LA SCUOLA: FORMAZIONE FONDAMENTALE CON IL “BACIO”

L’invito ai nostri lettori di soffermarsi un attimo su questo pezzo che prende spunto da una pubblicazione e che fa riflettere sul mondo scolastico. Da sempre l’obiettivo degli studenti era quello di fare assemblea, decidere di occupare gli istituti perché privi di riscaldamento o per qualsiasi altro problema. Nel 2020 tutto questo fermento è svanito. I problemi sono stati ben altri, come non fare scuola in aula a causa del coronavirus. Un aspetto fondamentale che nessuna didattica a distanza potrà mai sopperire al contatto visivo materiali tra docenti e studenti. Si stanno completando gli esami di stato, chi si diploma in questo 2020 avrà molto da raccontare, perché praticamente mai era successo prima di fare gli esami nella maniera che nessuno avrebbe mai previsto. Si ricomincerà a settembre, ma si moltiplicano le voci che sarà scuola un po’ in aula un po’ a casa. Nell’attesa dei nuovi criteri a causa del Covid-19, oggi più che mai si tocca con mano come la formazione scolastica è fondamentale per la crescita sociale di un sistema che mette al centro la cultura. Questa riflessione viene spontanea nel leggere la rivista “Focus”, che studenti dell’Istituto “Enzo Siciliano” di Bisignano ha realizzato con l’ultimo numero prima della chiusura anticipata di tutte le attività didattiche. Una rivista voluta ed indirizzata dal professore Rosalbino Turco, che da anni incoraggia forme moderne a stimolare i propri studenti all’apprendimento. Focus ha nelle sue pagine interessanti approfondimenti di natura etica, storica, poetica, filosofica, ambientale, della ricerca, è adatta al dibattito. In questo numero ci sono arricchimenti di natura musicale rapportata alla vita quotidiana, ci sono approfondimenti artistici e soprattutto viene analizzato e sezionato nei minimi particolare il “bacio”. Se prima del Covid-19 baciarsi era normale, spontaneo fra i giovani, appassionato per gli adulti e tenero negli anziani, oggi in piena pandemia anche il bacio diventa un ricordo, un qualcosa di così bello che si desidera non più se corrisposto, ma se sarà possibile senza contagiarsi. Insomma, si apre un dibattito nuovo e interessante. Sfogliando la rivista, notiamo le tante foto che simboleggiano il bacio. Ma che cos’è un bacio: “I latini avevano tre diverse definizioni per il bacio – si legge su Focus – l’osculum rappresentava il rispetto ed era adoperato per l’amore filiale, il basium indicava affetto ed era usato per le mogli, il savium era espressione di libidine e si scambiava con le prostitute”. A spiegare il bacio i ragazzi liceali hanno scomodato Pablo Neruda, Edmond Rostand, Paul Geraldy, Gesù Cristo e Giuda, Dante, Paolo e Francesca. Il primo poeta che nella letteratura occidentale iniziò a parlare d’amore, non curandosi di malelingue o di convenzioni imposte dalla società, fu Catullo, grazie sicuramente al processo di ellenizzazione che stava attraversando la Roma di quel secolo. I giovani studenti del professore Turco, scegliendo appropriate figure analizzano le teorie antropologiche e biologiche circa le sue origini, il fatto che il bacio sulle labbra, con la globalizzazione, si sia diffuso anche in luoghi che precedentemente non lo conoscevano, attraverso questo gesto si potranno scoprire quali sono le popolazioni che invece di baciarsi sulle labbra si strofinano il naso in segno di intimità e affetto. Si resta affascinati per come i ragazzi hanno sviscerato il bacio, nello stesso tempo si impara a capirne il senso vero e il suo messaggio. Il bacio, quindi, filo conduttore attraverso gli artisti che hanno modellato sculture, poeti che ne hanno dipinto i sentimenti, scrittori che ne hanno raccontato l’evoluzione, la musica che fa sognare ed il cinema che ne mostra ogni distinzione. Una ricerca ed una stesura che vale la pena leggere, per non limitarsi a fare un gesto così meccanico e scontato, che oggi è più che mai gradito se lo si scambia con la persona giusta, ma che di suo il bacio in ogni circostanza ha nel suo ritmo la semplicità dei rapporti fra le persone e perfino negli animali, anche loro si baciano intensamente.

Ermanno Arcuri