Morano calabro: Il comune istituisce venti borse lavoro

Con delibera n. 24 di giovedì 3 maggio scorso, l’Amministrazione comunale ha istituito venti borse lavoro in favore di altrettante persone che versano in condizioni socioeconomiche disagiate. L’operazione, resa possibile dalle economie risultanti dal precedente step del progetto “Nautilus” finanziato dal Consorzio dei Servizi Sociali del Pollino, ha la finalità di incoraggiare e sostenere l’inserimento nel mercato del lavoro e l’integrazione nel tessuto sociale di soggetti svantaggiati. Tra gli obiettivi dichiarati, il desiderio di trasferire conoscenze e competenze professionali attraverso dinamiche relazionali che si instaurano in un ambiente lavorativo sano, facilitando il conseguimento di quell’autonomia indispensabile per una efficace e fruttuosa ricerca delle opportunità. Per partecipare occorre avere un’età compresa tra 18 e 65 anni, essere cittadini italiani, avere residenza anagrafica nel comune di Morano e trovarsi in condizione di “non occupazione” e/o “disoccupazione”, con regolare iscrizione al Centro per l’Impiego. E’ inoltre necessario non aver riportato interdizione dai pubblici uffici e vantare un ISEE non superiore a settemila euro. Nell’avviso pubblicato nella sezione “Albo pretorio” del sito istituzionale dell’Ente è disponibile la modulistica completa (reperibile anche presso l’Ufficio Protocollo), l’elenco delle categorie che possono partecipare e ogni ulteriore informazione. Le domande dovranno pervenire al Comune inderogabilmente entro le ore 12.00 del 18 maggio 2018. I beneficiari, selezionati secondo i criteri riportati nell’Avviso, saranno inseriti nell’ambito formativo/lavorativo per l’espletamento di attività concernenti l’assistenza domiciliare ed extradomiciliare per studenti di ogni ordine e grado; la durata del programma è fissata in settantadue ore non rinnovabili.  «Proseguiamo anche così, con iniziative di carattere sociale mirate a lenire il disagio e in particolare la piaga della disoccupazione il nostro impegno a servizio della comunità», affermano i componenti l’esecutivo De Bartolo. «Sappiamo che le borse lavoro non risolvono definitivamente i problemi occupazionali, ma siamo anche consci che in particolari situazioni un piccolo ristoro economico può risultare decisivo. E può rappresentare soprattutto dal punto di vista psicologico uno stimolo a inseguire processi di autostima e di convincimento delle proprie qualità. Le precedenti positive esperienze nel settore, la soddisfazione dell’utenza e dello stesso lavoratore, ci convincono della bontà dell’iniziativa, fortemente voluta e realizzata dall’amministrazione tutta e ci spronano a continuare nel solco tracciato».