momento, anzi tragico su tanti versi, la propria condizione in termini di affetti e di lavoro. Un esempio di come si può fare promozione del territorio anche proponendo un tema che sembra l’antitesi della vita e che poi si scopre collante, perché riguarda tutti indistintamente. L’accoglienza a Morano è stata di grande amicizia e cordialità, di forte intesa, per progettare altri significativi momenti di crescita, sviluppando una proficua collaborazioni d’intenti, perché il territorio calabrese è così fantastico che merita il giusto riconoscimento. L’autore del libro, chi firma questo pezzo, dal canto suo ha voluto approfittare dell’iniziativa per sancire l’unione fraterna che si salda maggiormente tra chi collabora sinceramente a rendere migliore ciò che abbiamo di più caro che è la nostra terra, le nostre radici, perché si capisca la fortuna di essere nati in Calabria e non altrove, pensando in positivo e demolendo le solite giustificate o ingiustificate previsioni di negatività, di ultimi in tutto, di maglia nera, perché più ci si convince che così non è, più ci si potrà proiettare verso mete impensabili.

Ermanno Arcuri