PADRE ANTONIO MARTELLA E IL LEGAME CON BISIGNANO INSCINDIBILE

Una figura carismatica è sicuramente padre Antonio Martella, francescano sin da piccolo, che ha frequentato Assisi, formandosi in quella scuola e svolgendo il suo apostolato in Calabria con diversi ruoli. E’ stato guardiano dei conventi calabresi come quello di sant’Umile ed anche Ministro Provinciale dell’Ordine OFM. A Bisignano ha trascorso diversi anni ed ancora oggi si sente legato al convento e ai bisignanesi. Della comunità conosce pregi e difetti, al santuario ha sempre accolto tutti con il motto di “pace e bene”. I più importanti e significativi momenti di vita sociale ed ecclesiale di Bisignano, l’ultra ottantenne padre Antonio, li ha vissuti tutti in pienezza e proprio per questo si ricordano i suoi sermoni, così come i festeggiamenti per i 50 anni di sacerdozio. Non ostenta la sua personalità colta, ma gli si riconosce il sapere, specie la conoscenza su sant’Umile. Se non dimentica il suo paese d’origine, Terranova da Sibari, Bisignano gli è rimasto nel cuore e non manca mai alle manifestazioni più significative. Questo suo amore per la città e per il convento gli viene ricambiato dai bisignanesi che lo frequentano anche oggi che si trova a Commenda di Rende. Il suo infaticabile apostolato l’ha portato anche nella capitale dell’Arberia, come viene riconosciuta San Demetrio Corone. Caldo o freddo è sempre tempo di vivere il territorio e proprio a San Demetrio ha apprezzato molto la chiesa di sant’Adriano, un gioiello bizantino edificata da San Nilo che aveva come suo seguace di primo piano il colto beato Proclo da Bisignano, altra figura carismatica che ha condiviso con lo storico Rosario D’Alessandro che per primo ha scritto di questo frate che ha operato in terra di valle Crati. Sorretto da un infaticabile desiderio di essere strumento di messaggio di fede, padre Antonio, non si è mai tirato indietro ad incontri, aprire le porte per accogliere è stato sempre motivo di empatia con tante persone. Il convento di Bisignano è e resterà nel suo cuore, così come per gli abitudinari che trovavano questa figura di frate seduto sulla panchina antistante l’entrata del convento accogliendo e scambiando notizie sulla vita cittadina. L’obbedienza l’ha portato un po’ lontano da Bisignano, ma ogni occasione è buona e degna per fare ritorno, infatti, alcuni gli riconoscono le alte capacità che soltanto lui sa avere un buon rapporto con persone difficili ed a volte complicata. Padre Antonio Martella, conosce tutti e da tutti è conosciuto nella cittadina cratense, portare sempre in alto il nome di sant’Umile è la sua mission, infatti, da svariati anni pubblica “La Squilla”, un periodico con articoli in cui al centro del dialogo è la presenza dei francescani in terra di Calabria. Nel numero di aprile de La Squilla, ci sono alcuni contributi interessanti, come i venti anni della canonizzazione di sant’Umile, l’anniversario della nascita del santo, sant’Umile pellegrino a Cosenza e poi anche il contributo del sindaco di Bisignano, Francesco Fucile, che ha scritto di Rosario D’Alessandro l’intellettuale devoto a sant’Umile, oppure il pezzo a firma del presidente della BCC Mediocrati, Nicola Paldino, che ricorda “Il mio amico Umile Formosa”, il direttore della filiale di Bisignano e poi direttore generale della banca, che è stato sempre vicino alle attività del convento, un innamorato del frate divenuto santo. Padre Antonio, questi legami stretti li mantiene ancora oggi e la strada privilegiata è sempre quella che conduce al convento sulla Riforma. Avrà anche i suoi difetti, come ogni umano, ma sarebbe opportuno che la popolazione dica grazie a chi, ancora oggi con sacrificio, si sente vicino ad una città alla quale è legato profondamente.

Ermanno Arcuri