MAURIZIO SARRI ALLA JUVENTUS TERMINA LA TELENOVELA

La società degli Agnelli fa sempre notizia. Ascoltando radio, seguendo tv e verificando sui social, ogni giorno c’è una percentuale altissima di discussione che verte proprio sulla Juventus. Ovviamente fa scalpore il nuovo tecnico scelto da Paratici e Nedved, per il presidente Andrea Agnelli avrebbe continuato con Massimilano Allegri, che in cinque anni ha portato cinque scudetti, quattro coppe Italia, due supercoppe e due finali di champions. Un carnet difficile da riconfermare, soprattutto se si pensa che la Juventus vince lo scudetto da otto anni consecutivi. La scelta di Maurizio Sarri non nasce come qualcuno pensa in modo cervellotico. Secondo alcuni tifosi della vecchia signora, i dirigenti juventini non si sono fatti influenzare di chi vuole il bel gioco, quello che esprimeva la formazione di Allegri lasciava molto a desiderare, ma quel che conta sono le vittorie e le conquiste sono arrivate. E’ mancato l’obiettivo champions e questo ha pregiudicato la riconferma di Max. Sarri è stato scelto perché è l’unico ad aver insidiato seriamente per ben due anni la conquista del campionato. Il gioco spumeggiante che Maurizio Sarri ha saputo far esprimere dal suo Napoli, il suo primo anno in premier con il Chelsea, riuscendo a raggiungere il terzo posto e la vittoria in Europa League, hanno plasmato e creato un mister adatto per la Juventus. Non sarà così per i tifosi bianconeri, si aspettavano Pep Guardiola e non certamente chi è stato capopolo proprio contro i padroni, quel palazzo dove ora si è accasato con un sostanzioso ingaggio. A Napoli dopo l’ufficialità di Sarri sulla panchina della Juventus, uno striscione in centro,l’annullamento di una targa in piazza, dimostra che i napoletani ritengono il tecnico nato a Napoli, ma vissuto in Toscana, un traditore. Per il momento è così, ma sicuramente sarà il prossimo un campionato molto elettrizzante, tra gli allenatori sono ritornati Conte ex Juventino e del Chelsea che allenerà l’Inter ed anche in questo caso gli Juventini vorrebbero togliere dall’Allianz Stadium la stella dedicata proprio a chi è stato capitano ed allenatore vincente, Antonio Conte. Ma c’è anche Carletto Angelotti al Napoli, che vuole plasmare la sua squadra per ridurre il distacco dalla Juventus e lottare per lo scudetto, poi c’è la Roma con Paul Fonseca che non troverà Francesco Totti tra i dirigenti, perché con una conferenza stampa ha lasciato l’incarico e ha sottolineato che con la proprietà Pallotta non vuole più averci a che fare e ritornerà in giallorosso se cambierà la proprietà. Ma non è finita qui, perché seguire il prossimo campionato sarà bello per vedere cosa farà il Milan, che ha cambiato allenatore con Maldini e Boban che si occuperanno dell’area tecnica. Altri elementi validi ce ne sono, ma se ne sommeranno altri non appena si concluderà il mercato dei calciatori. Come giocherà l’Inter e la Juventus? Come si risolverà la situazione Icardi che Conte non vuole tra i convocati? La Juventus farà degli acquisiti di top player? Maurizio Sarri come si presenterà in campo con la tuta o la cravatta e continuerà a fumare molto?  I motivi sono già tanti, continuerà a vincere la Juventus o dovrà abdicare? Tra tutto questo interesse c’è da plaudire a Di Biagio e i suoi ragazzi che con l’Under 21 ha battuto la Spagna. Dopo trenta minuti con la Spagna in vantaggio a dominare, segna Federico Chiesa che dovrà scegliere di restare alla Fiorentina oppure andare alla Juventus, raddoppia lo stesso Chiesa e nel finale su rigore segna Pellegrino. Gli azzurrini festeggiano e pensano alla Polonia per andare in semifinale. Questo europeo si deve vincere anche perché si gioca in casa e nell’attesa di altre prestazioni ci si sollazza anche con le azzurre che in Francia stanno facendo bene al campionato mondiale. Ritornando a Sarri, il nuovo tecnico sarà presentato a breve a Torino e l’allenatore del dito indice alla Juventus come sarà accolto? Non ci sono più bandiere e non bisogna meravigliarsi più di nulla, il dio denaro decide tutto e le vittorie placano ogni istinto, le sconfitte le animano, a questo devono pensare principalmente Conte e Sarri.

                        Ermanno Arcuri