LE ULTIME DI OGGI CI PORTANO A DELLE RIFLESSIONI

Bisignano ricorda la giornata mondiale contro la violenza sulle donne con le Pari Opportunità che hanno pubblicato sul sito comunale la poesia “Ti meriti un amore” di Frida Kahlo. Un pensiero molto bello dopo la panchina rossa dello scorso anno, avvenimento che cade questa volta in piena pandemia e che per mantenere la sicurezza la ricorrenza è più sobria.

Ti meriti un amore che ti voglia spettinata, con tutto le ragioni che ti fanno alzare in fretta, con tutto e i demoni che non ti lasciano dormire. Ti meriti un amore che ti faccia sentire sicura, in grado di mangiarsi il mondo quando cammina accanto a te, che senta che i tuoi abbracci sono perfetti per la sua pelle. Ti meriti un amore che voglia ballare con te, che trovi il paradiso ogni volta che guarda nei tuoi occhi e non si stanchi mai di leggere le tue espressioni. Ti meriti un amore che ti ascolti quando canti, che ti appoggi quando fai il ridicolo, che rispetti il tuo essere libera, che ti accompagni nel tuo volo, che non abbia paura di cadere. Ti meriti un amore che ti spazzi via le bugie, che ti porti l’illusione, il caffè e la poesia. E’ una poesia che racconta tutto, l’amore per le donne e mai possesso con violenza. Ma in questo periodo di Covid-19, le scuole rimarranno chiuse fino a data da destinarsi, come da Ordinanza Sindacale n.497 del 07/11/2020. La precisazione è dovuta dopo la bocciatura del Tar nei confronti dell’ordinanza regionale, i Comuni sono chiamati a decidere in modo autonomo. La decisione del Tar non sospende l’ordinanza in essere, quindi, si ribadisce che le scuole di Bisignano rimarranno chiuse fino ad ulteriore comunicazioni. “Valuteremo con attenzione – afferma il primo cittadino Francesco Lo Giudice – la possibilità di riprendere le lezioni in presenza insieme ai responsabili della Medicina Preventiva dell’ASP, al Dirigente Scolastico, ai medici di base e ai pediatri. Questa decisione è dovuta all’aggiornamento Coronavirus, con l’Asp che ha comunicato un nuovo soggetto positivo. Sono pervenute, inoltre, 10 revoche di quarantena di soggetti positivi. La tabella ci racconta: il numero dei soggetti guariti sono 19, mentre quelli attualmente positivi scendono a 115. Sono ancora 155 gli isolamenti attivi su 227, dati che con animo speranzoso non devono fare abbassare la guardia. Nell’attesa che nei prossimi giorni possa essere confermata questa inversione di tendenza, ognuno di noi è tenuto alla massima attenzione e al rispetto scrupoloso delle regole Covid perché i numeri del contagio sul nostro territorio rimangono importanti e solo comportamenti responsabili possono limitare la circolazione del virus. Quanto è importante la comunicazione ce ne stiamo accorgendo più che mai in questo lungo periodo di emergenza. Parlare l’italiano al di là dei dialetti locali è sicuramente motivo di comprendere tutto ciò che succede in Italia, che deve inorgoglire per appartenere ad un Paese, al Bel Paese, che vive giorni tristi, come tutto il mondo, ma particolarmente lo Stivale che registra il numero maggiore di decessi al mondo in un solo giorno (853), il lunedì nero anche per la Calabria con 24 morti. Perché ho parlato che con la lingua ci si può comprendere e spiegare, ci risulta strano e abominevole il solo pensare alle feste natalizie come un tempo o il capodanno sugli sci in montagna. E’ incredibile solo pensare a situazioni che hanno il solo sapore economico e che per questo si passa sui cadaveri senza tener conto di quante persone hanno nome e cognome in tutta Italia che passano a miglior vita a causa del virus. Non c’è ritegno alcuno pur di pensare alla cassa, il senso della vita sono i soldi. No, non lo sono e non devono esserlo. Dobbiamo stare a casa evitare qualsiasi assembramento che ci costerebbe la terza ondata. Uno tsunami che spazzerebbe via non solo la storia vivente della nostra identità, ma anche chi non avrà più modo di poter carpire da queste biblioteche umane un patrimonio di esperienze che non è facile tramandare senza i soggetti. Per una volta non sarebbe difficile non far pendere la bilancia politica per opportunismo, negare quello che si diceva prima cioè chiudere tutto ed ora riaprire tutto, accusando il Governo di voler imprigionare gli italiani in casa privandoli della propria libertà. La narrazione è ben diversa e la storia racconterà i giorni difficili di questi tempi e ne evidenzierà la verità. Ora siamo nel bel mezzo della bufera e dobbiamo tutelarci l’un l’altro, lo dimostra l’apertura estiva che attraverso discoteche e mescolamento tra regioni ha portato alla seconda ondata di morte. Perché non si ha più paura di tutte quelle bare viste a Bergamo nella prima fase? Eppure i morti stanno diventando di numero anche superiore, abbiamo di gran lunga superato i 50 mila decessi totali, non vorrei che la gente e non solo i negazionisti si abituassero che la morte è inevitabile. In queste riflessioni che man mano provengono dalla raccolta di notizie da cronista scaturisce la volontà di tracciare un nuovo solco in questi mesi dall’autunno a primavera che si spera i vaccini calmeranno le paure, lo stress, l’ansia e daranno più certezze, ma che resterà un tempo da non dimenticare per preparaci bene ad ogni possibile scenario planetario che come abbiamo visto tutto può accadere non solo la guerra con le bombe. Pensare a tutti quei cari che per il virus non ce la fanno è segno di civiltà, inchinarsi a loro che sono stati più sfortunati è un dovere, versare delle lacrime è un segno d’amore, ogni vittima ha una sua storia che non può essere cancellata con la scomparsa su questa terra, pensare di riaprire gli impianti in montagna come se nulla fosse è atroce come diventare aguzzini in un lager nazista.

Ermanno Arcuri    

25/11/2020