LA VERITA’ IN UNA POESIA DEDICATA - FESTA DEI NONNI

Oggi è la giornata dedicata ai nonni, cardini indiscussi della famiglia non solo italiana e meridionale ma universale. In questa festa dei nonni ormai divenuta istituzione, c’è tanto amore e tutto questo si può cogliere in una poesia scritta dal grande Pablo Neruda. Il 2 ottobre per la Chiesa è la festa degli angeli, i nonni sono degli angeli, ce ne accorgiamo probabilmente tardi dell’importanza del loro bene, della loro tenerezza, della loro trasmissione del sapere e dei valori a chi hanno generato per lasciare un personale patrimonio da coltivare e preservare. Insegnamenti unici. Spesso non ci accorgiamo affatto del bisogno che hanno di stare con noi, di trascorrere alcune ore assieme, di ascoltare anche i nostri silenzi. In questo giorno così intimo per ognuno, ricordo perfettamente mio padre, Gabriele, che durante la sua età senile mi aspettava anche a tarda ora per ascoltare i miei passi di rientro. Al mattino non vedeva l’ora di raccontarmi qualcosa del suo quotidiano, spesso erano storie datate. Ho capito in tempo il suo bisogno di comunicare con me, per questo ho fatto tesoro dei racconti, abbiamo sconfinato in tempi lontani, in cui la guerra dominava il mondo ed ora si ripresentano gli stessi spettri. In parte, perché la fretta di dare importanza alla vita frenetica, di raggiungere alcuni traguardi ha significato fare a meno di altre ore, di giorni, di mesi che, invece, avrei potuto imparare molto di più di ciò che ho appreso lontano da quegli abbracci. Infatti, le sue parole erano degli abbracci continui, le sue occhiate erano così ricche di sensibilità, la sua tranquillità era sentirmi vicino ed era lo stesso anche per me. Sono questi i ricordi più puri e limpidi, perciò non lasciate mai che possiate un giorno rimpiangere questi momenti. Ti mancheranno tantissimo e non potrai più godere del loro sorriso, del loro sentirsi orgogliosi di te che iniziavi a percorrere i passi di una vita. “Quando i genitori invecchiano” è il titolo di un commovente capolavoro poetico scritto da Pablo Neruda per la Festa dei nonni il cui testo recita così:

Lasciali invecchiare con lo stesso amore con cui ti hanno fatto crescere...

lasciali parlare e raccontare ripetutamente storie con la stessa pazienza e interesse con cui hanno ascoltato le tue quando eri bambino...

lasciali vincere, come tante volte loro ti hanno lasciato vincere...
lasciali godere dei loro amici, delle chiacchiere con i loro nipoti...
lasciali godere vivendo tra gli oggetti che li hanno accompagnati per molto tempo, perché soffrono sentendo che gli strappi pezzi della loro vita...
lasciali sbagliare, come tante volte ti sei sbagliato tu...

Lasciali vivere e cerca di renderli felici l’ultimo tratto del cammino che gli manca da percorrere, allo stesso modo in cui loro ti hanno dato la loro mano quando iniziavi il tuo.

Non ho più nulla da aggiungere, questa poesia penetra il cuore, ti emoziona e nello stesso tempo ti fa sentire reale, vivo. Spero solo che ogni giovane che ha in vita nonni o genitori possa oggi dedicare a loro questi versi e accompagnare nel quotidiano e non solo per un giorno. “Questa poesia ribalta le carte in tavola e ci ricorda la cura che anche noi dobbiamo ai nostri “grandi anziani”. La toccante riflessione Quando i genitori invecchiano, scritta dal poeta cileno, ci ricorda che gli anziani, a loro modo, tornano bambini e quindi richiedono lo stesso affetto generoso di cui ci fecero dono con mani prodighe quando ancora eravamo troppo piccoli e fragili per capire di averne bisogno.

Ermanno Arcuri