LA VIA POPILIA “CAPRASIA”

Al teatrino di Tarsia un convegno interessante dove la storia ha fatto da traino a tutti gli interventi. Il titolo dato alla discussione è “Caprasia” antica statio romana lungo la via Popilia. Ad organizzare l’iniziativa Ferdinando Morelli, che da anni si occupa dello studio e della riscoperta della via più famosa creata dai romani che collegava l’Impero con il sud della penisola. A fare i padroni di casa gli amministratori con il sindaco Roberto Ameruso che ha accolto tutti i partecipanti definendo il convegno tra i più meritevoli. La conferenza è stata animata da alcuni figuranti, rievocatori storici dell’associazione I Bretii - Legione X Fretensis. Tra i relatori Mario Reda, agronomo, che ha parlato del cibo povero del tempo come quelli del fico, ma anche di quelli attuali che ripercorrono la stessa cucina, infatti, a fine convegno la degustazione di fagioli, peperoni, asparagi, sono serviti non solo a ristorare, ma a prendere coscienza della qualità nutritiva di questi prodotti che appartenevano della cucina di secoli fa. E’ intervenuto anche il consigliere regionale Franco Sergio, che ha plaudito all’iniziativa affermando che la Regione per la cultura ha una strada privilegiata per assecondare le migliori idee di valorizzazione delle tradizioni e promozione del territorio. Angelo Paldino ha parlato dell’abbazia di Santa Maria di Camigliano, mentre Emilia Sannuto studiosa di storia locale ha relazionato su “l’antica toponomastica di Tarsia”. Un contributo anche da parte dello scrittore e storico Stefano Secchione e dei Lions di Cosenza. Parlare di storia per gli addetti ai lavori significa affrontare temi che si intrecciano e riportano ad avvenimenti lontani, ma molto significativi per come è stata poi strutturata la società che in evoluzione è giunta sino a noi e di cui noi stessi apparteniamo. La Via Popilia da 2150 anni è arteria importante e su quei lastroni che in alcuni luoghi lungo il percorso sono ancora visibili, è stata tracciata gran parte dell’autostrada del Mediterraneo. Un convegno piacevole che ha riportato alle radici di popoli che hanno lottato contro Roma, che hanno seguito Annibale in Africa per sfuggire alla collera imperiale e alla trasformazione di questo territorio sotto l’influenza romana dopo quella achea.

                                                Ermanno Arcuri