POLIAMBULATORIO: A DISTANZA DI DUE ANNI DALL’INCENDIO RESTA CHIUSA UNA INTERA ALA DELLA STRUTTURA E LA SITUAZIONE SI AGGRAVA CON LA CADUTA DI CALCINACCI

BISIGNANO

A distanza di due anni dall’incendio che ha interessato la struttura del poliambulatorio, tutto resta bloccato ed anzi, le cose sono addirittura peggiorate. Per quel che si sa, dopo i sopraluoghi, le perizie, il puntellamento di una parte compromessa dalle fiamme, tutto è caduto nel dimenticatoio. Eppure, lo stato di degrado è sotto gli occhi di tutti e ci si interroga se trattasi solo di superficialità burocratica. Di fronte c’è il comune e più avanti le scuole, la palestra ed altre importanti strutture. Siamo sulla collina castello, luogo di passeggio e di incontro. Oggi si grida addirittura alla vergogna.   L’incendio era stato appiccato a due auto del comune che erano custodite all’interno del garage e, nella stessa nottata, su due ambulanze parcheggiate proprio di fianco allo stabile. Quella notte di follia ha mandato in cenere l’intero parco macchine dei servizi sociali del Comune e due ambulanze in dotazione all’associazione di volontariato “Croce Rosa”.   Ma, la conseguenza delle fiamme ha costretto i tecnici, dopo il sopraluogo anche dei Vigili del Fuoco, a chiudere una intera ala del poliambulatorio, con gravi disagi per medici, operatori e, conseguentemente per la vasta utenza.   Il disagio doveva durare poco, i sopraluoghi effettuati facevano ben sperare. Ora, a distanza di due anni la situazione è addirittura aggravata dalla caduta di calcinacci dal lato “buono” e la conseguente interdizione perfino al passaggio.  Dal giugno 2016, si sono sprecate tantissime parole e si è proceduto solo al puntellamento del garage interessato dalle fiamme. I lavori sembrava fossero ritardati anche dalla proprietà contesa fra il Comune e l’asp, cosa che pare essere stata superata ma, l’ente sanitario ancora non interviene nonostante, si dice, i soldi ci sono o, almeno, erano disponibili. Non si capisce ora quali siano gli ostacoli che si frappongono con l’inizio dei lavori.  
                                                                                         Rino Giovinco
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